martedì 24 febbraio 2009

Morti da Suv non fanno notizia

Ieri, su La Stampa, un trafiletto a pag. 19 informava che in provincia di Enna un suv si era schiantato su un'auto normale e aveva distrutto una famiglia (due morti e un ferito). L'incidente è accaduto il 22 febbraio sulla strada che unisce Agira (EN) allo svincolo dell'autostrada Palermo-Catania. Durante un sorpasso azzardato, un suv si è schiantato a forte velocità contro un'auto. Morti il guidatore e la moglie, mentre il figlio è stato trasportato in ospedale. Il guidatore del suv, un ventenne, si è rifiutato di sottoporsi al test per l'alcol e le sostanze stupefacenti. È sintomatico che una notizia del genere finisca a pag. 19. Infatti è lontana dalla lista delle priorità che ci viene propinata da tv e gfiornali: un incidente di provincia, una cosa poco appetibile, che ha coinvolto solo italiani. Una miscela come quella che ha provocato la tragedia può essere vista quotidianamente, magari senza alcol, senza droga, con uno scatto in più del suv, su una strada urbana.
Il problema fondamentale è che i Suv non dovrebbero circolare affatto. Veicoli del genere non sono a norma di legge: ingombrano la visuale, vanno troppo veloci per la loro stazza, non possono essere trasportati via da un carro attrezzi, parcheggiano con due ruote sui marciapiedi, garantiscono un'eccessiva incolumità (che abbassa la soglia del pericolo) a chi li guida. Poi c'è il problema dell'atteggiamento mentale di chi è al volante, spesso insofferente in mezzo al traffico o alle code. Si comprano un'auto grande come un camion, presi da delirio di onnipotenza, e poi si lamentano che rimangono incastrati nel traffico, danno in escandescenze e scattano contromano, facendosi pericolosamente largo.
Ci vorrebbe un bravo magistrato, un bravo assessore, che si muovesse su questo fronte del diritto, di concerto con alcuni colleghi italiani ed europei e, per la sicurezza di tutti, lavori, dati alla mano alla proibizione di questi inutili, pericolosi, antieconomici, inquinanti, automezzi che circolano impunemente nelle nostre strade e che purtroppo neanche la crisi finanziaria sembra poter fermare.

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