venerdì 31 agosto 2012

Crisis Tour / 3

Il traghetto attracca nel porto di Barcellona con discreto ritardo. Non rinuncio a un giro panoramico della città, ma l'idea è di partire subito con una tappa notturna, dopo le 24 ore passate sulla nave, sostanzialmente a non far nulla. La prima destinazione è Blanes, località balnerare della costa catalana. Perché, direte voi? Perché a Blanes ha vissuto i suoi ultimi anni di vita Roberto Bolaño, scrittore che amo. Quindi la prima tappa sarà un pellegrinaggio letterario. La mappa è veramente carente, in scala 1: un milione o un miliardo, non so. Comunque Blanes c'è. Dopo il giro panoramico di Barcellona, comincio a pedalare. Ah, sceso a terra ho provveduto a switchare i controlli da Peroni a San Miguel, ho dato una sistemata al bagaglio, che è sempre un disastro, benché piccolo, e ho cominciato a pedalare seriamente, che in altri termini vuol dire cominciare con un'andatura eccessiva che, dopo qualche saggio abbassamento, si riesce a tenere abbastanza bene, ma che ti spossa, quindi non è propriamente da cicloturismo.
Il lungomare di Barcellona è un pandemonio di gente in bici, pattini, di corsa. Sulla spiaggia la gente gioca, parla e fa il bagno: il sole se ne sta andando. Le strade catalane sono eccellenti, ma hanno un problema non da poco: non sono illuminate. Quindi passo a notte fonda in zone totalmente buie. La voglia di pedalare è molta. All'1 e rotti entro a Blanes. Imperversa una fiera o sagra, con giostre e musica orrenda a tutto volume.
In compenso, l'hotel non è niente male.

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