Sulla "Stampa" di oggi, a pag. 23, c'è un articolo sul "Cycle Show" di Londra contenente diverse corbellerie, che connotano lo stato attuale dell'informazione generalista sul tema bici. Si intitola "Pedalare sì, ma con stile". Già nel titolo si capisce l'andazzo.
Perle tipo: "Il ciclismo sta correndo il rischio di diventare un'attività troppo narcisistica e un po' fetish". Ditelo ai miei calzettoni di cotone a un euro del mercatino che pedalano - i pedalini - da mane a sera. Ragazzi con i "calzoni altrettanto aderenti. No. Non è sicuramente vestiti in questo modo che andremo al lavoro". E io invece ci vado da cinque anni, guarda un po', con i pantaloni nello zaino.
L’articolo, rigorosamente anonimo, prosegue osservando che “in un paese che a malapena ha qualche collina [si parla della Gran Bretagna], crescono le vendite delle mountain bikes, che vengono impegnate su uno sterrato con la stessa frequenza delle auto a trazione integrale che percorrono Piccadilly: mai”. Ma le mtb servono anche ad attutire le buche, quando piove forte e ti sei caricato sul portapacchi un bagaglio di 10 Kg, ecc. Vallo a spiegare all’ignoto commentatore. Che invece azzecca sulle priorità del ciclista urbano: lucchetti leggeri e inviolabili, trasporto in sicurezza dei bambini. E chiude con un elogio delle vecchie bici, o meglio di arguti e astuti remake, che piacciono molto a chi ha poca voglia di pedalare, ma vuole fare un po’ il fico la domenica mattina.
1 commento:
La cosa più disturbante è che i media trattano tutto alla stessa maniera dal Nucleare, alla Sanità, alla Sicurezza.
:-(
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