Qualche tempo fa mi è capitato di camminare per le strade del mio quartiere, Monte Mario. Per essere più preciso, sono andato da via Maria Montessori a via Trionfale, all'altezza del parco-parcheggio di Santa Maria della Pietà. Di sera. Alcune falle del sistema viario le conoscevo bene anche prima, ma la passeggiata, se così vogliamo chiamarla, mi ha aperto gli occhi sullo stato disastroso di queste strade. Credo che solo in alcune zone dell'Africa sub-sahariana si trovino situazioni analoghe; a questi Paesi, dotati di un Pil ben più basso dell'Italia va tutta la nostra solidarietà. Da qualche mese stanno facendo i lavori. Da mesi si stanno effettuando dei lavori, ma alcune cose stanno addirittura peggiorando.
La prima domanda scaturisce spontanea: invece di spendere denaro pubblico nella realizzazione dell'ampliamento della via Trionfale, all'altezza della scuola Nazario Sauro fino all'entrata del Gemelli, non si potevano sistemare i marciapiedi e tutelare meglio il transito pedonale? L'allargamento della Trionfale in quel punto è inutile per due motivi:
1) Non serve a nulla, perché su via Trionfale viene paralizzato dall'imbuto costituito dal nuovo assetto del ponte sul Grande Raccordo Anulare;
2) L'opera presenta evidenti problemi, primo fra tutti, l'incredibile decisione di realizzare un marciapiedi dotato di una pericolosissima pendenza, come ho già segnalato in altre occasioni sul mio blog “rotazioni”. C'è di più: l'opera è illegale e dovrà essere smantellata. Il marciapiedi è illegale. Infatti, l'inclinazione massima ammessa da normativa per un marciapiede è dell'1%. Il riferimento legislativo è il DM 236/89 art.8.2.1 Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche.
Il marciapiedi della Curva di via Trionfale è illegale. Nessuno finora ha detto nulla. Sono soldi pubblici, spesi inutilmente.
Di fronte a cotanto capolavoro, sono evidenti le difficoltà che incontrerebbero una mamma con il passeggino o a una persona anziana; immaginiamo una persona su una sedia a rotelle che debba passare di qui!
L'impossibilità di percorrere questo marciapiedi è aggravata dal fatto che sul lato opposto non ci sono alternative migliori. Il marciapiedi è strettissimo e dissestato.
In realtà tutto il percorso da me fatto da via Montessori a via Trionfale impedisce ai pedoni di camminare normalmente, non solo di condurre veicoli a ruote. Si deve ripetutamente invadere la sede stradale, e non per piccoli tratti, con rischiose conseguenze.
Inoltre segnalo il pericolo costituito dai tombini disposti lungo la curva. Sono sollevati dal livello stradale e formano delle montagnette, che saranno scomode ma innocue per le automobili e il traffico pesante (seppure con rischio di sbandamenti), ma sono assolutamente pericolosi per le biciclette e le moto. Creano un pericoloso saliscendi, tipo montagne russe: e in una curva, vicino a un marciapiedi, tallonati dalle automobili, ciò costituisce un serio problema di sicurezza.
Ritorno ai problemi del percorso pedonale.
I marciapiedi sul lato destro della strada, procedendo verso Santa Maria della Pietà, sono pressoché inesistenti e la loro larghezza, ridottissima, coincide con lo spazio occupato dagli alberi: pertanto, incontrando l'albero, bisogna ogni volta passare sulla strada e risalire. Immaginiamo i pericoli e il disagio di una madre con un passeggino e magari la busta della spesa nel compiere questo percorso.
I marciapiedi dello svincolo “autostradale” della Galleria Giovanni XXIII sono strettissimi; ieri sera, le luci pubbliche erano anche spente. Lo sono da diversi giorni. In ogni caso, il percorso dei pedoni è affidato al fai-da-te: è molto pericoloso e non ci sono indicazioni di sorta. Nessuna indicazione, nessun attraversamento per i mezzi dotati di ruote. E velocità da gran premio dei mezzi a motore. Inutile sperare di trovare delle strisce pedonali, perché questo approccio “autostradale” alla costruzione di strade non tiene assolutamente conto dei pedoni e dei ciclisti, che rischiano costantemente la vita perché le auto vadano più veloci! Questi svincoli favoriscono infatti l'alta velocità dei veicoli a motore e anche la distrazione dell'automobilista il quale, agevolato nelle immissioni dal profilo della strada, imbocca la strada principale ad alta velocità e finisce per imporre la propria presenza a chi avrebbe diritto alla precedenza, con elevato rischio di incidenti. (Del resto, l'idea stessa di fluidificazione del traffico urbano tramite questi sistemi, è fallimentare, come hanno dimostrato autorevoli studi.)
Più avanti, i marciapiedi sono perennemente ingombri di automobili e furgoni. Gli agenti della Polizia Municipale di Roma (presenti costantemente nella zona dal lunedì al venerdì) non multano queste auto. Forse ora il nuovo assetto viario porterà a un giro di vite. Forse. Il parcheggio sul marciapiedi, i cassonetti dell'Ama e le numerose buche, creano un percorso molto accidentato, spesso impossibile per i pedoni.
Ma il gioiello della zona è il marciapiedi intermittente, che adesso è stato smantellato. Si sta costruendo un marciapiedi in mezzo a due corsie, sarà probabilmente un tratto di preferenziale. In questo modo, spariscono i posti auto. A me non interessa molto, ma a commercianti della zona dovrebbe interessare. Avranno davanti una specie di autostrada sulla quale sarà impossibile fermarsi. E il pedone che fa? S'arrangia. Sarà stato il frutto perverso di un compromesso tra de fazioni in lotta all'Assessorato Lavori Pubblici del Comune di Roma?
Un'ultima parola va detta per le auto in sosta, nell'amato barrio di via Trionfale (si chiama Sant'Onofrio, ma pochi se ne ricordano, a parte la toponomastica ufficiale): a ridosso di tutti gli incroci, quindi in curva e sugli attraversamenti pedonali (inesistenti in termini di tinteggiatura) vedo sempre auto in sosta. Come ho detto, gli agenti della Municipale sono presenti spesso in questa zona, ma non mi risulta che siano mai state elevate contravvenzioni a queste auto.
In anni recenti, si sono verificati diversi investimenti, con morti e feriti, per colpa di queste auto in divieto di sosta. Esse, infatti, occultano la visuale sia al pedone sia all'automobilista che sopraggiunge. Ma sembra che queste vittime non abbiano insegnato nulla a nessuno.
2 commenti:
è un comportamento comune alle grandi città italiane: mentre la ciclabilizzazione della città è sempre in fase di "studio della fattibilità di un progetto da verificare" le strade vengono adattate al solo traffico motorizzato. di questo passo tra una decina d'anni le città non saranno altro che gruppi di case affacciati su autostrade intasate.
E saranno anche molto povere, queste zone, perché i capitali saranno andati altrove, invece di alimentare le economie locali. Banche, parcheggi, homeless, anziani, agenzie immobiliari. Luci pubbliche spente per risparmiare (come si fa già adesso), e autostrade per andare altrove. Chi può.
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