«Stiamo pagando le conseguenze di uno dei più gravi errori finanziari mai commessi. Per un'intera generazione il mondo, con al centro l'asse formato da Londra e New York, ha abbracciato la teoria errata che il credito e la finanza potevano crescere molto più rapidamente dell'economia reale. Tutti [n.d.r.: ???] erano ciecamente convinti che in un regime di libero mercato le banche fossero infallibili. Il libero mercato non sbaglia, dicevano, succede solo alle maldestre burocrazie statali. E invece ha sbagliato, provocando la crisi del 2008. Se i governi non avessero sostenuto le banche con migliaia di miliardi di dollari, euro e sterline, ci sarebbe stat una crisi molto peggiore. Ma anche se le banche hanno potuto continuare a svolgere le loro attività, le migliaia di miliardi di debiti che avevano accumulato non sono scomparse nel nulla. E dato che i governi hanno garantito i depositi, come in Irlanda, o hanno dovuto iniettare nuovi capitali, come ha fatto di recente la Spagna, i debiti delle banche pivate sono diventati debito pubblico».
Will Hutton, "L'austerità ha fallito", The Observer, trad. it. Internazionale, 8 giugno 2012, p. 17.
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