venerdì 30 marzo 2012

Con un colpo di mano gli ADB rubano le telecamere a Flavio Tosi

Fonte e articolo: L'ansadelladige

29/03/2012
Municipio sotto pressione questa mattina: da una parte il sindaco Tosi partecipa alla presentazione della Lista Fratta Pasini che lo sosterrà alle prossime Amministrative. Dall’altra gli Amici della Bicicletta che incalzano Flavio Tosi rubandogli la scena (sotto lo sguardo preoccupato del capo Ufficio stampa del Comune Roberto Bolis), invitandolo ad una pedalata, nella speranza di persuaderlo sulla necessità di aumentare le piste ciclabili. Infine il PD, poco distante, presenta i suoi di candidati, con Michele Bertucco in prima fila. Come andrà a finire? Lo sapremo l’8 maggio.

Un futuro nero per l'oro nero


L'ultima copertina del settimanale Time è dedicata al futuro del petrolio. Futuro, si fa per dire.


The Future Of Oil

Extreme oil - from the deep Atlantic to the arctic, from fracking in the U.S. to sands in Canada - is replacing dwindling supplies. But it comes at a heavy economic and environmental cost.

Se non vuoi pedalare, fatti assistere!

Un rapporto della Pike Research 

Mobilità elettrica: il successo è delle e-bike
Uno studio statunitense evidenzia l’enorme contributo alla mobilità elettrica dato dalle biciclette elettriche. Il mercato maggiore? La Cina


(Fonte e articolo completo: Rinnovabili.it) – Sarà la biciletta il mezzo elettrico più venduto dei prossimi anni, con acquisti che supereranno le 30 milioni di unità entro l’anno e i 47 milioni entro il 2018.
La rapida urbanizzazione, la crescente necessità di spostarsi a basso costo e senza problemi di parcheggio sta dando ai produtti e-bike un importante volano di crescita. Secondo un nuovo rapporto della Pike Research, il mercato mondiale delle biciclette elettriche aumenterà ad un tasso di crescita annuo del 7,5% tra il 2012 e il 2018, e sarà la Cina a contare il maggior numero di due ruote, 42 milioni di biciclette in tutto, occupando l’89% del mercato mondiale. Il fatturato? Secondo l’istituto di ricerca ammonterà 6,9 miliardi di dollari a livello planetario nel 2012, per poi crescere fino a 11,9 miliardi nel 2018.
“I produttori e gli importatori di e-bike del Nord America e dell’America Latina continuano a lottare con una rete distributiva debole e con una domanda modesta” ha dichiarato l’analista Dave Hurst concludendo ”Come risultato, il mercato della bicicletta elettrica sta vivendo un tasso accelerato di acquisizioni e di fallimenti aziendali. Tuttavia, le vendite dovrebbero crescere rapidamente, con un tasso di incremento di circa il 22% in Nord America nel periodo 2012-2018 “.

In Val d'Aosta, gesti concreti della Regione con fondi europei

Nel Grand Paradis bici elettrica gratis se ne acquisti un'altra

29 marzo, ore 20:30
Aosta - (Adnkronos) - L'iniziativa rientra in un progetto europeo guidato dal Dipartimento Trasporti della Regione, che mira a rendere i servizi di trasporto pubblico efficaci e di qualità anche nelle aree di montagna e a promuovere la crescita graduale di comportamenti responsabili in relazione alle esigenze di mobilità personale. La Fondation Grand Paradis e i comuni della Comunita' Montana Grand-Paradis hanno deciso di promuovere la diffusione di biciclette elettriche a pedalata assistita offrendo a tutti gli operatori economici del territorio dell'Espace Grand Paradis l'opportunita' di ricevere gratuitamente una bicicletta elettrica a pedalata assistita a fronte dell'impegno ad acquistarne una seconda.

Biciclette e metrobus, non parcheggi

In tutta l'Italia assistiamo alle stesse dinamiche. I costruttori premono su amministrazioni deboli, per realizzare opere ambientalmente ed economicamente insostenibili, nonché inutili, come questo parcheggio a Brescia, il cui preventivo (che, come sempre, lieviterà) è di 23 milioni di euro. Con questo denaro si potrebbero acquistare parecchi autobus, realizzare corsie ciclabili e molto altro. Per questo a Brescia si protesta.  

Fonte e articolo completo: Quibrescia

In bicicletta per dire no al parcheggio

(s.s.) Una biciclettata colorata per le vie del centro storico di Brescia per dire no al parcheggio sotto il castello. E’ l’iniziativa che il Comitato contro la realizzazione dell’opera, attivo dall’autunno scorso, ha organizzato per sabato 31. Alle numerose sigle aderenti al Comitato (Acli, Amici della Bici, Brescia per Passione, Coda, Codisa, Comitato per la Salute la Rinascita e la Salvaguardia del Centro Storico, Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, Ecodem, Gamete09, Gnari de Mompià, Italia Nostra sezione di Brescia, Legambiente Brescia, Movimento per la Partecipazione “CittadineCittadini”, Uisp) si sono aggiunte anche Arci e la Pastorale del creato.
“Un movimento trasversale”, ha commentato il presidente di Legambiente Brescia Isaac Scaramella, “nato dalla voglia di bloccare questa inutile e costosa struttura. Il preventivo ora è di 23 milioni di euro che è facile scommettere non verrà rispettato, e in un momento di congiuntura economica così difficile, in cui ai bresciani viene aggiunta anche l’addizionale Irpef, l’intenzione di costruire un’opera del genere è quantomai deleteria”. Carmine Trecroci, vicepresidente di Legambiente Brescia, ha aggiunto che “i cittadini del centro storico sono in larga parte contrari al progetto del parcheggio sotto il colle del Cidneo, e la stessa cosa vale per le associazioni, tant’è vero che le adesioni giunte al Comitato non sono state mandate solo da gruppi ambientalisti”.
Ma il pensiero del Comitato corre soprattutto all’ambiente, all’incremento di traffico in una città già satura di polveri sottili e al “sabotaggio del trasporto pubblico locale”. “La realizzazione del parcheggio sotto il castello”, ha aggiunto Paolo Mori di Italia Nostra, “è un colpo gobbo per Fossa Bagni ma in particolare per il trasporto pubblico locale, che sta già perdendo migliaia di utenti, e per la metropolitana. Per valorizzare fino in fondo il metrobus, si sarebbe dovuto organizzare un sistema di trasporti con al centro questa infrastruttura, invece si costruisce un parcheggio che di fatto ne saboterà l’utilizzo”.

Che ti va di fare oggi?

Critical Mass Roma, oggi, ore 18.30, palo 27, via dei Fori Imperiali
Convegno :La bicicletta dalla città alla montagna: benefici per la salute, l’ambiente e l’economia. Oggi dalle 18 alle 22 presso la sede del CAI di Roma in via Galvani 10 (Testaccio). Parlo anch'io e mostro alcuni video sulla guida in bici nelle città.


 

giovedì 29 marzo 2012

Così dovrebbe essere sempre

Ti sposti in treno? La bici viaggia gratis

Ti sposti in treno? La bici viaggia gratis

Spostarsi in treno portando con sé la propria bicicletta, per poi scendere - una volta arrivati a destinazione - e pedalare alla scoperta del territorio. E' "La tua bici va in treno"

di Redazione 29/03/2012
 
Fonte: Riminitoday

Spostarsi in treno portando con sé la propria bicicletta, per poi scendere - una volta arrivati a destinazione - e pedalare alla scoperta del territorio. E' "La tua bici va in treno", iniziativa della Regione Emilia-Romagna insieme a Tper e Fer, realizzata con le risorse comunitarie del progetto Inter-Regio-Rail. Una proposta eco-sostenibile, salutare e conveniente: il trasporto delle bici infatti, che va prenotato on-line, è gratuito. Nel corso del 2012 "La tua bici va in treno" verrà applicata su più tratte ferroviarie in diversi periodi, nei giorni festivi: si parte con la Bologna-Vignola (dall'8 aprile al 3 giugno), per poi passare alla Rimini-Ravenna (dell'1 luglio al 26 agosto), e proseguire sulla Suzzara-Ferrara e Ferrara-Codigoro (dal 16 settembre al 7 ottobre).


Potrebbe interessarti: http://www.riminitoday.it/cronaca/rimini-treno-bici-gratis-trasporto.html
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Manifesto per un soggetto politico nuovo
 
Oggi in Italia meno del 4% degli elettori si dichiarano soddisfatti dei partiti politici come si sono configurati nel loro paese. Questo profondo disincanto non è solo italiano. In tutto il mondo della democrazia rappresentativa i partiti politici sono guardati con crescente sfiducia, disprezzo, perfino rabbia. Al cuore della nostra democrazia si è aperto un buco nero, una sfera separata, abitata da professionisti in gran parte maschi, organizzata dalle élite di partito, protetta dal linguaggio tecnico e dalla prassi burocratica degli amministratori e, in vastissima misura, impermeabile alla generalità del pubblico. È crescente l' impressione che i nostri rappresentanti rappresentino solo se stessi, i loro interessi, i loro amici e parenti. Quasi fossimo tornati al Settecento inglese, quando il sistema politico si è guadagnato l'epiteto di "Old Corruption". 
 
L'articolo competo si trova sul manifesto, qui.
Punti verdi, appalti senza gara. Sotto inchiesta altri funzionari

Pressing al telefono alla Belviso. "Vedo che posso fare". La bufera dopo gli arresti. L'inchiesta promette nuovi scenari e nuovi protagonisti

Fonte e articolo completo: La Repubblica 

di MARIA ELENA VINCENZI
 
L'inchiesta sui punti verde qualità non si ferma. Anzi, promette nuovi scenari e nuovi protagonisti. Altre aree, altri imprenditori, altri funzionari comunali in odore di corruzione. È chiaro il gip nell'ordinanza con cui martedì ha disposto gli arresti per due architetti del Campidoglio e due imprenditori che avevano in gestione alcuni pvq, aree che l'amministrazione ha dato in gestione a privati per riqualificare il verde pubblico.
Di spunti ce ne sono parecchi. A partire dalle aree finite nel mirino dei procuratori aggiunti Alberto Caperna e Nello Rossi e dei sostituti Francesco Minisci, Giorgio Orano e Alberto Pioletti e dei finanzieri del I gruppo di Roma e del nucleo di polizia tributaria: molte di più rispetto alle tre per cui sono state disposte le misure (
Tor Sapienza, Feronia e Spinaceto). I due imprenditori arrestati Marco Bernardini e Massimo Dolce, avevano le mani in pasta anche altrove. In una intercettazione telefonica del 7 dicembre scorso, Dolce parla con Stefano Volpe (architetto responsabile dei punti verde finito in manette) e lascia intendere, sottolinea il gip Nicotra,"che truffe e fenomeni corruttivi sono stati commessi e sono in atto anche con riferimento alla realizzazione di altri pvq, in particolare parco Feronia e parco Kolbe". Non sono i soli: l'ordinanza parla anche di Pino Lecce e Casa Calda (venduti da Dolce a Fabrizio Moro), di Torrevecchia e di Forte Ardeatino.
(29 marzo 2012)

Enel, killer del clima, dice Greenpeace

GREENPEACE IN AZIONE CONSEGNA AVVISO GARANZIA A ENEL: “È UN KILLER DEL CLIMA”

ROMA, 29.03.12 - Questa mattina attivisti del Reparto Investigazioni Climatiche (R.I.C.) di Greenpeace sono entrati in azione davanti la sede dell’Enel a Roma per denunciare gli impatti ambientali, climatici e sanitari dell’energia prodotta dall’azienda utilizzando il carbone. Tre attivisti si sono calati dal tetto lungo la facciata dell’edificio e hanno aperto uno striscione di oltre 70 metri quadri con la scritta “ENEL KILLER DEL CLIMA” sul quale è rappresentata l’arma con la quale Enel commette molti dei suoi crimini ambientali: il carbone.

Gli attivisti hanno poi transennato l’ingresso dell’edificio per marcare la “scena del crimine” e consegnato ai vertici dell’azienda un “avviso di garanzia” nel quale si ipotizza il “reato di grave danno ambientale, climatico e sanitario, reato di profitto indebito tramite danno sanitario e ambientale a persone ed ecosistemi”. Con la sola centrale di Brindisi Enel scarica infatti sulla collettività danni ambientali e sanitari per 700 milioni di euro e ne intasca una cifra simile in  profitti extra.

«Oggi siamo entrati in azione nella sede istituzionale di Enel, nel quartier generale di un soggetto criminale, armato e determinato contro il clima per notificargli l’avvio di un indagine che i R.I.C. di Greenpeace hanno appena iniziato e che porterà alla luce, da qui ai prossimi mesi, tutti i reati e i misfatti connessi allo sporco business del carbone» dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Clima e Energia di Greenpeace.

Per diffondere quanto più possibile l’inchiesta tra l’opinione pubblica, Greenpeace lancia oggi una piattaforma online, www.FacciamoLuceSuEnel.org, con la quale recluta “investigatori” per seguire e partecipare a tutta l’indagine che i R.I.C. di Greenpeace condurranno nei prossimi mesi.

Enel è stata “iscritta al registro degli indagati” da Greenpeace sulla base dei dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA), che segnala che la centrale a carbone di Enel Federico II a Brindisi è l’impianto industriale più inquinante in Italia per emissioni in atmosfera (il diciottesimo in Europa). Questo impianto causa annualmente danni ambientali, climatici e sanitari stimati tra i 536 e i 707 milioni di euro (questi importi riferiti ai dati del 2009). Una cifra sostanzialmente equivalente agli extra-profitti lordi che Enel ricava dal sito nel quale produce a un costo assai minore rispetto a quello di vendita. In altre parole, i guadagni dell’azienda sono equivalenti ai danni che produce su ambiente e salute. E che non paga.

Da poche settimane, quattro dirigenti della centrale di Brindisi sono indagati per omicidio colposo e lesioni colpose, in relazione agli impatti mortali e patologici che le emissioni della centrale avrebbero sulla popolazione del territorio; mentre 12 dirigenti della stessa centrale sono indagati, tra l’altro, per gettito pericoloso di cose e danneggiamento alle colture.

“Brindisi, purtroppo, è solo la punta dell’iceberg – ha proseguito Boraschi. “Enel controlla otto impianti a carbone, in Italia; e conferma di volerne costruire altri due. Ha portato la produzione da carbone, nell’ultimo anno, dal 34,1% al 41% del totale. E il suo amministratore delegato, Fulvio Conti, ha più volte ribadito di voler quasi raddoppiare la produzione da questa fonte. È uno scenario catastrofico per l’ambiente, il clima, la salute pubblica e l’occupazione. Ed è tanto più sconcertante quanto pensiamo che l’azionista di maggioranza di Enel è il Ministero del Tesoro. Come si giustifica questa quota di controllo pubblico per un’azienda che privatizza i suoi profitti e scarica sulla collettività i costi dei danni che provoca?»

Greenpeace chiede ad Enel il ritiro immediato dei progetti per gli impianti a carbone di Porto Tolle e Rossano Calabro e di non aumentare la produzione a carbone nel Sulcis; la progressiva eliminazione della produzione elettrica da carbone entro il 2030 e la sua sostituzione con energie rinnovabili.
Si chiede cortesemente a tutti di dare la massima diffusione

Rete comitati IV Municipio
COMUNICATO STAMPA
Con riferimento all’ordinanza n. 425 del 31 gennaio 2012 avente come oggetto: “ intervento cod.D1.1-14 prolungamento oltre Jonio della linea B1 della metropolitana di Roma . Approvazione varianti al progetto , nuovo quadro economico e documento della partecipazione , pubblicata all’albo pretorio con protocollo n. SC/2012/39980 il 01 febbraio 2012, con la quale il commissario delegato all’emergenza traffico Gianni Alemanno ha autorizzato il prolungamento della metro B1 da Piazzale Jonio a Bufalotta questi comitato di quartiere e associazioni
ESPRIMONO LA LORO TOTALE CONTRARIETA’:
• sulle fasi imposte dall’amministrazione capitolina per l’elaborazione del documento della partecipazione che non è stato assolutamente svolto nei tempi, modi e nei contenuti riportati della delibera CC n. 57/2006;
• al sistema di finanziamento privato dell’opera il cui importo autorizzato pari a € 581.820.313,55 dovrà essere reperito tramite ambiti di riserva a trasformabilità vincolata che porterà nel municipio IV^ dai 12 ai 15 milioni di m³ di nuova edilizia per effetto di tali valorizzazioni immobiliari:
Il prolungamento risulta assolutamente non idoneo a risolvere il problema del trasporto pubblico nel quadrante nord-ovest del IV municipio poiché il nuovo tracciato adottato in maniera unilaterale da Roma metropolitane si sviluppa in un percorso privo di urbanizzazione e la scelta di una metro pesante costosissima, non supportata dai necessari dati trasportistici, rischia di peggiorare la qualità della vita e della viabilità nelle aree interessate, a causa dei nuovi milioni di metri cubi di cemento che sono previsti per finanziarla.
CHIEDONO
all’Amministrazione capitolina e al municipio di ritirare il progetto presentato, di aprire subito una terza fase del processo partecipativo, la “progettazione partecipata”, ai sensi dell’art. 9 del Regolamento della Partecipazione, al fine di procedere ad una più ampia valutazione delle esigenze di mobilità di questa parte della città, e delle possibili alternative alla scelta progettuale di metropolitana pesante e di stralciare la quota di finanziamento privato per € 581.820.313,55.
Questi comitati di quartiere e associazioni si faranno promotori di tutte le necessarie iniziative, anche legali, per evitare un altro scempio urbanistico nel municipio IV.
SOTTOSCRIVONO:
Comitato di Quartiere Serpentara - Rete Romana di Mutuo Soccorso - Comitato di Quartiere Salviamo Talenti - Comitato di Quartiere Città Giardino-Cimone -Comitato di Quartiere Amici di Parco delle Valli - Comitato di Quartiere Valmelaina -Comitato di Quartiere Parco Sannazzaro Comitato di Quartiere Porta di Roma - Comitato di Quartiere Vigne Nuove - Associazione Diritti del Pedone
VERSO RIFIUTI ZERO per ROMA
Manifestazione Unitaria a ROMA – Sabato 31 marzo h. 10 – Piazza SS. Apostoli
ROMA ED IL LAZIO CHIAMANO A MANIFESTARE INSIEME
Il messaggio che oggi lanciamo da Roma e dal Lazio ad altre vertenze regionali riguarda il comune rifiuto di un sistema illegittimo di gestione dei rifiuti basato ancora oggi sul conferimento del “talquale” in megadiscariche o peggio la volontà di incenerirli, con grave danno alla salute ed alla compromissione del ciclo biologico e dell’integrità ambientale. I Piani Rifiuti regionali adottati nelle nostre regioni ancora si limitano a descrivere le fasi di trattamento in linea teorica, prevedendo concretamente ancora il ricorso alla discarica ed al selezionamento dell’indifferenziato per produrre CDR da incenerire in impianti tossici, ma non prendono atto della urgenza di riconvertire le risorse ed i progetti impiantistici verso l’unica filiera oggi praticabile: quella di Rifiuti Zero / Zero Waste.
Nonostante la grave crisi in atto e la mancanza di risorse economiche, l’esaurimento di quasi tutte le discariche e l’arrivo delle sanzioni da parte della Commissione Europea si persevera nel tentativo di aprire altri siti di discarica od inceneritori, sull’onda della sempre minacciata emergenza, senza che ancora parta una concreta scelta “Zero Waste” di avvio della raccolta porta a porta estesa e spinta in tutto il territorio regionale e la relativa impiantistica per il recupero di materiali, oggi ancor più preziosi. “Zero Waste” è per noi una scelta imprescindibile nell’attuale drammatico scenario regionale di deindustrializzazione in atto con la mancanza di qualsiasi ipotesi di rioccupazione: una scelta che può spostare risorse pubbliche ed investimenti privati dalla gestione monopolistica ed affaristica di megaimpianti tossici a quella di una enorme espansione del lavoro locale legato alla raccolta-riutilizzo-riuso urbano e di avvio di una nuova industria pulita del riciclo-recupero in piccoli impianti ad impatto zero.
Noi rifiutiamo di accettare oggi l’ennesima illegittimità, mascherata dal commissariamento ad hoc della politica, e chiediamo con forza l’inversione di scelta ed il ripristino della legalità.
La presentazione della delibera di iniziativa popolare “Per Roma verso Rifiuti Zero” significa esattamente questo: iniziare da tutti i Comuni e le grandi città italiane una grande Campagna di pressione popolare e mediatica che informi i cittadini della proposta che parte dai movimenti, dai comitati attivi di un Piano Alternativo per l’attuazione della Riduzione-Riutilizzo-Riciclo-Recupero perché anche Roma, Napoli ed altre città possano imitare il percorso di S. Francisco, Canberra o Buenos Aires.
“ZERO WASTE” E’ OGGI NECESSARIO, POSSIBILE, INEVITABILE PER IL NOSTRO FUTURO.
RETE ZERO WASTE LAZIO: Ass.ne Non Bruciamoci il Futuro, Ass.ne Diritto al Futuro/Rete Naz. Rifiuti Zero, Ass.ne Comitato Rifiuti Zero Fiumicino, Ass.ne Comitato Rifiuti Zero Riano, Ass.ne Comitato Rifiuti Zero Corcolle, Coordinamento Rifiuti Zero Rieti, Comitato Rifiuti Zero Mentana, Comitato Rifiuti Zero Viterbo, Eco della Rete Frosinone, Forum ambientalista Valle del Sacco (Colleferro), ANPAS nazionale e Regione Lazio, Italia Nostra – Roma e Regione Lazio, Ass. Fare Verde Onlus - Roma e Regione Lazio, Ass.ne Ostia che cammina – Mun. 13 Roma, Ass.ne Piazza Pulita  Civitavecchia (RM), Ass.ne Vivere in Salute-Canale Monterano (RM), Casa dei Diritti sociali FOCUS-Roma, Ass.ne Apertamente Oriolo Romano (VT), Comitato Rifiuti Zero Lago Bracciano(RM), Rete dei Cittadini di Aprilia (LT), Ass.ne Salviamo Bracciano (RM), Casa Internazionale delle Donna Roma, Forum Otherearth Roma, Ass. Giuristi Democratici Roma, Ass. POSTRIBU’ Onlus Rieti, Cittadinanzattiva Rieti, Comitato di quartiere Villaggio Adriano (Tivoli), Ass. Porto di Terra (Riano), Coldiretti Tivoli, Ass. Donne per la rivoluzione gentile (RM), Orti Urbani - Garbatella (RM), Rete Mobilitiamoci Roma,

HANNO PER ORA ADERITO AL PERCORSO UNITARIO: Coordinamento No Discarica RIANO, Comitato SOS Discarica RIANO, Comitato Antidiscarica ALLUMIERE, Comitati della Valle Galeria, Il FORUM nazionale Salviamo il Paesaggio, GREENPEACE Roma,
                per info ed adesioni: zerowastelazio@gmail.com  

mercoledì 28 marzo 2012

L'Italia cambia strada

La "bicifestazione" ai Fori Imperiali
Più piste ciclabili e sicurezza

Fonte: La Repubblica

Il 28 aprile una mobilitazione promossa dal web dall'associazione #salvaiciclisti: "Lanceremo un messaggio per promuovere la ciclabilità. In Italia ci sono 70 macchine ogni 100 abitanti, quando la media europea è 40"

di MANUEL MASSIMO

Il countdown è cominciato: manca un mese alla bicifestazione del 28 aprile ai Fori Imperiali, una mobilitazione su due ruote promossa sul web dal movimento #salvaiciclisti per sensibilizzare i cittadini e la politica e chiedere misure concrete a sostegno di chi pedala ogni giorno per le strade, a suo rischio e pericolo. Si tratterà di una manifestazione statica di fronte alla bici bianca di Eva Bodhalova: la ciclista travolta e uccisa da un taxi - nella notte tra il 28 e il 29 ottobre 2009 - mentre tornava a casa dal lavoro. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha fatto sapere che ci sarà, ma gli organizzatori dell'evento stanno ancora attendendo il nulla osta dalla questura.

Dario Nanni, consigliere capitolino del Pd, sostiene l'iniziativa e chiede un'adesione più convinta sul tema anche al primo cittadino: "Aderire semplicemente alla manifestazione non basta: questa città ha bisogno di atti concreti e le associazioni dei ciclisti chiedono a gran voce interventi che garantiscano più sicurezza e migliori condizioni per la ciclabilità sulla strade della capitale. Entro il 28 aprile chiediamo atti simbolici ma nel contempo concreti per tutelare l'incolumità dei fruitori delle due ruote ecologiche". E al presidio di #salvaiciclisti dovrebbe intervenire anche il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani.

Le misure proposte dal consigliere Nanni - contenute in una mozione che sarà presentata all'Assemblea capitolina nei prossimi giorni - riguardano la creazione di una pista ciclabile
intorno al Palatino dedicata alla memoria di Eva Bodhalova e l'istituzione di una zona 30 in via dei Fori Imperiali: limitando la velocità di tutti i veicoli a 30 chilometri orari, laddove oggi sfrecciano a oltre 70 quando non a 100 (come rilevato più volte dalle associazioni ciclistiche e anche dagli attivisti di Legambiente). Il portavoce di Roma ciclabile Roberto Pallottini sottoscrive e rilancia: "Non vogliamo chiudere i ciclisti nei recinti ciclabili, ma dare loro la possibilità di muoversi in libertà e in sicurezza per tutte le strade della città: Roma dovrebbe essere tutta zona 30, salvo alcune grandi strade di scorrimento".

Paolo Bellino del coordinamento #salvaiciclisti spera che questa iniziativa possa rappresentare il primo passo per far cambiare mentalità a tanti automobilisti incalliti, che magari utilizzano l'auto anche solo per andare a comprare il giornale o il latte sotto casa: "Sarà una manifestazione politica - non partitica - in cui lanceremo un messaggio simbolico forte per promuovere la ciclabilità. Da quando c'è stata la motorizzazione di massa siamo tutti immersi in una cultura autocentrica: in Italia ci sono 70 macchine ogni 100 abitanti, quando la media europea è 40. Alemanno dovrebbe usare la bici per le strade di Roma, per rendersi conto di che cosa significa girare nel traffico". E su Twitter, in attesa della bicifestazione del 28 aprile, c'è già chi ha lanciato l'hashtag #occupyForiImperiali.
(28 marzo 2012)

Chissà se un giorno si comprenderà il potenziale turistico della bicicletta in Italia

Grand Pedal Tour dei 44 siti Unesco

Fonte: Il Sole-24 ore

Venisse ora in Italia, il Goethe del XXI secolo opterebbe forse per il Grand ciclo-Tour, pedalando da Nord a Sud, in montagna o in pianura, tra natura e cultura: tappe del viaggio i siti nazionali «patrimonio dell'umanità». È il felice progetto di cicloturismo «Unesco in bici», ideato da Alessandro Cristofoletti, ventotto anni e una laurea in Beni culturali «poco spendibile sul mercato»: «Non trovando un impiego, ho provato a fare delle mie passioni un lavoro, a creare un business a partire da ciò che amo: bici, natura, arte e cinema. L'idea mi è venuta nel 2009, dopo la promozione delle Dolomiti, la mia terra». Dalla Val Camonica ai trulli di Alberobello, dai Sacri Monti di Piemonte e Lombardia alla pagana Villa Adriana a Tivoli, «per concentrazione e quantità di siti siamo il primo paese al mondo. Impossibile fare una graduatoria: le mete più care sono state le Cinque Terre e la campagna valdorciana, e pure la Campania, con la sua brulicante Napoli e il selvaggio Cilento».

Ha voluto la bicicletta e si è messo a pedalare. «Ho trovato compagni di strada, ho cercato partner istituzionali e sponsor privati»: tra i primi figurano la Commissione nazionale Unesco, l'Associazione dei siti italiani, la Provincia e il Comune di Trento; i secondi hanno goduto di visibilità grazie al camper, tempestato di adesivi e marchi, che ha seguito il tour. «Non siamo riusciti a fare di questa avventura una professione, solo un'impresa no-profit. È stato un successo arrivare a coprire tutte le spese. Problematico lo scontro con la burocrazia: per filmare, ad esempio, avremmo dovuto pagare i diritti». Già nel '94 la Legge Ronchey prevedeva 4 milioni di lire al giorno per le riprese televisive o cinematografiche. Oggi quel tariffario è stato abolito; le cifre sono stabilite dalle singole Soprintendenze, ma gli ordini di grandezza non si discostano di molto: si va dai 500 ai 5.000 euro. «Tra i siti "protetti" ci sono il centro storico di Roma, Barumini, Agrigento… Qui ho capito tutte le contraddizioni italiane. "Sotto i Templi c'è un tesoro nascosto", mi ha confidato il direttore. "Se scavassimo troveremmo altre vestigia. Ma è meglio lasciare le cose così come sono: sepolte. Se le portassimo alla luce potremmo solo rovinarle perché non abbiamo né i soldi né le risorse per conservarle. È già difficile tenere in vita quello che c'è"». Splendori e miserie di un paese che può permettersi di stare seduto su un tesoretto - o ha un senso del limite così accentuato da non riuscire a prendere sul serio nemmeno la propria ricchezza. «La tappa in Sicilia è stata la più bella e la più amara».

«Il viaggio, nel 2010, è solo una parte del progetto: molto più tempo è stato speso, prima, per l'organizzazione, poi, per la "sbobinatura" del materiale». Cinquecento dvd, per 44 siti (oggi sono diventati 47), per 108 giorni, per 5mila chilometri in bici e 8mila in camper: il gruppo era composto da 15 persone, di cui sette hanno viaggiato, due per tutto il percorso, e solo uno sempre sui pedali. Dopo quasi tre anni di gestazione, è nato da poco un sito - definizione calzante: Unescoinbici.it. Entro fine mese sarà possibile consultare e scaricare tutti i contenuti: diario, video, cartine, foto. «All'inizio pensavo di farne un documentario, oppure una guida», ma i contributi mal si prestavano a una riduzione cinematografica o cartacea, sia per quantità sia per eterogeneità: la multipiattaforma restituisce, invece, la natura proteiforme e magmatica dell'iniziativa, oltre a essere in linea con lo spirito generazionale. «Per me la cultura è vita, non sta solo in un museo, né in un parco archeologico. La bellezza la si apprezza di più dopo aver faticato, anzi la fatica di pedalare crea di per sé valore, fa gustare il tragitto, non solo la meta. E, soprattutto, è eco-sostenibile».

Che la cultura faccia rima con natura lo credeva già Dino Buzzati: «A costo di apparir ridicola, salpa ancora, in un fresco mattino di maggio, via per le antiche strade dell'Italia. Noi viaggeremo per lo più in treno-razzo, allora, la forza atomica ci risparmierà le minime fatiche, saremo potentissimi e civili. Tu non badarci, bicicletta. Vola, tu, con le tue piccole energie». È una delle citazioni di Attenzione ciclisti in giro, appena pubblicato da ediciclo, che raccoglie testi di giornalisti, artisti, sportivi e scrittori su ciclismo e dintorni: un omaggio, più che ai miti di questa disciplina, ai suoi cronisti. Si scopre così che la cronaca sportiva ha lanciato molti nel mondo delle lettere, o forse sono stati gli intellettuali ad aver nobilitato la volgar competizione: il catalogo è lungo, da Pasolini a Malaparte, da Campanile a Gatto, e poi Pratolini, Testori, Ortese - allo sport della maglia rosa non poteva mancare la sua quota rosa.

Il libro, a cura di Marco Pastonesi e Fernanda Pessolano, con firme come Gianni Mura e Tiziano Scarpa (per citare i più famosi), sembra insomma un'agiografia di scrittori, un applauso a chi prende appunti, più che a chi suda. Icastico aneddoto: ultimata La scoperta di Milano, Giovanni Guareschi si ritrovò ingrassato di 15 chili. Decise allora di darsi alle due ruote: «Farò 1.200 chilometri in bicicletta!», scrisse alla moglie. Aldo Borelli, direttore del «Corriere», approfittò della vacanza dimagrante del suo collaboratore: così il genio confezionò, da una dieta a pedali, un reportage d'autore. Altri invece, Paolo Conte o Jovanotti, ma pure quel Marco Pantani che compose una canzone per Sanremo, hanno parcheggiato la bici nell'olimpo musicale. Di curiosità in citazione, zigzagando tra le arti e gli eroi del sellino, tra spettacoli teatrali e consigli per cicloturisti, è facile perdersi. Meglio affidarsi al disincanto di quella contessa milanese, raccontata da Gianni Brera, che, da nobildonna, poteva permettersi di non filosofare sul rapporto tra uomo e natura, e alle Belle Lettere preferiva il dialetto. Quando vide per la prima volta una bicicletta esclamò: «In mezz ai me gamb, de rob che stan minga in pée de per lor ghe ne ven minga!».

Sport e giochi, il grande business
Quei maxi appalti da 350 milioni

Fonte: La Repubblica

Ecco l'inchiesta sui Punti verdi qualità immaginati dalla prima giunta Rutelli che fa tremare la destra capitolina. Sui progetti di riqualificazione le mani delle cosche e della famiglia Mokbel

di CORRADO ZUNINO
I Punti verdi qualità immaginati dalla prima giunta Rutelli, negli ultimi quattro anni sono diventati l'affare sporco della destra romana. Dell'imprenditoria di destra, che nelle buone relazioni con il Campidoglio ha trovato lo scudo per mangiarsi una dozzina di aree. Ognuna, oggi, vale fra i 15 e i 20 milioni. Gli uffici tecnici dell'assessorato all'Ambiente dal 2008 hanno trasformato le richieste degli associati storici ai Punti verdi in elemosine, i loro diritti in tangenti. Fino allo scorso autunno, poi alla direzione dell'Ufficio giardini è tornato Fabio Tancredi e le dazioni in Comune, le iperfatturazioni dei singoli cantieri, sono diventati una questione da girare alla procura. Per gli altri, i manager sciolti con il denaro facile, le autorizzazioni sono piovute, concesse con la sola firma di un dirigente, senza passaggi in Consiglio comunale né in giunta. Questa politica amministrativa ha fatto sì che oggi il Campidoglio sull'argomento Punti verdi si trovi esposto  -  causa fideiussioni concesse senza controllo, rate di mutuo non onorate  -  per 350 milioni.

Ecco, i 67 luoghi "di sport e aggregazione" a basso costo ipotizzati nella prima metà dei Novanta si sono trasformati in ventisei realizzazioni, comprese le dieci in corso d'opera, a forte impronta speculativa. Con qualche significativa eccezione, soprattutto in XIII Circoscrizione. Repubblica ha iniziato a raccontare il degrado dell'"operazione Pvq" nel 2009. Nell'ottobre 2010 il consigliere regionale Enzo Foschi ha firmato una denuncia: segnalava come almeno dodici aree fossero state assegnate ad amici politici ed ex soci del capo della segreteria di Gianni Alemanno, l'ex forzanovista Antonio Lucarelli. Nel 1995, ancora lontano dalla politica istituzionale, Lucarelli fu l'assegnatario dei due Punti verdi di San Basilio e Torraccia. Con quali amici si mosse, allora? Quali soci? La famiglia Moro, quindi Massimo Dolce. Parco Feronia, proseguendo, è diventato il regno di Lucia Mokbel, sorella del duro fascista su cui si è aperta la maxiinchiesta TelecomSparkle. Da Parco Feronia sono arrivate le prime incongruenze economiche. In un'intercettazione telefonica si è ascoltato Gennaro Mokbel chiedere un punto verde sulla Cristoforo Colombo per Carmine Fasciani, boss di Ostia. E l'architetto Giancarlo Scarozza, genero del riciclatore Mokbel, a San Basilio è stato il direttore dei lavori, poi ha acquisito due punti verdi in proprio.

Il livello del progetto era diventato questo: destra e criminalità. Ci sono voluti successivi esposti, e l'intervento della Finanza al posto dei Ros, per scoprire i conti esagerati di Parco Spinaceto dove l'area business  -  dovevano essere luoghi di aggregazione a basso costo e basso impatto i punti verdi, sono diventati un business  -  è stata arata a ritmi record mentre i servizi al quartiere sono rimasti progetto. Ancora, sono arrivate le appetitose offerte del "giro di destra" agli imprenditori storici spompati: volevano acquistare nuovi Pvq, avevano i cash. Sono arrivate le intercettazioni su Dolce e i suoi imponenti affari edilizi. Le nuove piste investigative. Quella dei finanziamenti alle campagne elettorali del centrodestra. E quella, pesante, dei Punti verdi utilizzati come luoghi di riciclaggio di denaro sporco. La presenza nel business di Gennaro Mokbel offre conferme all'ipotesi e così il fatto che il suo cassiere, Silvio Fanella, alla fine dei Novanta sia subentrato alla famiglia Lucarelli alla guida della società Mondo verde, detentrice dei "titoli" su Torraccia e San Basilio. Con la loro fiscalità bassa i centri sportivi no profit sono zone ideali per i passaggi di denaro alimentati da fatture false.

Il comitato di quartiere di Casal Brunori ha segnalato i 950 mila euro gonfiati nel cantiere di Spinaceto. Sui Parchi della Colombo e nella via Romagnoli di Dragona si sono allargati McDonald's. I costruttori Di Veroli (Guido e Michele sono stati indagati per evasione fiscale sull'affaire Pambianchi ed è stata la famiglia Di Veroli a fondare la Maspen oggi al centro dell'inchiesta giudiziaria) hanno progettato supermercati sopra le rovine romane di Cinecittà Est. L'epilogo di un progetto.
 
(28 marzo 2012)

Ce la faranno a fare una ztl a Borgo?

Ztl a un passo dal Vaticano
"Ora i varchi a Borgo Pio"

L'idea di istituire la zona a traffico limitato è della presidente del XVII municipio, Antonella De Giusti: "L'impegno dei vigili non è sufficiente ad arginare il fenomeno"

 

Fonte e articolo completo: La Repubblica

di LAURA MARI
I controlli saltuari non sono più sufficienti. I presidi fissi sono inapplicabili per carenza di pattuglie. E così, dopo sei anni di proteste e richieste da parte dei residenti, all'ombra del Vaticano spunta l'ipotesi della zona a traffico limitato. L'idea è del presidente del XVII municipio, Antonella De Giusti, che venerdì nel corso di un assemblea pubblica sul nuovo piano della mobilità del parlamentino di Prati proporrà ai cittadini l'istituzione della Ztl a Borgo Pio.
Comunicato Verdi-Lazio
 
PUNTI VERDE QUALITA'
BONELLI(VERDI): PUNTI VERDI QUALITA’ HANNO CEMENTIFICATO AREE VERDI, SIANO REVOCATE AUTORIZZAZIONI

“I punti verdi qualità nel corso degli anni si sono trasformati in una vera e propria cementificazione delle aree verdi della città di Roma, con splendide aree verdi occupate da decine di migliaia di metri cubi di cemento, attraverso la realizzazione di attività commerciali mai autorizzabili con le normali procedure urbanistiche”. – afferma il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli,  in merito allo scandalo scoppiato in relazione ai Punti Verdi Qualità del Comune di Roma - “Ci sono pinete e aree verdi di pregio sottoposte a vincolo dove si vorrebbero realizzare attività commerciali come ristoranti e centri commerciali, rispetto a cui l’interesse pubblico e i benefici per la collettività sono assolutamente inesistenti, mentre gli interessi privati altissimi. Non è possibile svendere queste aree verdi, ma è necessario recuperarle alla collettività. Chiediamo da subito la verifica delle convenzioni in essere, la revoca delle autorizzazione ai punti verdi qualità in corso di realizzazione e lo stop definitivo a nuove autorizzazioni”.
 Roma, 27 marzo 2012

Su rotazioni leggi qua il post del 2010 sul parco di Tor di Quinto
Comunicato stampa Bastaunattimo

COMUNICATO STAMPA
INCIDENTI STRADALI / LENTINO (BASTAUNATTIMO) "SULLE STRADE ITALIANE UNA CATASTROFE"


<< Gli ultimi dati Aci-Istat indicano che la fascia più colpita dagli incidenti stradali è quella tra i 20 e i 24 anni e valori molto elevati si riscontrano anche in corrispondenza delle fasce di età  25-29 e 30-34 anni. Dati questi che hanno trovato conferma in questo ultimo tragico fine settimana dove tra i 24 deceduti, 12 avevano meno di 30 anni d'età>>. Ad affermarlo è Carmelo Lentino, portavoce di BastaUnAttimo la campagna nazionale per la sicurezza stradale e contro le stragi del sabato sera.

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martedì 27 marzo 2012

Dura legge ma legge. Trecentocinquanta euro di multa a un ragazzo che gira in bici contromano e con il cellulare all’orecchio possono anche rappresentare una sanzione giusta, seppure in apparenza sproporzionata. Con i pochi euro occorrenti per l’acquisto di un auricolare la stangata sarebbe stata evitata. Ma il singolare sistema adottato dalla polizia municipale comasca per fare cassa andrebbe contestualizzato. E il contesto, senza giustificare in alcun modo, il comportamento scellerato del giovane ciclista, è quello di una città che ama poco le biciclette.

fonte e articolo completo: La Provincia di Como 
Gallarate - Presi i ladri si cercano le vittime. All'appello, infatti, mancano i proprietari di tre belle biciclette rubate tra domenica e lunedì e ritrovato a bordo di un furgone Mercedes Vito a sua volta rubato nella mattinata di lunedì a Rho.

fonte e articolo completo: La Provincia di Varese

lunedì 26 marzo 2012

Ieri, cioè domenica 25 marzo, si è svolta la tipica iniziativa di primavera "Pedaliamo da soli in campagna serenamente con e per una pagnottella (quindi ci vai pari, alla fine)", organizzata dall'Associazione Rotazioni. In treno si è raggiunto Viterbo da Roma, per poi pedalare fino alla splendida Civita di Bagnoregio. La chiamano la "città che muore", ma c'è più movimento che a via del Corso a Roma. I bellissimi scenari, ecc. ecc. La strada mi piace. Questa foto, in un mondo meno iniquo, mi sarebbe stata pagata. 
Chiaramente la foto compendia la situazione mondiale. C'è il barile di petrolio, che è in rosso, mentre l'uomo riscopre la vita di campagna. Sulla destra, l'albero secco della finanza creativa è un monito per il pianeta. Ma i fiori emergono dalla terra, con la loro carica di ribellione.
  
La Tuscia Viterbese, ecc. il tufo, i fiori, gli ulivi, ecc. Fino alla meta ambita.

Al ritorno, la selezionata comitiva decide di impegnarsi in un viaggio all bike fino a Roma, anche se la bici pesa un sacco. Ma è fermata da un temporale proditorio (in realtà liberatore) in quel di Cura di Vetralla dove, nonostante la crisi e lo sfascio del trasporto pubblico locale (TPL), per fortuna è ancora operativa una stazione ferroviaria.
Significativa la mole dei "ritrovamenti" che, rompendo il nostro tradizionale riserbo in questo settore, decidiamo qui di mostrare.
Io dico, a parte le penne e il tagliaunghie che fanno comodo, ma come cazzo fanno i mezzi motorizzati a proseguire la loro folle corsa dopo aver perso tutte queste viti e dadi?

Auguri, Tiberio!

Tiberio, cent'anni spesi tra bicicletta e volontariato

ARCOLE. Oggi la festa di compleanno alla casa di riposo Opere Riunite
Ha girato tutta l'Europa pedalando e il suo desiderio più grande sarebbe rimettersi in sella

25/03/2012
 Zoom Foto 
Tiberio Bettili

Ha girato tutta Europa in bicicletta e il suo desiderio più grande «sarebbe poter andare ancora in bici». C'è un piccolo particolare: Tiberio Bettili giovedì compirà 100 anni. Da sei risiede alla casa di riposo delle Opere Riunite don Luigi Rossi ad Arcole, che oggi gli ha organizzato una festa di compleanno in grande stile. Alle 15.30, con gli altri ospiti, gli operatori e i parenti, Tiberio taglierà la torta e aprirà i regali: il pomeriggio proseguirà con l'animazione musicale. Bettili è nato a San Bonifacio il 29 marzo 1912. Da bambino si è trasferito con i genitori a Verona, dove ha sempre vissuto. Nel 1930 è stato arruolato per la guerra d'Africa e ha combattuto per conquistare l'Abissinia. Tornato, è entrato alla Banca Popolare di Verona, dove ha lavorato per 35 anni come impiegato. «Invece di andare a casa durante la pausa pranzo, mi mettevo un panino in tasca e partivo in bici per allenarmi», ricorda il centenario, che ha una salute di ferro. «Ho partecipato a gare di ciclismo come dilettante, ma la mia grande passione è stata visitare l'Europa sul sellino», confessa. Proprio durante un viaggio, ha conosciuto la moglie Renata. «Mi trovavo in Grecia e stavo ammirando il Partenone, quando ho visto questa giovane in visita pure lei, che mi ha chiesto se mi piaceva quel tempio. Le ho girato la domanda. Mi ha detto di sì. E io le ho chiesto: «Ma ti piaccio più io o il Partenone?». Da lì è nato l'amore, che ha portato i coniugi Bettili a fare tanti viaggi insieme.

fonte e articolo completo: L'Arena

Piste ciclabili, biciclette in trappola al Basso Isonzo

Continua la campagna web di monitoraggio delle piste ciclabili cittadine: al Basso Isonzo nasce un comitato di residenti per segnalare i punti pericolosi  (25/3/2012)

di Aldo Comello 
 
PADOVA. Il Parco del Basso Isonzo doveva essere il polmone verde di Padova. Il grande anello di campi e giardini con rustici e fossati, nelle intenzioni dell’urbanista Luigi Piccinato avrebbe bilanciato con spazi a misura d’uomo l’espandersi vorticoso della città delle auto.
La realizzazione dopo furiose polemiche tra ambientalisti e fautori di un progresso motoristico-edilizio è, per dirla patavinamente, ‘na scarpa e un soccolo: orti, giardini, campi coltivati, alberi, ma anche nuovi scatoloni residenziali. Resta incantevole via Bainsizza, ma via Isonzo e via Monte Pertica in qualche punto sono estremamente pericolose, delle vere e proprie trappole per ciclisti. Nasce così un comitato di residenti, chiedono un dialogo con gli assessori responsabili, poi il tragico incidente in via Monte Pertica che costò la vita a un bambino ha reso la materia incandescente. Va detto che in tutta la zona la velocità massima consentita è di 30 chilometri l’ora, va anche detto che molti automobilisti di questo limite se ne infischiano.

Fonte e articolo completo:Il Mattino di Padova

Foligno, svaligiano la Wonderful di piazza San Francesco e scappano in bicicletta: un arresto

Si cercano altri due complici



di Chia.Fa.Con una grossa pietra hanno sfondato la porta d’ingresso della Wonderful di piazza San Francesco. Alla svelta hanno arraffato scarpe, abbigliamento e registratore di cassa per poi scappare lungo via Saffi in sella a una bicicletta piena di indumenti.

fonte e articolo completo: Umbria24 

Ubriaco in bicicletta, postino denunciato a Roma

Aveva un tasso alcolemico quattro volte superiore al limite

Fonte: Ansa

25 marzo, 09:38 ROMA, 25 MAR - Quando lo hanno fermato mentre zigzagava con la sua bici non riuscivano a credere ai loro occhi. Il risultato dell'alcoltest era chiaro: il tasso alcolemico era quattro volte superiore a quello consentito dalla legge. Per questo un postino e' stato denunciato dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza. L'episodio, che richiama il film 'Benvenuti al Nord', e' accaduto ieri ad Ostia. I militari, insospettiti dall''allegria' del portalettere, hanno deciso di fermarlo, rendendosi subito conto del suo stato.
 

Troppo facile aderire e basta

Sì del sindaco Alemanno al corteo dei ciclisti

Fonte e articolo completo: Metro

Sabato 28 aprile ai Fori Imperiali attese decine di migliaia di biciclette

Roma. «La manifestazione promossa dai ciclisti per il prossimo 28 aprile va fatta e in piazza ci sarò anche io». Così a Metro il sindaco Gianni Alemanno, che mette la parola fine alla querelle che nelle scorse settimane ha contrapposto organizzatori e Questura sul corteo per la campagna “Salva i ciclisti” - alla quale ha aderito anche il nostro quotidiano - che promette di portare a Roma decine di migliaia di biciclette. L’iniziativa del 28 aprile è annunciata in via dei Fori Imperiali e sarà svolta - «nel rispetto delle regole» - in contemporanea con una identica mobilitazione che si terrà a Londra. «Come Campidoglio abbiamo aderito all’appello della campagna ‘Salva i ciclisti’ - ricorda il sindaco - e dunque sono disponibile ad ogni tipo di collaborazione con iniziative come questa che sono proficue per la città».

A Milano messaggi sui pannelli

“Guarda lo specchietto, poi apri la portiera - salvaiciclisti” e “Non sostare sulle corsie ciclabili- salvaiciclisti” le prime frasi che da oggi saranno a rotazione su 38 pannelli info (quelli per il traffico) per indurre gli automobilisti milanesi a rispettare le due ruote. È questa l’idea dell’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran e sostenuta dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.
[...]
FINE ARTICOLO


NOTA di rotazioni:
Sta scritto sulla prima pagina di Metro, che il sindaco di Roma ha detto che la protesta dei ciclisti è giusta e che alla manifestazione ci sarà anche lui. Paradossalmente, stavo pensando di andare alla manifestazione del 28 aprile per protestare anche contro l'inattività di questa giunta in tema di mobilità ciclistica, oltre che per l'approvazione di leggi che tutelino e incentivino coloro che si spostano pedalando.
I cittadini-pedalatori che il 28 aprile arriveranno da tutta Italia per questo grande pic nic ciclistico, verranno a fare numero, a far sentire la propria voce. Da un sindaco ci si attenderebbe qualche iniziativa concreta, non una semplice partecipazione, vista la drammatica arretratezza della Capitale in tema di mobilità ciclistica e visto che il timidissimo Piano Quadro della Ciclabilità ristagna da due anni in Campidoglio in attesa di approvazione.
COMUNICATO STAMPA

DELIBERA D’INIZIATIVA POPOLARE “ROMA VERSO RIFIUTI ZERO”

Cittadini romani  “diamoci da fare” per una città più civile, più pulita, più bella e più democratica.

La raccolta differenziata a Roma è ferma al 24%, una distanza siderale dal 45% previsto dalla legge italiana già entro la fine del 2008 e, soprattutto, dal 65% da raggiungere entro il 2012.
Questo dato è la dimostrazione del fallimento della politica, che ha scelto di rimandare oltre ogni limite di decenza la soluzione del problema rifiuti, ma anche della città nel suo complesso, per essersi disinteressata troppo a lungo e sfacciatamente della sorte toccata per decenni ai rifiuti che produce.
Il conto di questo fallimento è stato finora pagato, anche in vite e in indicibili disagi, solo dagli abitanti della Valle Galeria, dove la discarica di Malagrotta da decenni raccoglie la “monnezza” prodotta dai romani e, benché esaurita da anni, viene oggi tenuta artificialmente in vita da ordinanze commissariali di proroga.
La cronaca di questi giorni ci consegna scenari poco rassicuranti per il futuro: la politica non sa indicare vie diverse da quelle già percorse e propone solo nuove discariche (Corcolle, Riano, Pizzo del Prete, Monti dell’Ortaccio) e mefitici inceneritori (Albano, Pizzo del Prete).

E’ ora di cambiare strada. Altre città nel mondo, anche italiane, hanno già intrapreso il percorso verso “Rifiuti Zero” dimostrando che si tratta di un’utopia concreta che ribalta il rapporto quotidiano con i rifiuti, fino a trasformarli in risorse.

E’ stato depositato in Campidoglio lo scorso 6 marzo il testo della delibera di iniziativa popolare “Roma verso Rifiuti Zero”, nata da una proposta della Rete Zero Waste, ma frutto finale dei contributi di tanti soggetti civici (associazioni, comitati di quartiere, coordinamenti di zona, organizzazioni di volontariato).

La delibera chiede che Roma assuma l’impegno storico e civile di raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata entro l’anno in corso e l’obiettivo di “Rifiuti Zero” entro il 2020.

La delibera indica la strada da percorrere per raggiungere l’obiettivo:

• Definire un Piano d'azione per minimizzare i flussi di produzione di rifiuti
• Realizzare una catena di centri comunali in tutti i Municipi per la riparazione e il riuso, dove beni durevoli e imballaggi possano essere reimmessi nei cicli di riutilizzo
• Realizzare una rete impiantistica (isole ecologiche di quartiere, impianti di compostaggio e di digestione anaerobica con recupero energetico di bioga) per il recupero della frazione organica
• Riconvertire verso il recupero di materia gli impianti di T.M.B. di AMA dedicati ora alla selezione dei rifiuti indifferenziati, eliminando la produzione di C.D.R., utile solo ad alimentare gli inceneritori
• Rinnovare il contratto di servizio con AMA, scaduto da sette anni, adeguandolo agli obiettivi del Codice dell’Ambiente e prevedere che AMA si occupi esclusivamente della filiera del riciclo/recupero finalizzata al recupero di materia e non di impianti di smaltimento
• Istituire gli “Osservatori Municipali verso Rifiuti Zero” e l’“Osservatorio Comunale verso Rifiuti Zero”

La delibera vuole essere anche una proposta aperta a tutti i romani e a tutte le espressioni collettive del civismo diffuso e del volontariato ad unirsi al comitato promotore nella raccolta delle firme, nella discussione e nella promozione dei suoi contenuti in tutte le sedi possibili, nell’iter che dovrà condurre, grazie alla pressione popolare scaturita dall’impegno collettivo, alla discussione e approvazione finale da parte dell’Assemblea Capitolina

Comitato promotore:
Ass.ne Casa dei Diritti Sociali – FOCUS Roma, Comitato Zero Waste Roma, Comitato Rifiuti Zero Corcolle ‐ Mun 8, Comitato Rifiuti Zero Riano, Comitato Rifiuti Zero Fiumicino, Casa Inter.le delle Donne Mun 1, Coordinamento Comitati NO PUP Roma, Rete IV Municipio‐Mun 4, Accampata Romana, C.d.q. Salviamo Talenti ‐Mun 4, Comitato Serpentara ‐Mun 4, Ass. Amici Parco delle Valli ‐Mun 4, Zappata Romana ‐Mun 11, Comunità Territoriale X° Municipio – Mun10, C.d.q. Don Bosco–Mun10,Orti Urbani–Mun11,Ass.  LiberaCittadinanza Roma, CSOA La Strada– Mun 11, Città dell’Utopia ‐ S.C.I. – Mun 11, Comitato Romano Acqua Pubblica Roma, Ass. Viviamo Vitinia – Mun 12, Ass. Humus Sapiens – Mun 13, Comitato cittadino 4 Venti –Mun 16, Donne in Rete per la Rivoluzione Gentile ‐ Roma, C.d.q. NARNO – Mun 18 /19, C.d.q. Muratella ‐ Mun 15, C.d.q. Marconi ‐ Mun. 15, Ass. Fare Verde Onlus Roma e Lazio, Rete Mobilitiamoci ‐ Roma, Rete Zero Waste Lazio

In calo i giovani che prendono la patente

«Meglio l'iPad dell'auto» 

Fonte e articolo completo: Corriere della Sera
 

La svolta dei teenager Usa

L'industria punta su Mtv per rilanciare il mito americano

NEW YORK - I giovani americani del Ventunesimo secolo guidano meno delle generazioni che li hanno preceduti, spesso non prendono nemmeno la patente e, anche quando vivono in città e zone rurali prive di servizi di trasporto pubblico dove non c'è alternativa all'uso di veicoli individuali, non hanno il mito dell'auto: ai sondaggisti che li interrogano sui marchi per loro più popolari, gli studenti snocciolano quelli del mondo digitale, dai computer e gli smartphone della Apple ai servizi di Google. E anche scarpe, abbigliamento e attrezzi sportivi della Nike. Ma nelle loro liste non c'è nemmeno un logo di una casa automobilistica.

I produttori di Detroit vivono una stagione di riscossa sul piano produttivo ma, a giudicare dalla composizione per classi di età della loro clientela, è meglio non parlare di «nuova giovinezza» (l'età media dell'acquirente di una vettura nuova varia, in genere, tra i 50 e i 55 anni). Per molti il cambiamento di gusti e abitudini dei millennials , i «nativi digitali», è soprattutto una materia d'analisi per i sociologi: il rombo del motore e le cromature che non affascinano più, che non sono più percepiti come un modo per affermare la propria personalità. Il mondo fisico della meccanica e del movimento spiazzato da quello virtuale delle tecnologie digitali e degli incontri sui social network che si portano a termine senza bisogno di muoversi da casa.

Roba da studiosi della società, certo. Ma anche tra i produttori di vetture c'è molta attenzione, allarmata attenzione, visto che questa disaffezione dei giovani può trasformarsi, da qui a qualche anno, in una nuova crisi della domanda. Ne sa qualcosa, ad esempio, la Toyota, il cui marchio Scion - vetture sbarazzine ed economiche, pensate proprio per una fascia di giovani trendy - ha perso quasi i due terzi del suo mercato: le vendite negli Usa sono passate dai 173 mila veicoli di cinque anni fa ai 49 mila del 2011.

Così i produttori cercano di correre ai ripari. La Ford ha puntato sul car sharing di ZipCar: in questo modo cerca di avvicinarsi a studenti che oggi possono solo affittare un veicolo per poche ore ma, magari, domani saranno il nuovo mercato della casa di Detroit. La Chrysler - anch'essa alle prese con un'età media degli acquirenti piuttosto elevata - ha messo in campo un mix di rimedi «fisici» e pubblicitari: dallo spot dell'anno scorso di cui era protagonista Eminem alla sostituzione, nei modelli destinati ai giovani, dei pannelli interni in legno con elementi in fibra di carbonio mentre, all'esterno, al posto delle cromature spuntano finiture in nero opaco, un colore più gradito ai giovani.

Ancora più in là è andata la General Motors che ha affidato lo studio di nuove strategie commerciali e di prodotto a Mtv Scratch, una società di consulenza aziendale e di rebranding che fa capo al gigante dell' entertainment Viacom (proprietario anche dell'omonimo canale televisivo Mtv). Ross Martin, 37enne vicepresidente della società, che in passato ha pubblicato libri di poesia e ha fatto il batterista in una band alternativa, ha raccontato al New York Times del conflitto di culture emerso nel confronto con GM, a cominciare dal suo primo impatto con la sede del gruppo nelle torri del Renaissance Center di Detroit, paragonate da Ross a Death Star, la malefica e cupa stazione spaziale di Guerre Stellari . Non è chiaro fino a che punto i produttori accetteranno i consigli dei consulenti: colori «metallici» e techno sono già stati introdotti, mentre si cerca di adattare l'abitacolo delle vetture alle esigenze di connettività dei giovani. Quanto alla proposta di cambiare l'approccio dei concessionari - meno venditori e più consulenti tecnologici, come nei negozi della Apple - si vedrà.

Per adesso i numeri restano assai poco tranquillizzanti: oggi meno dei due terzi dei diciottenni prende la patente, rispetto all'80 per cento di trent'anni fa e il 46 per cento dei giovani dai 18 ai 24 anni, interpellati in un sondaggio, dichiara che, obbligato a scegliere, preferirebbe un accesso a Internet piuttosto che il possesso di un'automobile.

24 marzo 2012 | 10:19

La vittima e il poliziotto davanti al film della Diaz

Abbiamo visto in anteprima la ricostruzione cinematografica di Daniele Vicari sui fatti di undici anni fa insieme a Michael Geiser all'epoca studente e ai poliziotti Claudio Giardullo e Franco Maccari. Durante la proiezione lacrime e parole

di CARLO BONINI
LA FURIA dei tonfa, i manganelli dall'impugnatura a "T", è un rumore raggelante di braccia e gambe spezzate. Sangue e materia cerebrale allagano il parquet della palestra scolastica, sbaffano gli intonaci, gocciano dai termosifoni, in un Sabba infernale di grida, lamenti, che hanno il suono osceno di bestie portate al macello. Nella piccola sala di proiezione privata, Michael Geiser torna a vederseli addosso.

Fonte e articolo completo: La Repubblica
Comunicato Legambiente

Green taxes e carbon tax
Legambiente lancia le proposte verdi per un’economia sostenibile

Oltre 5 Mld  di euro recuperabili
intervenendo su mobilità privata, rifiuti, cave, acque minerali e rendite finanziare


Oltre 5 miliardi di euro è la cifra che potrebbe essere recuperata incentivando la sostenibilità ambientale e disincentivando le pratiche più inquinanti.
In relazione alle nuove forme di tassazione ambientale previste nel disegno di legge delega per la riforma fiscale in discussione oggi al Consiglio dei Ministri, Legambiente lancia le proprie proposte per uno sviluppo economico forte e duraturo perché rispettoso dell’ambiente e della sostenibilità.

Attraverso l’introduzione di strumenti patrimoniali e tariffari, la conversione ecologica porterebbe molti vantaggi non solo sul piano economico ma anche su quello ambientale. E’ il caso della mobilità privata che potrebbe essere, in parte, disincentivata con una patrimoniale sulle auto di grande cilindrata prevedendo due interventi: un’imposta (una tantum) sulle auto di grossa cilindrata e una revisione del meccanismo di calcolo del bollo auto.  Legambiente parte da due dati: nel solo 2010, un anno di crisi, sono state immatricolate 119mila autovetture di cilindrata superiore ai 2.000 cc (e di costo non inferiore ai 40mila euro). Il parco auto immatricolato tra il 2006 e il 2010 è composto da 11,4 milioni di autoveicoli, dei quali l’8% di cilindrata superiore a 2000 cc. Con un’imposta (una tantum) sulle auto di grossa cilindrata immatricolate nel periodo 2006-2012, si potrebbero ricavare subito 1.992 milioni di euro. Il meccanismo prevede l’introduzione di un’addizionale progressiva (da 0,75€/cc a 3€/cc) in funzione della cilindrata escludendo i veicoli a trazione elettrica, a gpl e a metano e quelli speciali per disabili. Altra misura da adottare sarebbe poi una revisione del criterio di pagamento del bollo auto. Attualmente, infatti, questa è una tassa di possesso che si paga indipendentemente dall’utilizzo del mezzo. Legambiente propone di calcolarla in funzione delle emissioni di CO2, (incrociando potenza e uso del mezzo), aumentando contestualmente il costo del carburante di 16 eurocent al litro per mantenere inalterato il gettito del bollo e aggiungendo una carbon tax progressiva per auto che emettono oltre 100 gCO2. In questo modo a pagare di più sarebbero gli automobilisti che effettuano più chilometri, possiedono vetture che consumano più carburante e emettono più CO2, senza penalizzare le fasce sociali più deboli. La proposta di revisione può portare nelle casse dello Stato non meno di 500 milioni di euro ogni anno, oltre che incentivare l’acquisto di auto meno inquinanti e il minore uso dell’auto privata. 

“Servono coraggio e lungimiranza per mettere in condizione il Paese di rispondere alla crisi economica – ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. Su questa strada la green economy rappresenta già oggi una prospettiva concreta che non riguarda solo l’energia, ma molti settori produttivi, dalla chimica all’agricoltura, dall’edilizia alla mobilità, dalla ricerca alla cultura. Un supporto decisivo è rappresentato dalle politiche fiscali. Qui la scelta strategica deve essere netta: occorre spostare il prelievo da lavoro e imprese al consumo di risorse ambientali e alle emissioni climalteranti. La carbon tax è una scelta da fare subito, per dare un chiaro segnale che questo Paese vuole cogliere l’opportunità offerta dalla crisi economica di creare posti di lavoro e filiere industriali a basse emissioni di CO2 e capaci di sostenere la competizione internazionale”.

Vantaggi economici e ambientali potrebbero venire anche dalla modifica del sistema con cui si prelevano e si pagano allo Stato le risorse naturali. Per i materiali edili estratti dalle cave e per i prelievi idrici di acque minerali, infatti, allo Stato vengono pagate cifre irrisorie mentre chi cava per fare calcestruzzo e cemento o chi imbottiglia le acque fa enormi guadagni. Basti pensare che oggi gli 89.233.573 di m3di sabbia e ghiaia estratte in Italia, portano annualmente nelle casse delle Regioni la cifra di € 36.149.550 (poco più di 40 eurocent a m3) mentre introducendo (come in Gran Bretagna, per esempio), canoni di concessione al 20% dei prezzi di vendita dei materiali cavati, pari a 3 euro a metro cubo, nelle casse delle Regioni entrerebbero € 267.695.719, ben 231.546.169 € in più.
Analogo discorso vale per le acque minerali: il giro d’affari delle aziende che imbottigliano acqua minerale nel 2009 ha toccato 2,3 miliardi per un totale di 12.500.000 metri cubi imbottigliati. La cifra che le Regioni incassano dai canoni di concessioni è di circa 10 milioni di euro. Con un canone di 10 euro a m3 imbottigliato per tutto il territorio nazionale si ricaverebbero invece 125 milioni di euro, ben 115 milioni di euro in più da destinare alle Regioni e da reinvestire nell’ammodernamento impiantistico del servizio idrico integrato.
Tra gli strumenti tariffari da introdurre, Legambiente ne suggerisce anche uno inizialmente previsto nel Dl Ambiente ma successivamente eliminato, per disincentivare il conferimento dei rifiuti in discarica. In Italia, infatti, nel 2009 si è smaltito in discarica ancora il 40% dei rifiuti urbani prodotti ed è stato avviato a raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio il 33% del totale prodotto, con forti disparità territoriali. Fissando una nuova ecotassa di 50 euro per tonnellata di rifiuti smaltiti in discarica, agli attuali tassi di smaltimento (oltre 15 milioni di tonnellate di rifiuti urbani smaltiti in discarica), nelle casse delle Regioni finirebbero complessivamente circa 750 milioni di euro che potrebbero essere reinvestiti in politiche di prevenzione e riciclaggio, a fronte degli attuali 40 milioni.
Infine altra operazione di ‘imposizione fiscale’ da realizzare secondo Legambiente sarebbe la riunificazione della tassazione sulle rendite finanziarie al 23% (soglia allineata con i grandi paesi europei e che non presenta rischi di fughe di capitali) che porterebbe, ogni anno, 2 miliardi in più nelle casse dello Stato.


Prospetto di sintesi delle risorse che è possibile recuperare
Proposte
Euro
1.992.000.000
Revisione della fiscalità ordinaria sulle auto

500.000.000
Cave
231.500.000

Concessioni acque minerali

115.000.000
Aumentare il costo dello smaltimento dei rifiuti in discarica
710.000.000
Unificare la tassazione delle rendite finanziarie
2.000.000.000
TOTALE RISORSE RECUPERABILI
5.548.500.000