Caro Dario,
credo che il 9 maggio, Giornata Nazionale della Bicicletta, più che una giornata laboratorio sia una giornata passerella per il Ministero dell'ambiente, l'ANCI e l'ANCMA.
Se il problema è trovare un giorno per provare ad andare in bici in città, le giornate non mancano: 25 aprile, 1° maggio, tutte le domeniche, tutti i giorni nei parchi, il 1° gennaio di mattina presto, a Pasqua, a Natale, nel mese d'agosto, se resti in città, di mattina con quell'aria fresca o nel tardo pomeriggio, ecc. Il problema è che si va al lavoro nei giorni feriali, in mezzo al traffico, e le persone hanno paura, soprattutto all'inizio, quando non sanno come muoversi. Se non sperimenti, non capisci che ci sono strade più sicure, cose da fare e cose da non fare. Ma è tutto affidato ai singoli.
I Comuni, le Province, le Regioni e lo Stato non fanno nulla per la bicicletta e hanno delle responsabilità. Oltre al danno ambientale dell'inquinamento, c'è la beffa. Lo sforamento dei tetti di CO2 è punito con sanzioni dall'Unione Europea. Sanzioni che alla fine paghiamo noi cittadini. Non finanziano neanche le leggi esistenti, per dirne una. Sarebbe bello se la Giornata Nazionale della Bicicletta fosse un momento per prendere atto di questa situazione. Purtroppo, nel migliore dei casi si faranno le biciclettate.
1 commento:
Ma infatti hai perfettamente ragione sulle
motivazioni di chi ha indetto questa giornata.
Ed anche io come ciclista non mi sentirei
di leggitimargli questa operazione.
La mia osservazione forse un po' fuori luogo era che semplicemente ragionando trasversalmente se porti molte persone
a provare la bici qualche vantaggio inaspettato lo si puo' trovare. Quello che mi sembra e' che ogni primavera (e forse ogni ciemmona) porti sempre piu gente ogni giorno sulle strade (con la bici)
Dario
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