martedì 3 febbraio 2009

Il mistero del ponte sulla ciclabile

A Roma, nella Caput Mundi, dalla seconda metà di novembre del 2008, la pista ciclabile che unisce Ponte Milvio a Castel Giubileo non è percorribile. Prima è stato il taglio della vegetazione, effettuato con enormi macchine, evidentemente per tagliarle ben bene ed evitare che ricrescano in fretta.
Finito il taglio, è stata la volta del ponte, l'unico della ciclabile, che permette di attraversare il torrente Crèmera. È un ponte enorme, di cemento armato, che sembra un ponte ferroviario, molto alto. Il torrente Crèmera è un rigagnolo d'acqua ed è un affluente del Tevere; di recente, è stato anche intubato. È lì che è scattata la chiusura del ponte. Adesso il ponte è chiuso con recinzioni da muro di Berlino. Che strano, un ponte così grosso, per far passare le biciclette, e pure a rischio crollo. Speriamo che qualcuno tenga gli occhi aperti. Potrebbe essere una spesa pubblica pesante e inutile.
Speriamo che gli ingegneri del Comune di Roma facciano in fretta a verificare se il ponte rischia davvero il crollo, se è stato costruito male, o se nel torrente Crèmera passa acido muriatico, invece dell'acqua, e sta corrodendo i solidi pilastri del ponte.
I ciclisti della domenica, e anche chi va al lavoro, non possono percorrere la ciclabile. Ne fanno mezza e tornano indietro.
In altre parole: mi sono rotto il cazzo di fare la via Flaminia in mezzo ad auto che vanno a cento all'ora (non ho mai visto un autovelox in cinque anni).

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