Leggo con sconcerto del progetto Axia, promosso dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Universita' Italiane) e dal Gruppo Nestlè. Cito da un'agenzia Asca. Collaboreranno per attività di "ricerca scientifica e mondo produttivo in chiave di responsabilità sociale". Surreale. Ancora più surreali sono le coordinate su cui si articola il progetto: alimentazione, sviluppo sostenibile, multiculturalita'.
Anche la conclusione del comunicato è ridicola. Questo progetto servirebbe a "restituire alla comunita' un patrimonio di dati preziosi, da cui istituzioni e business community possano attingere per sostenere future iniziative di ricerca nei campi analizzati". Sembra la San Vincenzo. La multinazionale che distribuisce informazioni alla comunità e rilancia la ricerca.
Avete letto "No logo" di Naomi Klein? Non mi dite che è vecchio, come fece la mia signora. È un libro lungo e interessante, che molti citano (sbagliando anche il titolo) e pochi hanno letto integralmente. Per voi che avete sempre fretta e poco riflettete, ve lo riassumo sommariamente. Parla fra l'altro delle ingerenze delle aziende nel sistema educativo statunitense attraverso i finanziamenti, vero cavallo di Troia per passare a pilotare le giovani menti studentesche, creare consumatori obbedienti e alla fine stabilire l'elenco delle priorità nella ricerca. Quindi l'obiettivo primario a biologia non sarà più quello di crescere talenti (da esportare) ma tecnici del latte in polvere di nuova generazione (da tenere in Italia). Poi i tecnici del latte in polvere andranno in tv, come esperti, a dire che il latte in polvere è meglio di quello di mucca, che certi brutti ricordi del passato (le morti di bambini in tutto il mondo) ce le siamo lasciate alle spalle.
Andate a vedere cosa fa da anni la Nestlè in tutto il mondo. Sono numerose e non si fermano da anni le campagne di boicottaggio contro la Nestlè, la principale industria alimentare mondiale. C'è un dossier qui e trovate la lunga storia dei boicottaggi del gruppo alimentare qui.
Forse eccitati dalla partnership o distratti nel congegnare qualche nuovo bando di concorso (tipo: il candidato produca una sola pubblicazione, deve essere alto 1,82 cm con un tic all'occhio destro che è poi l'occhietto da fare alla commissione), i rettori non meriterebbero di restare al loro posto. Ricordate la loro insistenza nel difendere l'autonomia dell'università (quella dei docenti, non degli studenti, ovviamente), chiedendo contemporaneamente soldi allo Stato?
Non resta che boicottare, oltre alla Nestlè, anche queste università.
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