Si dice (stava su Metro di ieri, 6 maggio 2009) che forse anche a Roma avremo i vigili urbani in bicicletta. L’idea nasce da un’intesa tra Assessorato all’Ambiente e Polizia municipale. L’assessore Fabio De Lillo ha detto: «Tra breve faremo un accordo per creare delle pattuglie in bicicletta attraverso le quali monitorare il tracciato delle piste ciclabili». Te Deum laudamus. Ma è la traduzione temporale di quel “tra breve faremo un accordo per” a preoccuparmi un po’. Un mese, tre mesi? Nel tratto che percorro abitualmente c’è un gran casino: poliziotti a cavallo (che lasciano il segno), vigili in motocicletta con occhiali scuri – what’s american boy –, automobili dei vigili; un po’ di tempo fa c’era anche il blindato dell’esercito, spesso si vedono auto della polizia. Insomma manca solo la Finanza e la Forestale!
Un’ultima parola dell’assessore De Lillo è dedicata ai recenti assalti di cani ai ciclisti. Mi è capitato un paio di volte di vedermela veramente brutta e posso dire di conoscere il problema. Quello che mi stupisce è la risposta dell’assessore: «Si tratta di cani appartenenti a dei pastori, non possiamo intervenire direttamente, ma il controllo [Rotazioni: suppongono dei ciclovigili del futuro prossimo o remoto] riguarderà anche questo fenomeno». Ma i pastori godono dell’extraterritorialità? Sono cittadini vaticani? Perché non possiamo fare niente?
Dispenserò la mia esperienza ai quattro venti del web, ben sapendo che non sono solo gli appassionati di ciclismo urbano a leggere queste righe, ma anche addetti ai lavori del settore comunicazione/giornalismo, quel che ne resta almeno. I cani diventano aggressivi quando il pastore si assenta. Se c’è il pastore stanno buoni. Ogni gregge ha di solito più di un cane, anche cinque, e quando circondano il ciclista fanno a gara a chi abbaia più forte. Altri cani non danno mai fastidio al ciclista o fanno un po’ di scena e basta. Il ciclista urbano in caso di pericolo canino: 1) deve pedalare come un pazzo (per questo mi piacciono le ruote sottili e le belle corone sostanziose), lanciando opzionalmente acqua, miccette e raudi alle sue spalle; funziona molto bene un urlo fortissimo contro la faccia del cane, sempre tenendo un occhio aperto sui propri polpacci ; 2) nei casi in cui il cane o i cani anticipino sulla strada il ciclista, bloccandogli il passaggio, allora il ciclista scenderà a terra, userà la bici come schermo e camminerà imperterrito per la sua strada, lentamente e incessantemente; se ci si ferma, i cani aumentano il volume.
Pare di capire che è inutile chiamare la municipale, perché “non ci possono fare niente”.
4 commenti:
qui ti sbagli: i cani pastori difendono il gregge (da predatori a due e aquattro zampe) e il territorio, motivo per cui non sono abituati alle coccole anche se ciò non vuol dire che siano maltrattati. quindi bisogna cercare di girare più all'esterno possibile e in modo evidente, procedendo più lentamente, ad andatura costante ed evitando i movimenti bruschi e schiamazzi vari. di solito si fermano sul limite di quello che riconoscono come loro territorio. e devono avere il tempo di percepire il tuo odore riconoscendoti come non aggressivo e non invadente (qualcuno consiglia addirittura di fermarsi e lasciarsi annusare, ma ...). effettivamente è vero, vedersi venire incontro questi cani con fare piuttosto minaccioso non è piacevole, soprattutto se sono tanti e magari qualcuno è pure un maremmano, ma in genere questo comportamento funziona. anche coi maremmani.
Se la strada è sgombra preferisco la fuga. Su raudi e miccette era una battuta, anche se c'è chi li usa in campagna. L'urlo è un optional. Se la strada è chiusa è inevitabile rallentare, ma ti assicuro che farsi annusare da cinque cani che abbaiano molto forte (di cui due erano maremmani), come mi è successo qualche mese fa, non è affatto rassicurante. E se non superassimo la prova? Anche perché non ho mai accertato se il mio odore è aggressivo e invadente o meno.
lo so, anch'io non so se avrei il coraggio di lasciarmi annusare: il maremmano incazzato fa pura. fino ad ora ho sempre avuto la fortuna di poter girare al largo e in effetti i cani non mi si sono mai avvicinati oltre un certo limite. ma il consiglio non l'ho inventato io: sono raccomandazioni che puoi leggere anche qui
http://pascolovagante.splinder.com/post/19746835/Viaggi+ed+incontri
e in parte richiamete cu alcuni cartelli esposti nelle zone di pascolo sulle montagne piemontesi, dove il maremmano viene impiegato per difesa del gregge dai lupi.
certo che se in zona ci fosse il pastore uno si fiderebbe un po di più
Proprio oggi due cani si sono messi quasi di traverso. Che ho fatto? Ho cominciato ad accelerare e ho aperto la borraccia, pronto a innaffiare.
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