Altra premessa va fatta sui pezzi che compongono la bici. Per quanto appassionato di riuso e riparazione, devo sottolineare che ci sono pezzi che è giusto recuperare, a cominciare dai telai, e pezzi che è bene non recuperare o perlomeno bisogna vagliare attentamente prima di farlo. Se è chiaro a tutti che un copertone ha una vita limitata, anche la catena, le corone e il pacco pignoni hanno una vita limitata, lunga ma limitata. In certi casi, poi, il prezzo dei ricambi nuovi è talmente irrisorio che il gioco non vale la candela. Riciclare i cavi dei freni è abbastanza pericoloso. Se riuscite ad accumulate tanti vecchi cavi per un peso di 20-40 Kg, potete rivenderli allo sfascio (scherzo). Non avete idea di quanto fragile possa essere il bullone forato che trattiene il cavo dei freni nei vecchi modelli! E come si possa rompere un bullone usurato che assicura la sella al cannotto (o piantone): solo per elencare due casi accadutimi di recente. Quindi fate attenzione. A tutto questo bisogna accompagnare la nostra valutazione sull’uso che si farà della bici, in particolare se si devono affrontare pendenze e curve, che richiedono un surplus di sicurezza. Ci sono pezzi economici che prima o poi daranno problemi. Per esempio, i mozzi non formati da un blocco unico, possono torcersi, specie il posteriore, rompendo i raggi, che “frustano” la catena, spezzandola.
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