A Roma, venerdì scorso c'è stato un incontro con l'assessore Fabio De Lillo sulla ciclabilità. Un breve resoconto si trova qui. Vorrei andare oltre il contenuto dell'incontro e cercare di capire le dinamiche a cui i ciclisti urbani sono sottoposti nelle loro rivendicazioni rispetto alle istituzioni romane. le rivendicazioni dei ciclisti si concentravano in un ciclo decalogo. Sappiamo che diversi Comuni nel nostro paese hanno adottato una politica decisamente favorevole alla bici, con zone pedonali, piste ciclabili, zone a 30 Km/h, dossi, vasi, parcheggi a pagamento, divieti di circolazione. In altri luoghi, invece, si continuano a costruire strade larghe senza ciclabili, a ricostruirle ancora più larghe, a ridurre i marciapiedi (sta succedendo ora a Piazza Bainsizza, andate pure a vedere), a fare vaghe promesse e qualche piccolo intervento, magari marginale: sulla ciclabile Ponte Milvio-Castel Giubileo lo attestano le ripetute potature, a fronte di una totale trascuratezza nella manutenzione del manto stradale, pieno di crepe.
Del tutto casualmente - una casualità densa di serendipity e di desiderio di approfondire - proprio venerdì mi imbattevo del seguente passo, tratto da un interessante libro che consiglio a tutti. L'autore è un matematico e sta spiegando il perché negli Stati Uniti non si faccia nulla per imporre più controlli sulla vendita e la detenzione delle armi da fuoco. Il discorso è assolutamente pertinente per il nostro caso, se riferiamo i controlli ai veicoli a motore. Possiamo pensare al Codice della strada in vigore, ma anche a futuri inasprimenti delle norme. È facile dedurre che si otterrà molto poco. Cito:
«Considerate una situazione in cui il 20 % dell’elettorato è sfavorevole a controlli [sulle armi] più severi e tre quarti di questo gruppo (il 15 % dell’elettorato) li avversano al punto da votare contro qualunque candidato li sostenga. Supponete inoltre che l’80 % dell’elettorato favorevole a controlli più rigidi non abbia una convinzione altrettanto incrollabile. Diciamo che sono un ventesimo di questo gruppo (il 4 % dell’elettorato) li considererà un elemento decisivo e voterà contro qualunque candidato vi si opponga. Date le premesse, non è difficile immaginare un politico cauto che cerca di ignorare totalmente la questione o si finge contrario ai controlli. Questa strategia gli fa perdere il 4 % dei voti; la strategia opposta, il 15. Una differenza dell’11% sarebbe significativa in gran parte delle elezioni».
John Allen Paulos, Un matematico legge i giornali. Difendersi con la logica dai trucchi dell’informazione, Milano, Rcs, 2009, pp. 100-01.
4 commenti:
Non so se c'eri anche tu all'incontro di Giovedi' e non so se conosci già il forum dei Ciclomobilisti, comunque ne stiamo ragionando insieme me.
Ci trovi blogger e no, membri di asociazioni e no, CMer's e no.
Insomma se vuoi contribuire...
Ok, mi sono iscritto: proviamo pure questa...Ciao, Luca
Perchè non racconti anche sul forum il tuo percorso casa-lavoro-casa il tuo mezzo ed i tuoi "trucchi" per riciclare camere d'aria ecc. ?
Ci sto pensando, mi organizzo.
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