260 ore all'anno in mezzo al traffico, fermi. Mediamente, perché c'è chi trascorre in coda anche il doppio del tempo. Lo attesta uno studio del Codacons. È il record di Roma. E la pubblicità delle automobili continua a promettere veicoli volanti tra i fiorellini e gli altopiani della grafica computerizzata. Intanto il negozio di Suv vicino casa mia ha chiuso. Almeno questo. Ma quelli che abboccano sono sempre tanti...
2 commenti:
quel che mi sconvolge è la rassegnazione a questo dato di fatto, risultato di una passività totale nei confronti di ogni altro aspetto della realtà e della vita, che a sua volta ha generato una società di esseri incapaci di agire e reagire in attesa che autonominati "leader" decidano per loro.
È uno dei mie pensieri ricorrenti. Anche stamattina mentre andavo a zonzo sull'Olimpica è uscito fuori qualcosa del genere. Ti ricordo una citazione a me cara, trovata in un libro di teoria dei sistemi, non in qualche libello trozkista:
«L'uomo, all'interno del Grande Sistema, deve essere - e in buona parte lo è già diventato - un
deficiente, un idiota ammestrato e capace di schiacciare un bottone, vale a dire tale da essere
educato ad alti livelli entro specializzazioni ristrettissime ma, sotto ogni altro punto di vista,
ridotto a una semplice parte della macchina. Il che è conforme a un ben noto principio valido per
i sistemi, e cioè quello della meccanizzazione progressiva - in quanto l'individuo diventa sempre
più un ingranaggio dominato da pochi e privilegiati leader, da mediocrità e da mistificatori i
quali perseguono i loro interessi privati sotto uno schermo fumoso di ideologie (Sorokin 1966,
pp. 558 e segg.)». Ludwig von Bertalanffy, "General System Theory. Foundations,
Development, Applications" (1969).
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