Sull'Espresso della settimana scorsa (pp. 92-93), Naomi Klein sostiene che al vertice di Copenhagen molti attivisti faranno un "bike bloc", «dirigendosi a centinaia e facendo della vecchia bicicletta un nuovo e inedito "irresistibile dispositivo di resistenza". Obiettivo dell'iniziativa non è far chiudere i battenti al summit, come a Seattle, bensì spalancarli».
Sullo stesso settimanale, un po' di pagine più in là, si parla di Copenhagen. Un esperto ambientalista danese spiega: «Vogliamo diventare la migliore città al mondo per i ciclisti». Credo che già lo sia, comunque che continuino pure a correre verso il progresso. L'uso della bici fa risparmiare 80 mila tonnellate di CO2. Continua l'ambientalista: «Un terzo dei cittadini va al lavoro in bici. Arriveremo alla metà e aumenteremo la sicurezza». Secondo voi, in una città che ha introdotto la pedonalizzazione del centro urbano nel 1967, il bike sharing nel 1995, che ha 450 Km di piste ciclabili, la qualità della vita aumenta o diminuisce? E i turisti ci vanno più numerosi e più volentieri o no?
1 commento:
è facile prendere la residenza a copenhagen?
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