rotazioni - ciclismo urbano 12/9/2007 - 12/9/2012


sabato 31 dicembre 2011

Come conobbi Archi / 4 e ultima

di Saverio Bragantini
Visto che sta finendo l'anno, cerco di concludere il racconto avviato qualche tempo fa, riguardante l'ncontro con il non-artista (o anti-, contro-, oppure a-artista), che ora si fa chiamare Archi (il quale, attualmente, sta cercando di svernare sulle coste della Sicilia, in compagnia del suo cane e di una nuova bicicletta, una mountain bike rigida degli anni Ottanta, e che vi saluta). Negli anni Ottanta (secondo me, un'epoca nefasta, ma non è questo il momento per parlarne), Archi non aveva ancora maturato alcuna idea sull'arte, ma parecchie sulla funzione creativa, dopo l'abbuffata di
vernissage e mostre allucinanti a cui prese parte, soprattutto per sfamarsi, negli ultimi anni Sessanta e, soprattutto, nei Settanta, per finire in uno stato di nausea persistente poco dopo, proprio in concomitanza con gli orribili Ottanta, fino a scomparire, almeno dal nostro orizzonte, ma in parte anche dal suo. Anche se scomparire da se stessi non è facile. Allargando la visuale a fatti epocali (scusate, non riesco a frenarmi sugli odiosi anni Ottanta in generale) questi decenni Sessanta-Settanta si configuravano un po' come l'avvicinamento delle imbarcazioni a Capo Horn, con i suoi venti impetuosissimi, nel riferirsi ai paralleli: i quaranta ruggenti, i cinquanta urlanti. Un periodo in cui tememmo, per l'ennesima volta, la fine dell'arte, ma forse la fine era già avvenuta (ad Auschwitz, come disse Adorno), soltanto che noi, forse, troppo entusiastici, non ce n'eravamo accorti. Ma alla fine dei Sessanta ruggenti e dei Settanta urlanti non c'era il nostro Capo Horn, c'erano la Thatcher, Reagan, mode inguardabili, musiche di plastica, pittura e soprattutto mercanti furbi, una letteratura di maniera. Ci saranno state anche cose interessanti, ma l'atmosfera dominante era oppressiva, fintamente ottimistica, perché in realtà autenticamente smemorata. Un oblio costante, che da quel momento in poi divenne una forma mentis, un'abitudine a dimenticare tragedie e conquiste, e che ha finito per plasmare il mondo di oggi, con la sua elettronica miniaturizzata e irreparabile, il sensazionalismo (in cui ogni notizia ne cancella un'altra), con il dominio assoluto della plastica, degli ogm, il disimpegno, il qualunquismo, l'apolitica o antipolitica. (Qui rischio di dilungarmi, ma vorrei che rifletteste su questo, che provaste anche a riavvicinarvi alla storia, alle esperienze, alle pratiche, al contesto dei Sessanta-Settanta.)
La sfida di portare in un teatro la composizione scenica Il suono giallo del pittore russo Vasilij Kandinskij, risalente al 1912, era affiorata durante un simposio ad elevato tasso alcolico a casa mia, dove per tutta la notte continuammo a sfogliare libri, declamare versi e fare le pulci alla critica ufficiale attraverso il mio piccolo ma consistente archivio. Doveva essere il 1975, più o meno. Un fattore decisivo fu una partita di liquori contraffatti provenienti da San Marino. Le bottiglie erano uguali, il sapore più o meno simile all'originale, ma sull'etichetta apparivano nomi che suscitavano la nostra ilarità, mentre però ne bevevamo il contenuto e ne subivamo gli effetti. Il fernet era Fernet Titano, il Gran Marnier era Gran Marino: vado a memoria, non mi ricordo i termini esatti d tutti quei liquori. Qualche libro, tra gli applausi, volò giù dalla finestra. Era roba di critici italiani, in particolare quelli letterari e d'arte che insegnavano all'università: ci stavano proprio sulle palle. Al contrario, Marcuse e Baudelaire venivano letti ossessivamente, come un ritornello, e non suscitavano applausi, ma lunghi o medi silenzi di riflessione. A un certo punto, ci mettemmo a perlustrare l'opera omnia di Vladimir Majakovskij, quella pubblicata dagli Editori Riuniti nel 1958. Gli otto volumi venivano aperti e si intrecciavano le letture, in una polifonia abbagliante. Questo flusso torrenziale di parole italiane, disposte in frasi spezzettate, che sicuramente in russo avrebbero suonato meglio, veniva profferito a velocità elevatissime, ed era spontaneo, all'epoca, paragonarlo a brani di free jazz, non solo afroamericano, ma anche sovietico, di cui si sapeva poco, ma qualche eco arrivava. Comunque, è ovvio, erano soprattutto i grandi concerti free in Italia a essere il punto di riferimento. La Russia, però, era per noi un riferimento irrinunciabile. Sapevamo dei dischi incisi clandestinamente in Urss sulle lastre radiografiche. Sapevamo da amici che erano stati a Mosca, della letteratura clandestina che circolava manoscritta, ciclostilata. Una letteratura ad alto rischio. Avevamo sentore - noi trotzkisti e situazionisti allo stesso tempo - della dissidenza interna. E riscoprivamo, giorno dopo giorno, quella fase creativa straordinaria che aveva preceduto e, per un certo tempo, aveva fatto seguito alla Rivoluzione Russa.
Il suono giallo, di cui ora non mi metterò a fare la cronistoria, era una sfida emozionante. Era, anzi è un'opera ineseguibile. Il ruolo di Archi era quello definito nel copione 'un uomo'. Esaltati dagli scritti di Antonin Artaud e dal teatro povero, Archi era stato sottoposto a un regime severissimo. Gli avevamo tolto alcolici, sigarette, carne, carboidrati e lo facevamo dormire per terra, vestito di sacco, alla ricerca di un ascetismo teatrale che avrebbe conformato l'artaudiano 'atleta del cuore'. Già stavamo su quella frequenza, almeno dal 1972 o 1973, grosso modo. Questo filone esperienziale non è mai cessato e ancora oggi se ne vedono delle belle, con la body art, gente che si fustiga, il che non mi piace, cioè se ti vuoi fustigare fallo a casa tua, a me che me ne frega, già ci facciamo male abbastanza da soli, invece mi piacciono le performance estreme di Marina Abramovic, le sue riproposte storiche, molto più serie di quello squalo in formalina del cazzo di Damien Hirst, pagato 12 milioni di dollari: e povero squalo, che brutta fine, per far contenti i mercanti, i critici, l'artista e il collezionista (che è il vero mandante, cioè il motore della truffa).
Archi
si allenava ormai tutti i giorni. Aveva lasciato il lavoro di vetrinista nel negozio di giocattoli, Natale era lontano e poteva permetterselo. Si recava tutti i giorni a Villa Ada a correre e a fare ginnastica, a volte con me, che però viaggiavo in auto, una Simca scolorita (all'epoca ero un peccatore, non ero ancora passato alla bici, ma ci pensava l'austerity a limitare l'uso del veicolo, che comunque mi serviva da archivio, spogliatoio, alcova, dormitorio e anche studio mobile).
Seguivo il lato attoriale della preparazione. Barbanti aveva invece molto da fare con le luci e i suoni (in realtà stava impazzendo), che nell'opera kandinskiana sono tutto, molto più importanti degli attori che, quasi potrebbero essere delle sagome di cartone, e andrebbe bene lo stesso.
Nel quadro quarto de Il suono giallo affiora sulla scena un uomo grandissimo vestito tutto di nero, che deve pronunciare solennemente la parola "silenzio"; è l'unica cosa che deve fare. Quella era la parte di Archi. Visto che era molto in forma, e che noi eravamo pochi, la nostra intenzione era di sobbarcarlo di incombenze dietro alle quinte. Avrebbe dovuto fare anche la la parte di un gigante, tirare qualche fune, coadiuvare il tecnico delle luci. Aspettavamo con ansia la sera della "prima" per fare al pubblico un culo così. Luci abbaglianti, suoni trapananti. Pregustavamo la condizione di condizionamento a cui avremmo sottoposto i presenti. Volevamo trasformarli per sempre, non importava come. Un teatro, che non era teatro, ma un rito, che doveva essere un concentrato esistenziale. Nelle nostre intenzioni, lo stile di quel rito era storicamente pre-rivoluzionario, pre-sovietico, uno stile che andava ben oltre il testo che avevamo fra le mani e le tavole del palcoscenico, uno stile che si prolungava, anzi si irradiava in Majakovskij, innanzitutto, ma anche in altri.
L'uomo divenuto celebre per la frase "La vita è performance" non era al corrente del contenuto del testo, né delle caratteristiche del suo ruolo. Per noi la preparazione fisica e psicologica doveva essere fine a se stessa.
Quando seppe che doveva dire solo "silenzio", Archi si incazzò molto. Era cambiato, fisicamente e nei modi. Cercammo di calmarlo, spiegandogli pazientemente che la messinscena era una messinscena, si trattava di un aspetto secondario. Anzi era un pretesto. Ecco, il testo era un pretesto. Anzi era la cosa meno importante del mondo. Forse, alla fine, avremmo potuto anche non rappresentare affatto Il suono giallo, dare buca al pubblico e andarcene a passeggiare sulle rive del Mar Tirreno (sempre con le nostre amate tecniche psicogeografiche, magari consultando mappe della costa adriatica, usandole però al contrario, ovviamente), oppure scandagliare l'intera opera teatrale di Kandinskij che, com'è noto, annovera anche Voci, Nero e bianco, Figura nera e Il sipario viola. Oppure rimescolare le carte, inventare un sipario giallo, una figura viola. Non cambiava nulla. Era l'esperienza che contava. Non importa arrivare su una vetta, importa come ci arrivi. Non importa cosa fai, importa come lo fai.
Tuttavia insorgevano le prime spaccature nel gruppo. Qualcuno cominciò a dire che i soldi dell'incasso sarebbero finiti nelle mani degli eredi di Kandinskij che già facevano la bella vita grazie ai quadri, mo' pure i diritti d'autore per il teatro, no, questo era troppo. E poi tutto questo mazzo che ci stiamo facendo per mettere in scena Il suono giallo, tanto valeva fare un'opera nostra, con tre giganti invece di cinque, o due piccoletti, mettere una campana dove c'era un tamburo, alla fine cosa cambiava, se il testo era un pretesto; si poteva cambiare tutto e salvare la sostanza, con tutto questo lavoro, fare una nuova opera, intitolarla Il suono verde, oppure L'uomo rosso, depositandola alla Siae a nome nostro, magari dando anche qualche soddisfazione in più ad Archi, che molto coscienziosamente si stava preparando come un cosmonauta sovietico per andare in orbita, poveraccio, per dire solo "silenzio", pure lui avrebbe potuto avere qualche gratificazione in più. No, il punto non è questo, non è la gratificazione, conta come si fanno le cose, la forza che conferisci al tuo gesto, non ci si può mettere a contare le parole. E poi, smettiamola, questo mercantilismo mi fa schifo, depositare a nome nostro, ma sai quanto ci guadagni. Stiamo facendo gli stessi errori di coloro che critichiamo fermamente. Scusate, restiamo sul problema che questo testo rappresenta. Sull'incazzatura di Archi. Se dico "silenzio" con tutto il mio carico di fatica, di privazioni, gli conferisco un peso che magari un flusso di parole non ha. Conta l'intensità. Sì, ma questo è vero fino a un certo punto, Se vuoi immergerti in una nuova dimensione, che sia un veicolo di trasformazione, ci vuole tempo, devi ipnotizzare lo spettatore con una durata lunga, assillante, non puoi pensare che basti un clangore orchestrale di dieci secondi a innescare il cambiamento rivoluzionario. La discussione andò avanti per una notte. C'è un discorso storico da portare avanti, il testo o non-testo del Suono giallo risale al 1912, è tutto vago, apparentemente, ma Kandinskij ci ha messo le mani ripetutamente. Questo non può essere accidentale, vorrebbe dire negare la storia. Che facciamo, ci riscriviamo il testo come ci pare? Allora ognuno fa come cazzo gli pare. Questa adesione al testo a me sembra una pratica dogmatica, come l'esegesi biblica. C'è un totalitarismo della parola che non condivido. Allora, sai che facciamo? Una tabula rasa. Archi va sul palco e fa come gli pare: balla, canta, dice qello che gli viene in mente. Oppure torna ad allestire vetrine. Io me ne voglio andare dall'Italia, non ne posso più di questo clima occidentale decadente, di questa borghesia fascista che ingrigisce tutto.
Quella notte ci scolammo tutti i liquori sanmarinesi, un miscuglio infernale. Verso le cinque di mattina, Archi che sembrava dormire, con la testa penzoloni, si alzò lentamente e disse: "Silenzio!". Rimanemmo muti, a bocca aperta, pietrificati. Era quella la parola, era Il suono giallo al 100%. A fatica ripensammo poi a quel momento: un istante lancinante, ma c'era voluta tutta la notte per arrivarci. E solo lì, in quelle determinate condizioni, con quelle persone, quel giorno. Qualcosa di irripetibile. Era tutto inutile. Il suono giallo non si poteva mettere in scena. Meglio un bel
reading su poesie del surrealista Juan Larrea (1895-1980), molto più scorrevole, forse anche più socievole. Pensavo alla raccolta Versión Celeste, ovviamente, nella traduzione italiana di Vittorio Bodini, a cose del tipo:


«
Dalla mia finestra vedo
nella luce teorematica del lampione di fronte
passare i problemi
con le loro formule
Sono formule che passano
nella loro gabbia di rette e curve
con etichette di flaconi di farmacia
sulle fronti
».
In questo modo, avremmo dato ad Archi il suo spazio, senza instupidirci e impoverirci con l'acquisto e la messa in opera delle luci e dei suoni, che ci stavano snervando. Il pubblico, però, andava tartassato, questo era l'unico punto imprescindibile. Per esempio, si potevano disporre dei megafoni sotto le sedie, con una serie di effetti sonori a sorpresa e con luci potentissime che sbucavano dal buio sotto la sagoma magrissima e il volto scavato di Archi, che sembrava Jesus Christ Superstar, ma senza barba.
Il reading su testi di Larrea fu un successo. Solo che il commento prevalente fra il pubblico fu "pensavo peggio", "ormai queste sono cose acquisite" e addirittura "troppo accdemico", accademici a noi, che ci battevamo contro l'accademia quotidianamente, detto poi da uno stronzo leccaculo, storico della letteratura contemporanea fallito (qualcuno sa bene di chi sto parlando), era molto peggio di un vaffanculo. Alla fine alcuni partirono per l'Afghanistan, altri per l'India, con un carico di problemi insoluti da smaltire. La pittura, la poesia, il teatro, la musica come forme di tradimento dell'avanguardia. La demolizione prima ancora della costruzione, la critica prima dell'arte, anzi la critica della pagina bianca. Di Archi, come di molti altri, perdemmo le tracce. Avrei reincontrato Archi solo poco tempo fa, nei fantascientifici Duemila. Di questo parlerò un'altra volta, spero anche con qualche nuova opera da mostrarvi.
Pubblicato da Saverio Bragantini alle 08:18 Nessun commento:
Etichette: Archi

venerdì 30 dicembre 2011

Bici rubata, un prototipo straordinario autocostruito

Brutta notizia. Avevamo visto il chopper e il suo simpatico ciclista all'opera. Gli hanno rubato la bici, prima di Natale. Maledetti.
Pubblicato da alle 14:56 Nessun commento:

Zio Bici inaugura


zio bici
via Adriano Balbi, 2/B

Inaugurazione giovedi 5 gennaio 2012 alle 17

Si prefigura come il più bel negozio di bici di Roma.
Pubblicato da alle 14:54 1 commento:

Non ho parole

Bicicletta firmata Louis Vuitton per il 
polo
Bicicletta firmata Louis Vuitton per il polo
Fonte: nanopress 

La maison ha realizzato una bici apposita a scatto fisso senza freni. Il design della dure ruote è minimal e risale alla fine dell'ottocento. Oggi torna di moda grazie al marchio che ha regalato un'immagine fresca e bella di uno dei mezzi più belli e affascinanti. La maison, tra le più famose al mondo, si sta specializzando in questo genere di progetti.
*
Fonte: luxgallery

Bicicletta Bianchi by Gucci

Tra sport e fashion

Passeggiare per la città non è mai stato così glamour grazie a due aziende baluardo del made in Italy nel mondo

Gucci e Bianchi hanno realizzato una limited edition di biciclette e relativi accessori -casco, guanti e borraccia-, personalizzata da Frida Giannini, che non ha mai nascosto la sua passione per lo sport.
“Viaggiare con stile è sempre stato fondamentale per Gucci, fin dalla sua fondazione – ha detto il direttore creativo di Gucci – le biciclette Bianchi by Gucci sintetizzano perfettamente i nostri codici di lusso creando una nuova estetica cosmopolita per chi anche in viaggio non rinuncia all’eleganza”.

La bicicletta Bianchi by Gucci è disponibile in due modelli, accumunati dall’iconico nastro Gucci verde-rosso-verde.
La più urbana “single-speed” è in acciaio ed è proposta in colore bianco; personalizzata con manopole, sellino in pelle e dettagli Gucci, è ideale per muoversi in città.
Il modello “urban/off-road” in fibra di carbonio monoscocca è invece nero opaco con forcella in carbonio e freni a disco e si adatta sia alle strade di città sia ai percorsi di campagna.


La collezione Bianchi by Gucci è disponibile nelle boutique Gucci di Roma, Milano, Parigi, Londra, New York, Los Angeles, Las Vegas, Honolulu, Chevy Chase, Tokyo, Hong Kong, Seoul, Singapore e nell’innovativo Bianchi Cafè&Cycles di Stoccolma, concept store che combina uno spazio dedicato al meglio dell’enogastronomia made in Italy con l’universo di biciclette e accessori dell’azienda.
Bicicletta Bianchi by Gucci
Pubblicato da alle 13:38 Nessun commento:
30 Dicembre 2011, ore 09:52

Collegno, investe 13enne e scappa. Poi minaccia i vigili: «Vi sparo»


Fonte: Cronacaqui

Ha travolto un ragazzino di 13 anni in bici­cletta ed è fuggito: braccato dalla polizia municipale si è costituito ma quando gli agenti hanno cercato di se­questrargli l'auto ha dato in escandescenza ed ha finto di essere armato di pistola.
Non è passato nemmeno un mese dal tragico incidente di corso Peschiera, a Torino, dove un pirata della strada, ancora senza nome, supe­rando altre macchine ferme ha travolto e ucciso Alessan­dro Sgrò, 7 anni, investendo­lo insieme alla sua famiglia sulle strisce pedonali. E po­chi giorni fa la scena ha ri­schiato di ripetersi in corso Francia, all'altezza dell'area mercatale di Santa Maria. Due ragazzi di 13 anni, resi­denti a Collegno, stavano at­traversando il corso in dire­zione di viale XXIV Maggio per raggiungere un negozio di telefonia. Secondo la rico­struzione dei testimoni i due sono passati con il verde, mentre G.C., 32 anni, rivole­se, a bordo di una Fiat 500 grigia, non avrebbe rispetta­to il semaforo: sorpassando le auto ferme in coda avreb­be proseguito la sua corsa investendo uno dei ragazzi che nel frattempo avevano raggiun­to la linea di mez­zeria.
Pubblicato da alle 13:33 Nessun commento:

A Bologna si pedala insieme il 1° gennaio

Fonte: L'Informazione 

In bici sui viali per la pedalata di Capodanno

18:21 - 29 dicembre 2011

Un percorso lungo le strade di Bologna da realizzare “tracciando in bicicletta sul centro dei viali, nei tratti non ancora esistenti, quella via ciclabile tanto attesa da tutti i bolognesi che abbiano a cuore la mobilita’ fluida ottenibile tramite la bicicletta”. A promuovere l’iniziativa è il Monte Sole bike group, nell’ambito della tradizione gita sulle due ruote di Capodanno. L’appuntamento è alle 8,30 dell’1 gennaio 2012 in piazza Maggiore, con la raccomandazione di “fare attenzione ai vetri a terra nelle zone circostanti la piazza” a causa di “una usanza, quella di rompere bottiglie l’ultima notte dell’anno – si legge nella nota dell’associazione – che non c’è amministrazione che sia ancora riuscita ad estirpare”. Poi, come prima tappa, l’anello ciclabile dei viali, su cui l’amministrazione ha deciso di investire 575.000 euro proprio nell’ultima Giunta del 2011: “Una via che sappiamo essere in fase di progettazione preliminare e che, come ciclisti- sottolinea l’associazione- abbiamo bisogno di vedere realizzata presto, già nel 2012″. Dopo il giro lungo i viali, “via verso il primo pane caldo, preparato da una comunita’ di ragazzi”. La gita di Capodanno, così, si rinnova come “un’esperienza per rinsaldare le amicizie tra i ciclisti bolognesi, per evitare tradizioni che vorrebbero forzarci a fare tardi comunque”, scrive l’associazione, in vista di un 2012 anno “dal quale ci aspettiamo, anche ciclisticamente, notevoli miglioramenti nella mobilità cittadina”.
Pubblicato da alle 13:29 Nessun commento:

Oggi a Roma c'è il divieto di circolazione per le auto più inquinanti

Oggi nella Capitale secondo divieto di circolazione per i veicoli piu' inquinanti. All'interno della fascia verde cittadina, dalle 7.30 alle 20.30, dovranno fermarsi gli autoveicoli a benzina Euro 0 e 1; diesel Euro 0-1- 2; ciclomotori e motoveicoli a due, tre, quattro ruote a 2 e 4 tempi Euro 0 -1.
Ma perché il divieto non lo mettono sempre? Si starebbe tutti molto meglio.

C'è anche la Critical Mass.
Buon Anno!


Pubblicato da alle 13:25 Nessun commento:
Carol Rama, Presagi di Birnam (1970)
Un'opera del 1970, fatta di camere d'aria di bici. Scrive l'artista per presentare quest'opera: "Le camere d’aria, spesso usurate riparate rattoppate, creano una superficie viva, pittorica, con un effetto visivo e tattile simile alla pelle umana.” Ora si tende a buttarle, quando si fora, peccato (non per me, che le raccolgo).
Pubblicato da alle 12:04 Nessun commento:

Sam Rivers (1923-2011)

Il vero jazz è sempre più vuoto.
Questa è Points of many returns (1965).
Pubblicato da alle 11:38 Nessun commento:

Fonte: Il Corriere di Romagna/Libertas

Viserba: Uomo 30enne travolto e ucciso da un pulmino sulla SS16

di Andrea Lattanzi
pubblicato giovedì 29 dicembre 2011 alle 09:20

Ieri pomeriggio, poco dopo le 19, un uomo in bicicletta è stato travolto e ucciso da un pulmino sulla strada statale 16 all’altezza di Viserba Monte.
Al volante del monovolume Ford c’era un ristoratore e, nonostante il disperato tentativo di bloccare la sua marcia estremamente pericolosa, non è riuscito ad evitare quell’improvviso quanto inaspettato ostacolo, uccidendo così il ragazzo che viveva con in genitori.
E’ stato lo stesso investitore, nonostante il comprensibile stato di shock, a prestare i primi soccorsi e a chiamare il 118.
Sul posto sono intervenute immediatamente un’ambulanza e l’auto con il medico a bordo.
Al rianimatore sul mezzo di soccorso avanzato però non è rimasto altro da fare che constatare il decesso.
Il 30enne ha perso la vita in seguito alle lesioni devastanti causate dall’incidente stradale.
La vittima è tuttora senza identità perché non aveva con sé documenti e perché nello schianto prima contro il parabrezza del pulmino e poi sul guardrail il viso è diventato irriconoscibile.
Ad indirizzare la polizia stradale, intervenuta per i rilievi di rito, è stata l’intuizione di un agente che guardando bene quella bicicletta si è ricordato di aver controllato i documenti di chi la utilizzava qualche giorno fa ma l’assoluta certezza della sua identità si avrà solo nelle prossime ore.
Pubblicato da alle 07:00 Nessun commento:

Fonte: Bluewin

In bicicletta nel tunnel del San Gottardo

Un turista israelo-tedesco è entrato oggi in sella alla sua bicicletta nella galleria autostradale del San Gottardo ad Airolo. Prima di essere fermato dalla polizia urbana, l'intrepido ciclista è riuscito a percorrere 6 chilometri.
Il 54enne ha spiegato agli agenti di essere partito da Venezia con l'intenzione di pedalare fino nel nord Europa. L'uomo è stato denunciato. La galleria ha dovuto essere chiusa in direzione nord per circa 20 minuti, ha indicato la polizia urbana in una nota.(ats)
Pubblicato da alle 06:57 Nessun commento:
Fonte: Gazzetta dello Sport

Cunego e Scarponi, feste in sella
Petacchi, bicicletta anche a Natale

Milano, 29 dicembre 2011

Così i corridori della Lampre-Isd si stanno preparando alla nuova stagione. Scarponi: "Non c'è modo migliore di passare da un anno all'altro se non quello di pedalare!"

Michele Scarponi e Damiano Cunego. LaPresse
Come stanno trascorrono le feste natalizie i corridori? Relax su spiagge soleggiate o pendii innevati? Grandi abbuffate a tavola con i parenti? No, niente di tutto ciò. Almeno in casa Lampre-Isd. "Nessuna vacanza, mi sono allenato tutti i giorni, sfruttando anche le buone condizioni meteorologiche: mi sono concesso un unico giorno di pausa il 25 dicembre - ha spiegato Michele Scarponi in un comunicato della società - Pedalerò anche il 31 dicembre e, dopo essere andato a letto subito dopo mezzanotte, anche l'1 gennaio: non c'è modo migliore di passare da un anno all'altro se non quello di pedalare!" Anche Damiano Cunego ha dedicato il 25 dicembre alla famiglia: "Ho trascorso il giorno di Natale con i miei figli, la bici si è riposata. Mi sono comunque allenato intensamente sia il 24 che il 26 dicembre e ho in programma pedalate di 4 ore per i giorni a cavallo del vecchio e del nuovo anno".
tradizionalista — Natale in sella invece per Alessandro Petacchi, ormai prossimo alla partenza per l'Australia (4 gennaio): "Non mi sono fermato neanche a Natale. In bici anche a Santo Stefano e il 31 dicembre. Per Capodanno, devo ancora decidere, magari effettuerò una uscita di scarico". E' tradizionalista Davide Viganò, neo acquisto della Lampre-ISD, anch'egli in procinto di partire per il continente australe: "In bici tutti i giorni, senza eccezione per alcuna festa. Mi allenerò quindi anche l'ultimo e il primo giorno dell'anno: mi ha sempre portato fortuna!". Orientato ai lunghi allenamenti Manuele Mori: "Due ore e mezza in sella a Natale, cinque ore a Santo Stefano: questo è il modo migliore, per me, per celebrare le feste! Anche per il 31 dicembre ho in programma una uscita lunga, almeno cinque ore, mentre per l'1 gennaio deciderò la mattina stessa: se mi sveglio bene, almeno un'ora e mezza, perché chi pedala a Capodanno, pedala per tutto l'anno".
Il compromesso — Diego Ulissi ha invece trovato il giusto compromesso tra i piaceri delle feste e la preparazione fisica: "Al mangiare tipico toscano, innaffiato da vino Farnese, ho abbinato lavori intensi. Giorni di riposo solo a Natale, mentre per il resto sempre al lavoro, anche perché l'inizio della stagione non è lontano e si sa bene quanto l'inverno sia importante creare le basi per una grande annata". "In bici sono andato il 24 e il 26 dicembre, a Natale ho osservato un giorno di pausa - ha spiegato dalla Polonia Przemyslaw Niemiec - Gli allenamenti proseguiranno senza sosta fino alla fine dell'anno, poi l'1 gennaio riposerò".
gasport
Pubblicato da alle 06:55 Nessun commento:

giovedì 29 dicembre 2011

Gasore in Ruanda pedala

Gasore Hategeka ha comprato la sua prima bicicletta nel 2008. Monomarcia, di fabbricazione cinese e visibilmente usata, costava 35 mila franchi ruandesi, circa una sessantina di dollari, All'epoca, Gasore aveva quasi vent'anni e lavorava da dieci per potersela permettere. Un tempo anche suo padre aveva una bicicletta. "Mi piaceva come funzionava, il suo meccanismo", racconta Gasore, che non ricorda altro della sua infanzia. "Mio padre mi caricava sulla bici e mi portava con lui quando andava a lavorare nei campi. Dopo che è morto, ho continuato a pensare alla bicicletta. Era il mio sogno. non riuscivo a togliermela dalla mente". Quando parla della bici, sembra riferirsi a un'entità quasi mistica: l'incarnazione di un ideale di autopropulsione.


Il passo è tratto dall'articolo di Philip Gourevitch, "Il futuro è arrivato in bici", The New Yorker, tr. it. Internazionale, 23 dicembre 2011, pp. 60-68. L'originale in inglese si trova qua. Un articolo bellissimo. Gasore ora fa parte della nazionale di ciclismo su strada ruandese, dopo molti anni come conducente di bici-taxi.
Pubblicato da alle 16:36 Nessun commento:

Gluts

Robert Rauschenberg, Primary Mobiloid Glut (1988)
Glut è saturazione, sovrabbondanza. Bob Rauschenberg (1925-2008) andava, come tanti altri, a rifornirsi nelle discariche della Florida, che presumiamo abbondanti, visto il consumismo dello zio Sam, poi lo fece negli anni Ottanta, quando forse si buttava di più e sicuramente cose di qualità migliore di oggi. L'artista aveva fatto lo stesso tempo prima a New York, dove vagabondava di notte, scrutando tra i secchi. A New York, dove un sacco di gente che ho conosciuto, almeno megli anni Ottanta, si era fatta il mobilio di casa raccogliendolo per strada. Poi cambiava città, buttava via tutto e qualcun altro lo raccattava, con qualche problema solo per trasportarlo. Perché ovviamente se molli la presa, arriva qualcun altro e con permesso. Un sistema perfetto, con basse emissioni e a costo zero.
Lo stesso continuano a fare tante persone ancora oggi, pur non essendo artisti, ma magari un po' riparatori. Pure in questo duemilaundici inzeppato di plastica scadente, di saldi civetta, con ritrovamenti molto interessanti e pieni di aura.
Opere che, secondo l'artista, servivano a "svegliare la gente", in quegli anni di consumismo sfrenato, che peraltro ha modificato per sempre certi comportamenti i quali, adesso, devono tuttavia fare i conti con la recessione. Grande sintonia con le parole di Rauschenberg: "Gli oggetti abbandonati mi fanno simpatia e così cerco di salvarne il più possibile".
Pubblicato da alle 15:56 1 commento:

Fonte: L'Eco di Bergamo

Investita in bici a Bagnatica. Muore maestra di 56 anni

28 dicembre 2011

In bicicletta era stata investita nella serata di martedì 27 dicembre in via Papa Giovanni XXIII, a Bagnatica. Nella notte le sue condizioni si sono aggravate e la donna, una 56enne residente a Costa di Mezzate, è morta. Si chiamava Maria Teresa Scarpellini, maestra in pensione, che lascia il marito e due figli di 27 e 29 anni.

L'incidente risale alla serata di martedì alle 18.30: la donna stava pedalando sulla sua bici e stava attraversando via Papa Giovanni per raggiungere Costa di Mezzate dopo essere stata in visita dalla madre, che vive a Bagnatica. Sulla strada sopraggiungeva però un Citroen guidata da un ventenne di Brusaporto che non si è accorto della bicicletta: la donna è stata quindi urtata dall'auto ed è finita a terra.

Immediatamente soccorsa e stata trasferita ai Riuniti di Bergamo: le sue condizioni sono parse subito gravi a causa di un trauma cranico molto serio. Nella notte Maria Teresa Scarpellini è peggiorata ed è morta intorno all'1.30. Ancora da definire la data dei funerali.
Pubblicato da alle 15:50 Nessun commento:
Fonte: Vivereassisi


Vandali in azione sull'albero ecologico dell'associazione Euforisma

immagine I reiterati tentativi di manomissione ai danni della bicicletta che alimenta la cometa dell’albero ecologico, situato in piazza Garibaldi a Santa Maria degli Angeli, hanno costretto l’associazione Euforisma a rimuovere il mezzo e a sporgere denuncia. Non è escluso che per individuare i responsabili degli atti vandalici si ricorra ai nastri delle telecamere poste sulla piazza.
Saranno i tempi di crisi o, più probabilmente, la mancanza di rispetto verso ciò che appartiene alla comunità ad aver spinto ignoti a manomettere in ripetuti tentativi la bicicletta che rappresentava il cuore pulsante dell’albero ecologico ideato e realizzato dai giovani dell’associazione Euforisma.
La bicicletta, di certo non un modello nuovo e fiammante ma anzi, una vecchia bici non funzionante, ancor più delle migliaia di bottiglie di plastica che formano l’albero di Natale rappresentava il vero senso del riciclo: un oggetto vecchio, rotto e non più utilizzabile può rivivere e tornare utile, svolgendo una funzione nuova.
Un messaggio che evidentemente non è stato compreso da chi ha scelto di porre davanti al bene della comunità e al divertimento di grandi e piccini il valore di un vecchio sellino o di una bicicletta rotta.

I reiterati atti vandalici sono stati denunciati alle autorità, che ora cercheranno di risalire ai responsabili che, oltre alla bicicletta, hanno manomesso un po’ anche il senso del Natale. I nastri delle telecamere poste intorno alla piazza per motivi di sicurezza hanno con ogni probabilità ripreso i vandali in azione; non è da escludere, perciò, che possano rivelarne anche le identità.

In una lettera aperta, che riportiamo integralmente di seguito, i giovani dell’associazione Euforisma condannano il gesto ed esprimono tutto il loro rammarico.


«Con grande amarezza e dopo ripetuti tentativi per far sì che la Piazza principale di Santa Maria degli Angeli beneficiasse di un’opera innovativa nel suo genere, la quale aveva riscontrato moltissime opinioni positive nella comunità locale, l’Associazione Euforisma è stata costretta a rimuovere la bicicletta che costituiva la fonte di alimentazione della Stella Cometa, posta sull’albero realizzato da bottiglie riciclate.

Un nuovo progetto inaugurato, come tradizione vuole, il giorno dell’Immacolata Concezione del quale il Comune di Assisi e soprattutto i cittadini ne andavano fieri.
Un Natale diverso con un simbolo del tutto originale. Tanto entusiasmo e tante ore di lavoro, segni tangibili della volontà di rendere quel tradizionale albero ancora più originale. La particolarità del progetto era dovuta al fatto che tutti potevano partecipare ad illuminare la Piazza pedalando sulla bicicletta collegata alla stella cometa dell’albero.
Un modo quindi per far rivivere la socialità e la collettività nei cittadini che numerosissimi sono scesi in Piazza il giorno dell’inaugurazione. E sono proprio la collettività e la socialità gli aggettivi che determinano i pilastri su cui l’associazione Euforisma si regge.

Purtroppo esistono ancora persone, che agli albori del 2012, non sanno divertirsi e non sanno beneficiare di cose create per loro nel loro paese. Dopo ripetute molestie alla bicicletta, con conseguenti interventi di riparazione, Euforisma ha deciso di non far più divertire queste persone. La stessa sarà quindi rimossa dalla sua postazione e sostituita con alimentazione continua. Inoltre comunichiamo che è stata sporta denuncia al Comando dei Carabinieri di Assisi e che in Piazza Garibaldi esiste un circuito di videosorveglianza di proprietà del Comune di Assisi.

Ci scusiamo pertanto con tutti i cittadini di Santa Maria degli Angeli per l’accaduto e ci teniamo ad informarli che questo per noi non è un gesto di rassegnazione ma un obbligo per la tutela della piazza e dei cittadini che fruiscono della stessa. Abbiamo in mente moltissimi altri progetti che saranno prossimamente attuati e dei quali Santa Maria degli Angeli ne potrà andare fiera.»
Pubblicato da alle 15:46 Nessun commento:

Fonte: Greenme

Riciclo copertoni e camere d’aria delle biciclette: 18 modi per riutilizzarli

|
Mercoledì 28 Dicembre 2011 10:02    di Lorenzo De Ritis

Il copertone della nostra bicicletta in qualche modo può essere paragonato a una lampadina ad incandescenza: un oggetto semplice e nel contempo geniale, innovativo a tal punto che quando fu creato, non esistevano ancora mezzi su cui applicarlo.  Per molti anni questi prodotti non hanno conosciuto innovazione probabilmente perché conservano ancora caratteristiche di grande economicità produttiva ed un’elevata profittabilità.
Oggi fortunatamente stiamo assistendo ad alcuni cambiamenti significativi: le lampade ad incandescenza sono state messe al bando dalla UE e sono stati di recente presentati i primi pneumatici biologici, interamente realizzati con fonti rinnovabili. Questa è certamente una grande notizia se consideriamo che lo smaltimento degli pneumatici usati rappresenta un grosso problema per la salute del pianeta.
E allora perché non trasformare la nostra passione per la bicicletta in qualcosa di più? Perché non riciclare creativamente copertoni e camere d’aria usati?
Ecco cosa possiamo fare con questi materiali di scarto dopo averli lavati accuratamente.
1. Bande elastiche per estensioni
 Fissate saldamente al muro o su un pannello di legno una camera d’aria o delle strisce e poi divertitevi allungandole in tutte le direzioni. Ecco il vostro attrezzo per le estensioni rigorosamente riciclato e low budget.
2. Palestra all’aria aperta
Con due copertoni ed un albero del nostro giardino possiamo tranquillamente realizzare i nostri anelli per fare ginnastica. Basterà porre i copertoni sul ramo, assicurandoci che siano ben saldi, e afferrare entrambe le estremità per iniziare gli esercizi.
3. Giocattolo per fido
Prendiamo una camera d’aria e tagliamone un pezzo di circa 50 cm. Realizziamo alle estremità alcuni nodi in modo da formare una specie di palla che il cane potrà mordere e tirare e che noi useremo come manico. Non ci resta che cimentarci in questo avvincente tira e molla.
4. Accessori trendy
portafogli
Bracciali, cinture, borse, portafogli e molti altri accessori eco-fashion. Tutto quello che vi serve, sono alcuni copertoni, delle camere d’aria, delle forbici, del mastice e potrete esprimere tutta la vostra creatività. Guardate quello che ha realizzato la stilista Doreen Westphal con questi materiali oppure questi bellissimi gioielli 
cinture_copertoni

5. Abbigliamento impermeabile

Una stilista olandese ha ideato un'intera linea di abbigliamento moda utilizzando le camere d’aria delle biciclette, dimostrando che con questi materiali è possibile realizzare moltissime cose, dalle gonne ai costumi da bagno.
6. Sottobicchieri
Potete divertirvi a tagliare nelle forme che preferite pezzi di camera d’aria con la quale realizzerete degli originali quanto bizzarri sottobicchieri. Tenete una scorta in un cassetto da utilizzare per un cocktail con gli amici.
7. Paraspifferi
Riciclando le veccie camere d’aria potremo realizzare in modo economico e veloce degli ottimi paraspifferi da porre ai piedi delle porte. Tagliamo un pezzo di camera d’aria che sia un po’ più lungo della larghezza della porta: riempiamolo di sabbia, sigilliamo le estremità e voilà, il gioco è fatto.
8. Elastici
Questi piccoli quanto utili accessori quando servono non si trovano mai. Allora perché non realizzarne alcuni con le vostre mani? Basterà tagliare trasversalmente delle strisce da una camera d’aria per ottenere degli elastici robusti di dimensioni standard. Se invece tagliamo nel senso della lunghezza, otterremo degli elastici giganti.
9. Protezione per catene e funi
Possiamo utilizzare le camere d’aria per rivestire catene in metallo o funi impedendo così danneggiamenti accidentali.
10. Protezione per portabici posteriore
Se utilizzate sulla vostra autovettura un portabici posteriore, potete usare le camere d’aria per rivestire le cinghie di fissaggio in modo da evitare possibili abrasioni da sfregamento sulla vernice del portellone e del tettuccio.
11. Manici antiscivolo per utensili da giardino 
Dopo aver lavato accuratamente un copertone, tagliamone un pezzo della stessa lunghezza del manico del nostro utensile da giardinaggio preferito. Fissiamolo sopra ed otterremo così una superficie antiscivolo che ci consentirà di avere una maggiore presa dell’utensile.
12. Presine
Dopo aver lavato accuratamente un pezzo di camera d’aria, ritagliatene dei quadrati o dei cerchi e otterrete delle super presine che vi saranno utilissime quando sarete impegnati con uno di quei rognosissimi vasetti che non si aprono. Grazie alla presina avrete maggiore “grip” sul tappo evitando così di slogarvi come al solito la spalla.
13. Spruzzatore pazzo
Tagliamo un lungo pezzo di camera d’aria e sigilliamo accuratamente una delle due estremità. Pratichiamo dei fori in modo del tutto casuale lungo i lati e la parte superiore e fissiamo l’estremità aperta ad un tubo da giardinaggio con l’aiuto di una fascetta. Ora non ci resta che porre il tubo in giardino ed aprire l’acqua per vedere in azione il nostro spruzzatore pazzo.
14. Personalizzare una sedia
sedia_pneumatici
Se volete personalizzare o rinnovare la vostra sedia o poltrona preferita, non vi resta che applicare delle camere d’aria o dei pezzi più piccoli sulla seduta o sui braccioli. Sperando che possiate trarne ispirazione date un’occhiata a queste.
15. Ditale
Utilizzare un piccolo pezzo di camera d’aria sopra al vostro dito indice o medio vi permetterà di proteggere le dita pur mantenendo la piena mobilità durante le operazioni di cucito.
16. Lacci di ricambio
Tagliate una camera d’aria in lunghe strisce sottili. Otterrete così dei lacci di ricambio per le vostre scarpe.
17. Libreria 
libreria
I ragazzi del SystemDesign Studio hanno pensato di sfruttare la tensione creata dai tubi allungati per tenere i libri e altri oggetti esattamente come se fosse una libreria. Bastano alcuni tubi perforati, pneumatici di bicicletta della stessa lunghezza e un paio di ganci per fissarli alla parete. 
18. Ricondizionarli
Se pensate che il copertone della vostra bici possa dare ancora molto non vi resta che riparalo con cura: ricondizionandolo potrete usarlo per altre divertenti pedalate.
Prima di buttare via un oggetto prendiamoci qualche minuto per pensare se non possa avere una seconda vita e possa essere riutilizzato in modo nuovo e creativo.
Riciclate gente, riciclate!
Lorenzo De Ritis
Pubblicato da alle 15:44 Nessun commento:

A Bologna oltre 700 mila euro per le ciclabili

Fonte: Dire/La Repubblica

La giunta sblocca mezzo milione
per la "tangenziale della bicicletta"

Interventi per realizzare piste ciclabili sui viali di circonvallazione, e 150mila euro per lavori ai quartieri Reno e Borgo Panigale. Deciso il restauro del teatro San Leonardo


In ritardo di pochi giorni, sotto l'albero di Natale la giunta mette oltre 700mila euro per realizzare piste ciclabili sui viali di circonvallazione e interventi, sempre per la mobilità delle due ruote, in zona Reno e Borgo Panigale. Nella delibera di ieri sono stati stanziati 575mila euro per alcuni tratti della cosiddetta "tangenziale della bicicletta" sui viali di circonvallazione: l'approvazione del progetto definitivo riguarda infatti la "ciclabile della circonvallazione semianello nord-est (area stazione Fs, collegamento con Porta Mascarella)" e la "ciclabile della circonvallazione semianello sud-ovest (dalla tadiale ovest di via Sabotino, Porta Saragozza verso Porta San Mamolo)".

Nella seconda delibera si destinano 147mila euro per le piste da realizzare a Reno e Borgo Panigale: si approva il "nuovo percorso ciclabile nel viale Togliatti" nel "tratto compreso tra via De Pisis e la rotonda Romagnoli", la "riqualificazione del percorso naturalistico Lungo Reno (da via Emilia Ponente a nuova urbanizzazione R50)" e il "collegamento ciclabile con fermata Sfm di via Casteldebole"

La giunta ha anche approvato il progetto definitivo per il restyling di piazza di Porta Castiglione. Lavori per 380.000 euro che prevedono il "consolidamento strutturale della copertura del canale di Savena", la "costruzione di una pavimentazione in materiale lapideo davanti alla Chiesa", il "rifacimento del manto stradale, in asfalto, e del marciapiedi, in porfido"
la "costruzione di pavimentazione di granito in lastre nel nuovo collegamento tra portico, chiesa e ingresso dei Giardini Margherita" e infine la "costruzione di una pavimentazione in cubetti di porfido nei percorsi interni alla piazza". Ok anche al progetto per il restauro del teatro San Leonardo. (fonte Dire)
Pubblicato da alle 15:40 Nessun commento:

La bici sulla copertina dell'Espresso: la nuova austerità

Pubblicato da alle 11:25 Nessun commento:

mercoledì 28 dicembre 2011

Regali. Vincono baratto, riuso e fai-da-te. E attenti ai saldi!

Comunicato Adoc

Roma, 27 dicembre 2011 – I prossimi saldi invernali al via dal 5 gennaio 2012 saranno un flop secondo l’Adoc, che prevede un calo delle vendite del 30% rispetto allo scorso anno e una spesa in ribasso del 21%.
“Stimiamo un calo delle vendite dei saldi pari al 30% rispetto allo scorso anno – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – e una spesa in ribasso del 21%, il budget non supererà i 90 euro a persona. Le vendite di calzature (-25%) e abbigliamento di media-bassa qualità (-35%) saranno un vero e proprio flop, anche l’abbigliamento di alta qualità avrà segno negativo, il calo previsto è del 7%. Solo l’abbigliamento sportivo riesce a contenere i danni, perdendo solo il 2%. I saldi seguono l’andamento delle vendite prenatalizie, che hanno registrato un calo del 28%, per la prima volta sono calati anche gli outlet (-6%) e i centri commerciali (-8%), sono andati bene solo mercatini (+5%) e E-Commerce (+13%). Tanto che a farla da padrone a Natale sono stati i regali di seconda mano. Quest’anno un regalo su tre è stato riciclato, il 15% è stato addirittura fai-da-te. Cresciuti del 10% anche i baratti.  Se il Natale è stato magro, i saldi saranno magrissimi.”
Secondo l’Adoc i saldi pagano la miopia dei commercianti.
Pubblicato da alle 11:02 Nessun commento:

lunedì 26 dicembre 2011

a Ferrara concorso fotografico "La bicicletta"

Fonte: Ferrara24ore
Il Rotaract Club Ferrara, associazione di ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni già consolidata nel territorio, ha indetto il primo concorso fotografico, patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Ferrara, avente come tema “La bicicletta”.
Tutti gli appassionati di fotografia possono partecipare inviando un massimo di 2 foto all’indirizzo concorsofotografico@rotaractferrara.org, entro il 29 febbraio 2012, congiuntamente all’attestazione del pagamento e al modulo di partecipazione compilato in ogni sua parte.
I premi, decisamente molto invitanti, sono pari a 300€ per il primo classificato, 200€ per il secondo e 100€ per il terzo. Le foto verranno poi valutate da una giuria e i risultati saranno resi noti tramite una cerimonia pubblica che avverrà nel mese di Marzo 2012.
Il costo di partecipazione è di 5 euro per foto e l’intero ricavato del concorso andrà devoluto a ShelterBox, un’associazione umanitaria internazionale che in caso di catastrofe agisce installando tende attrezzate in grado di restituire riparo, calore e dignità alle popolazioni colpite da calamità in ogni parte del mondo.
L’elemento caratterizzante dell’iniziativa Shelter Box è un kit che raccoglie in un unico contenitore di materiale plastico tutto quanto occorre, a partire dalla tenda, per stare al coperto, dormire in un sacco a pelo e prepararsi da mangiare. Ogni Box, che ha dimensioni sorprendentemente modeste, è sufficiente per una famiglia sino a dieci persone, ed è estremamente semplice da maneggiare e trasportare a destinazione, con ogni mezzo, in gran quantità.
Pubblicato da alle 09:06 Nessun commento:

venerdì 23 dicembre 2011

Fonte: Il Resto del Carlino

Denunciato dal Pd per rimborsi sospetti, nei guai il grillino Tavolazzi

Fustigatore degli sprechi

I ‘detective’ del Pd hanno scoperto che il grillino otteneva rimborsi ai quali non aveva diritto Si faceva pagare i viaggi verso il consiglio: abita a 500 metri

di Stefano Lolli

Valentino Tavolazzi
Valentino Tavolazzi

Ferrara, 23 dicembre 2011 -  PER SCOPRIRE i rimborsi illeciti del ‘grillino’, i consiglieri comunali si trasformano in pedinatori. Pardon, in Pd-natori: quelli che seguendo in bicicletta, di notte, il fustigatore della casta, hanno accertato che l’abitazione in cui risiede il rivale politico non è quella, ben più lontana dal Comune, per cui chiede i rimborsi chilometrici.
ANCHE per sedute talmente ravvicinate da non consentire nessun spostamento dal municipio e, addirittura, per visite gratuite alle mostre. Così ieri è scattata la denuncia, con tanto di documentazione e atti trasmessi alla Procura della Repubblica, a carico del ‘grillino’ Valentino Tavolazzi. Lui è il capogruppo della lista civica che porta il suo nome, ma soprattutto è tra i principali referenti del comico genovese nella lotta ai privilegi della casta.
IN BALLO per la verità, ci sono che pochi spiccioli, appena 609 euro negli ultimi tre anni, ma tanto è bastato per far gridare allo scandalo: proprio perchè in questa legislatura ed anche al fianco di Beppe Grillo, proprio in piazza a Ferrara, Tavolazzi ha picchiato duro contro i privilegi di sindaco e assessori, contro gli sprechi della sanità.
Nei mesi scorsi, dopo aver promosso un referendum popolare per mantenere l’ospedale in città, aveva portato al presidente della Regione Vasco Errani oltre 20mila firme dei ferraresi; per quel viaggio da Ferrara a Bologna, però, non risultano moduli di rimborso.
PER TUTTO il resto invece il Pd grida allo scandalo: «Non più tardi di due giorni fa Tavolazzi ci ha dato dei buffoni in Consiglio comunale, accusandoci di aver buttato milioni di euro al vento», afferma piccato il capogruppo Simone Merli. Che invoca, anzi pretende le immediate dimissioni di Tavolazzi; così come nel 2002 l’ex sindaco Gaetano Sateriale lo aveva clamorosamente licenziato dalla carica di direttore generale del Comune.
UN DIVORZIO traumatico, clamoroso, seguito da un maxi risarcimento a favore di Tavolazzi: quasi 500mila euro, comunque previsti dal contratto. Soldi serviti anche a finanziare la sua incalzante battaglia politica: dalla centrale a turbogas all’inceneritore, dall’ospedale ai debiti del Comune, senza mai risparmiare asprezze e gogna agli amministratori estensi.
«I FORCONI sotto lo Scalone del Municipio sono il meno che dovrebbe attendersi il sindaco Tagliani!»: in tanti ricordano la ruvida sferzata dello scorso 27 settembre. Ma i Pd-natori erano già entrati in azione, dopo che in una notte di nebbia lo avevano visto salire sul sellino e pedalare verso una viuzza a poche centinaia di metri dal palazzo. L’indagine è partita così, ed anche i nomi dei ‘detective’ di partito (Portaluppi, Tafuro, Merli) sembrano usciti dalle pagine di Guareschi. E ieri sono emersi moduli, certificati di residenza, verbali di riunioni. E così pure le note di quei rimborsi con cui, anche in un’epoca di crisi nessuno può certo arricchirsi, ma che per un ‘grillino’ duro e puro rischiano di rappresentare un marchio d’infamia indelebile.
Stefano Lolli

*

Grazie della collaborazione, anonimo postatore, anche se tutti lo chiamano 'grillino'. Da altri articoli si desume che in realtà Tavolazzi fosse a credito col Comune. 
Avevo creduto all'utilità delle indagini in bicicletta, ma forse i segugi del Pd non erano sufficientemente allenati e quindi hanno pedalato troppo poco.


Fonte: Estense
Rimborsi chilometrici, Tavolazzi va a credito

Dalla documentazione il grillino vanterebbe addirittura dei soldi dal Comune

Il pedinamento si era fermato a metà. Da qui probabilmente nasce l’inciampo che sembra tradursi in una gaffe politica e, vista la notifica alla procura, giudiziaria. Valentino Tavolazzi torna sui rimborsi chilometrici ritenuti non dovuti dal Pd e promette che la vicenda finirà nelle aule giudiziarie. Questa volta per le querele che afferma di aver già affidato ai suoi legali.
Dopo la conferenza denuncia di Francesco Portaluppi e Simone Merli del Pd contro il consigliere di Ppf su presunti “illecito contabile o reato commesso da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni” (vai all’articolo), Tavolazzi ha acquisito la documentazione relativa a quanto gli veniva contestato.
La sua autodifesa è già stata resa nota: il luogo da cui il consigliere si recava in municipio era Francolino e la dimora abituale, come da normativa in materia, è quella utile a identificare il diritto il rimborso chilometrico (vai all’articolo).
“I due segugi Pd-L hanno visto solo un pezzo del viaggio”, rimbrotta Tavolazzi in riferimento alle indagini “ciclistiche” di Portaluppi e Merli. I due consiglieri notarono una sera il grillino salire in bicicletta e fermarsi in via Calcagnini, che scopriranno in seguito essere la sua residenza anagrafica. “Siamo davvero al ridicolo – prosegue Tavolazzi -, perché in quella viuzza riprendo la mia auto parcheggiata per tornare a Francolino, dopo aver riposto la bici nella cantina del mio monolocale”.
Caduta l’accusa di aver gonfiato la lista spese di 609,05 euro, l’analisi della documentazione riserva un capovolgimento di fronte: è addirittura Tavolazzi a vantare crediti dal Comune di Ferrara. Partiamo dai moduli per la richiesta di rimborso. Quelli relativi ai mesi contestati (da luglio a ottobre del 2009) “sono stati ridigitati al computer dall’ufficio” competente, mentre gli altri risultano scritti a mano dal consigliere, “ed i miei originali sono andati smarriti”. Proprio nel modulo di settembre 2009, “tra gli originali smarriti”, sottolinea il diretto interessato, c’è il primo doppio rimborso contestato. A questo punto Tavolazzi si riserva di verificare “nell’agenda del 2009 (se la trovo), se le due riunioni si siano tenute entrambe nel pomeriggio, o una la mattina e l’altra il pomeriggio. In quest’ultimo caso, qualora fossi tornato a casa a pranzo, il rimborso (5,5 euro per andata e ritorno) sarebbe regolare e dovuto”.
Venendo ai controlli da parte dell’ufficio, “è dimostrato che venivano fatti di prassi”. “In diversi moduli – spiega il consigliere – ci sono note di controllo sulla fondatezza della richiesta, ci sono vari “ok” dopo verifica, ci sono date doppie cancellate”. Non solo: “nel modulo di dicembre 2010, c’è manoscritta una mia nota relativa a due commissioni nella stessa data, che recita: ‘Stessa data, un solo viaggio, essendosi tenute, come di norma, entrambe nel pomeriggio’”. Un appunto che testimonierebbe “la mia buona fede e l’implicito invito all’ufficio, a controllare le eventuali date uguali, possibile errore materiale”.
Quanto agli altri due doppi rimborsi (del 17.3.10 e del 26.10.10) “li controllerò nei prossimi giorni, anch’essi con agenda alla mano”. Tavolazzi avverte però che nell’ipotesi che si trattasse “di tre effettivi errori materiali, non corretti dall’ufficio (quindi sfuggiti anche a loro) e pagati doppi, avrei riscosso indebitamente 16,5 euro”.
In ultimo un piccolo colpo di teatro, quello che rende  la vicenda alquanto grottesca: “dall’esame dei documenti – prosegue Tavolazzi – è emerso che un mese intero (aprile 2011) non mi è stato liquidato, o perché non l’ho richiesto, o perché il modulo è andato disperso. Dalla mia agenda risulta che in quel mese ho partecipato ad una decina di commissioni e consigli. Dunque sono a credito del Comune di circa 55 euro”.
Calcolatrice alla mano ne esce che anche “qualora risultassi responsabile dei tre errori materiali, non corretti dall’ufficio, rimarrei a credito di 38,5 euro”.
Dai conti risolti ora Tavolazzi pensa ai conti in sospeso, che riguardano “le accuse pesanti ed infamanti” che ritiene di aver ricevuto. “Questa volta sarò durissimo – promette - con chi ha tentato di infangare la mia reputazione e quella di tutto il Movimento”.
La lista di proscrizione continua infine con un altro consigliere comunale del Pd, Enrico Balestra. Che su Facebook ha scritto, a proposito della querelle, che Tavolazzi “o ha dichiarato il falso al fisco per eludere l’Ici sulla seconda casa oppure ha dichiarato il falso al Comune per appropriarsi di rimborsi indebiti” (parola riportate sul sito di Ppf). “Enrico Balestra – scrive la lista Progetto per Ferrara nella sua home page – è consigliere comunale del Pd e presidente del comitato provinciale di Uisp Ferrara. Ne chiediamo le dimissioni da entrambi gli incarichi perché la sincerità dovrebbe essere primo requisito per svolgere incarichi pubblici o dirigenziali. Tavolazzi paga l’Ici per tutte le abitazioni di sua proprietà”.
Pronta la replica, sempre sul sito dei ‘grillini’, del consigliere: “questi sì che sono attacchi personali e non politici. Non so come voi possiate permettervi di usare informazioni private rivolte ai miei amici su un profilo non pubblico. Continuo a non capire – aggiunge – cosa c’entri il mio lavoro in Uisp, dove lavoravo da molto prima della mia elezione in consiglio”.
 
Pubblicato da alle 15:19 1 commento:

Fonte: La Repubblica

Muore a 77 anni travolta in bicicletta

L'incidente è avvenuto a Santa Croce sull'Arno. L'auto che l'ha investita era condotta da una donna di 49 anni


Una donna è morta a Santa Croce sull'Arno (Pisa) dopo essere stata investita da un'auto. La vittima si chiamava Maria Spagli, abitava nella cittadina nel Pisano e avrebbe compiuto 77 anni il prossimo gennaio.
Secondo la ricostruzione della polizia municipale, la donna era alla guida di una bicicletta ed è stata investita all'incrocio fra via Allende e via di Pelle da una Fiat Punto guidata da una donna di 49 anni di Cerreto Guidi che lavora in un'azienda della zona. Le cause dell'impatto sono in corso di accertamento anche in base a testimonianze di persone hanno assistito all'incidente. La pensionata avrebbe urtato violentemente contro l'auto e sarebbe stata sbalzata dalla bicicletta, morendo sul posto. Inutile l'intervento dell'ambulanza del 118, peer Maria Spagli non c'era più niente da fare. (23 dicembre 2011)
Pubblicato da alle 15:13 Nessun commento:

Sommario 929 (23/29 dicembre 2011)

La 
fine del capitalismo

La fine del capitalismo

La crisi dimostra che il sistema non funziona più. È arrivato il momento di cercare un’alternativa. Un’inchiesta di Die Zeit, le opinioni di John Lanchester e Arundhati Roy.
Pubblicato da alle 14:08 Nessun commento:

Altri tre buoni motivi per usare la bici tutti i giorni

I regali della Regione Lazio

Scandaloso: vitalizi ai consiglieri regionali, le loro indennità - a differenza del Parlamento nazionale - non subiranno alcun taglio (=arraffa tutto finché puoi).
Aumenteranno i carburanti di 25 centesimi al litro, l'ulteriore accisa, a petrolieri e distributori, che avrà ricadute, come sempre, sul consumatore.



Perché converrà usare la bici a Roma nel 2012:

Verrà aumentato del 10% il bollo auto.

Aumenteranno i biglietti dei mezzi pubblici a 1.50 euro, ma verranno ridotte le corse...per risparmiare. Il trasporto pubblico è già al collasso, figuriamoci cosa succederà con i tagli.
Pubblicato da alle 11:20 Nessun commento:

Mobilità velocipedonale

Comunicato Associazione Diritti del Pedone


Noi (2.743.796 persone residenti in Roma Capitale, al dicembre 2009) abbiamo il riconoscimento ufficiale della emergenza traffico e mobilità (DPCM 4.8.2006) nella Città. Questa emergenza, dato il carattere egemone di Roma, si  riverbera sulla provincia di Roma (4.154.684 persone residenti) ed, anche, sull'intero Lazio (5.681.868 persone residenti). Di fronte a questa nefasta realtà, il provvedimento preso è quello dell'OPCM n. 3543 del 26.9.2006: nomina del Sindaco p.t. di Roma a "Commissario delegato alla emergenza traffico e mobilità di Roma". Cioè una persona con i poteri atti a  riportare ( se vuole e se ha la necessaria volontà politica) alla normalità la mobilità cittadina. Da quel 26.9.2006 sono trascorsi ben 5 anni e 88 giorni: con quale risultato? ZERO. (Si nota un po' di vergognicellina: è stato totalmente ignorato al recente Convegno alla LUISS su "Ambiente e mobilità: scelte per un futuro sostenibile" nel quale erano "attori eccellenti" un Ministro ed il Sindaco di Roma. E' stato "presente-distribuito" un volantino sul tema bici. I pedoni hanno cercato di "scuotere" i presenti .....)
Questo Zero viene perpetuato fino al 31.12.2012 grazie alla recente proroga concessa da Monti (preceduto da Prodi e Berlusconi). Come vedi, cambiano i musicanti ma la musica non cambia. Tutto cambia per non cambiare niente. In questo Paese, se si scrive "emergenza" si deve leggere "radicalità".
La UE e tanti Stati della UE si sono posti l'obiettivo di trasferire una buona percentuale dell'attuale loro mobilità dalla mobilità privata alla mobilità velocipedonale: passare dalla notte (morte, feriti, enormi costi sociali, inquinamenti, violenza, cultura dell'illegalità, ecc.) al giorno (meno incidenti stradali e, quindi, meno morti, meno feriti, meno inquinamenti, convivenza civile, ecc.).
......... 'addappasà a nuttata .........
se sapremo essere uniti e rifiutare il loro mistificatorio linguaggio e martellando le nostre parole di verità e realtà.
Per esempio. Roma non ha mai avuto e non avrà mai il bike sharing. Peggio, aveva attivato la concorrenza sleale con i gestori del noleggio dei velocipedi (o biciclette) sfruttando lo schermo del termine "bike sharing".
 
Rinnovo, a tutti, gli AUGURI per il 2012 di Buona salute e di un anno con (molto) meno fumo e (almeno) l'inizio a toccare l'arrosto.
 
Vito De Russis
per l'Associazione Diritti pedoni, membro del Coordinamento Roma ciclabile.
Pubblicato da alle 10:46 Nessun commento:

Buon Natale dai pendolari

Comunicato di Rosalba Riszzuto

A consuntivo di un altro anno di blanditori di fumo in vetrina, pompose conferenze, promesse, impegni, - e ancora in assenza dei devastanti effetti di inopinate manovre affamatrici di popolo (ma salva poltrone, caste e privilegi) -,  noi siamo rimasti a piedi, con metà dei posti necessari, senza servizi igienici, con ferraglia cadente, mentre sui nostri binari sfavillano le frecce palcolor con ogni comfort e lusso offensivo, risucchiando anche le briciole destinate al trasporto regionale!
 
Non avete più niente da dire alla gente?
Dove è finito il monitoraggio del TPL?
Vi siete accorti in che condizioni da terzo mondo viaggiamo?
E la regione che fa?
Dove sono di nuovo spariti i finanziamenti che, dopo l'illecita razzia dei fondi europei per il TPL sottratti per tappare i buchi della sanità, a luglio avevate detto di aver reperito per il raddoppio della FR8, il completamento del sottopasso di Aprilia, l'acquisto delle nuove carrozze (che da 30 anni stiamo aspettando!), le nuove motrici... mentre le megaopere, a costo infinito e beneficio nullo per la popolazione, continuano a proliferare inesorabilmente?
Chi stiamo arricchendo coi nostri sacrifici?
 
Guardate cosa fanno i politici responsabili (persino di destra) che coscientemente rinunciano ad immorali opere faraoniche mentre la popolazione soccombe sotto gli errori di un capitalismo perverso, cieco, iniquo, immorale, che rincorre profitti privati a discapito delle ricadute sociali e il disastro ambientale, da decenni preannunciato: 
 
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-europa/portogallo-governo-decide-stop-a-tav-lisbona-madrid-903470
 
Soggetti politici/tecnici al governo come i nostri dovrebbero solo vergognarsi e sparire dalla piazza!
Saprebbe operare molto meglio il buon senso della gente che non si è lasciata imbonire dalla lobotomia mediatica di regime!
Andate a prendere lezione su come uscire dalla crisi senza razziare sempre e solo la popolazione!
Ne sanno di più le mie figlie, che non riescono a vedere un futuro nel vostro operato!
 
Buon Natale dai Pendolari della FR8,
privati del diritto acquisito di un treno "7DP", ricevendone la metà.
Auguri anche alla cara Polverini, che della cura su gomma fa il suo cavallo di... sconfitta della credibilità.
Pubblicato da alle 10:43 Nessun commento:

Roma, ventesima città più "sostenibile" d'Italia

Fonte: La Stampa

Sostenibilità, Torino è la più virtuosa

Turisti in bicicletta per le vie del centro del capoluogo piemontese

Maglia nera alle città del Sud. I cittadini: più bici e incentivi
per le vetture a gpl e metano

È Torino la città più eco-sostenibile. Seguono Venezia, Milano, Parma e Brescia. Roma è solo al ventesimo posto. Palermo è la prima città del sud ma solo al ventiquattresimo posto. Le più "insostenibili"? Campobasso e Foggia. Mentre i cittadini chiedono più biciclette e incentivi per le auto a gpl e metano. È quanto emerge dal quinto Rapporto "Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 citta", elaborato da Euromobility con il contributo di Assogasliquidi, Consorzio Ecogas e Bicincittà e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente.

Torino vince grazie a un trasporto pubblico che funziona, al miglior car-sharing della penisola e ad un efficiente servizio di biciclette messe a disposizione dei cittadini, ad una quota significativa di auto a basso impatto ambientale e ad una elevata sicurezza sulle strade cittadine.

Le condizioni favorevoli per Torino, rileva il Rapporto, non riescono tuttavia a far rientrare i valori di inquinamento atmosferico nei limiti, a causa delle sfortunate condizioni climatiche che interessano la città e tutto il bacino padano.

Per la prima volta, inoltre, Euromobility ha sondato anche le abitudini e i gusti dei cittadini. Oltre il 55% dei cittadini delle 50 città esaminate usa l’automobile (il 70% invece come media nazionale) e solo per il 10% degli spostamenti ci si reca fuori città. Nell’ultimo anno è aumentato soprattutto l’uso del trasporto pubblico extraurbano e quello della bicicletta, merito forse anche della crisi economica.

Questo Rapporto, sottolinea Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico di Euromobility, «ha registrato qualche passo in avanti sulla strada dell’eco mobilità. Nell’ultimo anno si conferma la diffusione del bike sharing e il forte aumento delle auto a gpl e metano: oltre 7 auto su 100 sono a gas, anche se negli ultimi mesi la crescita si è arrestata a causa della mancanza degli incentivi che avevano così tanto contribuito a raggiungere questi obiettivi. E ciò a dispetto di quello che chiedono i cittadini: oltre l’85% vorrebbe che i carburanti gpl e metano costassero di meno e l’82% chiede incentivi economici per l’acquisto o la trasformazione a gas della propria automobile». Gli fa eco il Presidente Riccardo Canesi, che invita ad «ascoltare di più i cittadini, che spesso si dimostrano più maturi dei loro amministratori e di chi li governa».
Pubblicato da alle 08:25 Nessun commento:

Fonte: L'Arena

Ciclista ucciso dal camion. «Servono percorsi protetti»

GLI AMICI DELLA BICICLETTA. Una sorella di Marini è la socia più anziana dell'associazione. Fabbri: «In zona Zai ci sono larghi marciapiedi poco utilizzati: basterebbe un po' di vernice per ricavare ciclabili in piena sicurezza»
22/12/2011 
 
Zoom Foto
Soccorritori della Croce verde increduli sul luogo dell’incidente
Verona. Percorsi ciclabili protetti. Solo così, secondo Paolo Fabbri, presidente degli Amici della Bicicletta, si possono evitare incidenti come quello che è costato la vita a Nerio Marini. E Michele Bertucco, candidato sindaco per il centrosinistra, attacca l'amministrazione: «Negli ultimi cinque anni, insufficienti opere per la sicurezza di pedoni e ciclisti».
Fabbri spiega: «Si tratta di un fatto gravissimo, che va ad incrementare il numero di ciclisti deceduti quest'anno. Una delle due sorelle del defunto, tra l'altro, è la nostra più anziana e cara socia, cui esprimiamo grande cordoglio». E prosegue: «Verona è in cima a diverse graduatorie negative, tra cui quelle per numero di scontri e per smog. Nella zona della Zai teatro dell'incidente, fare sicurezza è meramente una questione di... vernice. Esistono larghi marciapiedi poco battuti dai pedoni che potrebbero tranquillamente essere dedicati anche ai ciclisti, al prezzo di qualche spennellata e segnale stradale».
Fabbri critica poi l'operazione che si è scelta di fare su corso Milano, appena rinnovato con la pista ciclabile, e già modificato con l'introduzione di più stalli a bordo strada. «Non va certo a favore della tutela dei ciclisti se il sindaco, su richiesta di un tabaccaio, decide di restringere le corsie per le bici in favore delle auto. Un altro errore è stato fatto in corso Porta Nuova, eliminando attraversamenti pedonali. Chiediamo che il Comune applichi finalmente il piano del traffico a tutela degli utenti deboli della strada».
Ma da Palazzo Barbieri non arrivano commenti. Si fa notare, piuttosto, che in altri paesi europei vige l'obbligo, per i camion, di sensori laterali che sopperiscano alla carenza di visibilità causata dall'angolo cieco.
Non tace, invece, Michele Bertucco. «Le campagne demagogiche degli ultimi anni non hanno minimamente contribuito a migliorare la sicurezza stradale, nervo scoperto di questa città. Mentre i reati sono andati naturalmente diminuendo da noi come in altre città, i morti e i feriti sulle strade continuano ad aumentare. Si contano sulle dita di una mano le zone 30 realizzate dall'attuale amministrazione, le nuove isole pedonali installate, gli interventi approntati per la sicurezza di ciclisti e pedoni. Eppure», continua Bertucco, «si tratta di realizzazioni di scarso valore economico, ma che hanno un forte e reale beneficio, sia sulla qualità dell'aria, contribuendo a limitare il numero di auto in circolazione, sia sul piano della civiltà urbana».  Comoda per evitare gli incolonnamenti e la ricerca affannosa del parcheggio. In più, ecologica e salutare. È la bicicletta. I ciclisti abituali in città non saranno la maggioranza - si stima circa il 6-7 per cento dei veronesi - però difendono con convinzione la propria scelta di mobilità alternativa. E alla luce dei numerosi incidenti, in cui la peggio ce l'ha chi va sulle due ruote a pedali, invocano più attenzione da parte dell'amministrazione e degli stessi automobilisti. Perchè, dicono, le strade non sono sicure e chi va in macchina non tiene in considerazione gli utenti "deboli", pedoni e ciclisti in primis.
Intercettando i ciclisti che attraversano il centro, ci si accorge di quanto la bici sia un mezzo trasversale. La usano uomini e donne, giovani e anziani, veronesi e stranieri.
«Da vent'anni vado al lavoro in bici, dallo Stadio a Porta Vescovo. Che dire? Ogni giorno, in strada, è una guerra», spiega Franco Nogara, 53 anni.
«Gli automobilisti non considerano la nostra presenza. Rispetto a città più avanzate sotto quest'aspetto, per esempio Ferrara, da noi si nota una vistosa carenza di cultura. Ma tra i pericoli ci sono anche buche e crepe in cui le ruote si possono infilare, soprattutto la mattina presto quando per il buio non ci si vede bene».
Anche Graziella, 47 anni, usa la bici per andare al lavoro. «In centro, è più veloce dell'autobus e, naturalmente, molto più economica dell'auto. E poi mi piace. Ma tante volte mi sono ritrovata a schivare portiere aperte all'improvviso, o frenare bruscamente a causa di chi mi taglia la strada. Si dovrebbe fare maggior sensibilizzazione, partendo dalle scuole».
Giulia C., 22 anni, pedala ogni giorno da San Zeno all'università: «In centro storico, nelle vie a senso unico, mi sento più sicura, nonostante il pavè non sia il massimo. Alzo la guardia quando devo attraversare alcuni snodi principali, evitando accuratamente le corsie dei taxi».
Anche un anziano dice di fare attenzione alle corsie preferenziali: «Quando sento arrivare un autobus, mi fermo, lo lascio passare, e riparto. Ho troppa paura che non mi veda».
Infine Natalia, domestica d'origine moldava, non ha altro mezzo per spostarsi se non la bici, con cui passa da un quartiere all'altro.
«Sarebbe bello se ci fossero più percorsi protetti. Sulla nuova pista ciclabile in corso Milano, per esempio, mi sento molto più tranquilla di un tempo».L.Co.
Lorenza Costantino
Pubblicato da alle 08:22 Nessun commento:

giovedì 22 dicembre 2011

Sarà difficile, questo regalo di Natale

Comunicato Comitati NoPup

I COMITATI: PER NATALE VOGLIAMO UN SINDACO “NORMALE”

I Comitati NO PUP chiedono  al Presidente Monti di revocare il Decreto appena  prorogato per l’Emergenza Traffico e Mobilità, che dal  2006  associa  la mobilità della Capitale  a una  vera  e propria “catastrofe” da fronteggiare con misure – e soprattutto deroghe -  "da Protezione Civile". E al sindaco Alemanno chiedono di rinunciare  ai poteri speciali, agli  Uffici Speciali, alla contabilità speciale, per ritornare al normale e democratico rispetto delle regole.

Roma, 21 dicembre 2011

Cinque anni di commissariamento e di poteri straordinari  non hanno  portato alcun miglioramento risolutivo del traffico a Roma, e  comunque  non nessun cambiamento che non potesse essere introdotto attraverso una ordinaria ed efficiente  gestione amministrativa. Non è stato potenziato il trasporto pubblico né  è stato incentivato l’uso della bicicletta, non sono cresciute  le aree pedonali,  non sono aumentati i controlli sulla sosta irregolare né le rimozioni dei veicoli,  non è cambiato sensibilmente il numero dei nodi di scambio intermodale. In compenso sono andati avanti i progetti dei parcheggi: non tanto di  quelli pubblici, come i parcheggi periferici che dovrebbero intercettare gli autoveicoli provenienti da fuori città, o di quelli a rotazione  posizionati in punti strategici, quanto quelli  di parcheggi  costituiti in buona parte da  box privati, realizzati da  ditte  private su  suolo e sottosuolo pubblico, dato in concessione per 90 anni con le agevolazioni della cosiddetta “Legge Tognoli”.
E la creazione di un “Ufficio Speciale per l’Emergenza Traffico” ha di fatto introdotto  un “doppione” degli uffici comunali competenti, con vari  “danni collaterali” come  l’aumento  dei costi per uffici e personale, ma anche sovrapposizioni e dispersioni e  una minore trasparenza delle procedure,  non solo  per i cittadini,  ma  per gli stessi soggetti co-interessati della pubblica amministrazione. Ma l’aspetto più inquietante è che  i poteri straordinari del Sindaco esautorano completamente il Consiglio comunale, annullando  tutti i presupposti messi a garanzia del funzionamento democratico della gestione del Bene Pubblico e anche i normali meccanismi di controllo,  correzione e miglioramento che vengono assicurati dal confronto di tutte le parti in causa.

Il Coordinamento dei Comitati NO PUP chiede al Presidente Monti e al Consiglio dei Ministri di revocare  il Decreto di proroga dell’Emergenza Traffico, firmato il 5 dicembre 2011: non c’è nessuna necessità  di un regime commissariale per gestire una situazione che, sicuramente complessa, deve rientrare nelle capacità di governo della giunta capitolina. E non può essere prorogato per anni  uno stato di emergenza,  dato che ogni provvedimento volto a fronteggiare una situazione eccezionale non può che contemplare un termine temporale entro il quale si deve porre fine alle cause dell’emergenza:  una situazione prolungata nel tempo, seppure fortemente negativa,  non può essere affrontata come  una circostanza  “fuori  dalla norma”.
E un sindaco “normale” è quello che chiedono i cittadini, un sindaco che rinunci ai superpoteri, che accetti il confronto, che difenda le regole. Stabilire e applicare delle regole è da sempre l’unica difesa dei diritti collettivi e dei soggetti più deboli. Smontare leggi e norme a colpi di deroghe, e soprattutto concentrare poteri speciali nelle mani di pochi, significa invece aprire scenari dove domina la legge del più forte.
Pubblicato da alle 12:00 2 commenti:
Post più recenti Post più vecchi Home page
Iscriviti a: Post (Atom)

rotazioni [at] gmail.com






Archivio blog

  • ►  2013 (1)
    • ►  gennaio (1)
  • ►  2012 (795)
    • ►  settembre (28)
    • ►  agosto (15)
    • ►  luglio (1)
    • ►  giugno (98)
    • ►  maggio (129)
    • ►  aprile (131)
    • ►  marzo (166)
    • ►  febbraio (123)
    • ►  gennaio (104)
  • ▼  2011 (611)
    • ▼  dicembre (105)
      • Come conobbi Archi / 4 e ultima
      • Bici rubata, un prototipo straordinario autocostruito
      • Zio Bici inaugura
      • Non ho parole
      • 30 Dicembre 2011, ore 09:52 Collegno, investe 13en...
      • A Bologna si pedala insieme il 1° gennaio
      • Oggi a Roma c'è il divieto di circolazione per le ...
      • Carol Rama, Presagi di Birnam (1970) Un'opera ...
      • Sam Rivers (1923-2011)
      • Fonte: Il Corriere di Romagna/Libertas Viserba: Uo...
      • Fonte: Bluewin In bicicletta nel tunnel del San Go...
      • Fonte: Gazzetta dello Sport Cunego e Scarponi, f...
      • Gasore in Ruanda pedala
      • Gluts
      • Fonte: L'Eco di Bergamo Investita in bici a Bagnat...
      • Fonte: Vivereassisi Vandali in azione sull'albe...
      • Fonte: Greenme Riciclo copertoni e camere d’aria ...
      • A Bologna oltre 700 mila euro per le ciclabili
      • La bici sulla copertina dell'Espresso: la nuova au...
      • Regali. Vincono baratto, riuso e fai-da-te. E atte...
      • a Ferrara concorso fotografico "La bicicletta"
      • Fonte: Il Resto del Carlino Denunciato dal Pd per ...
      • Fonte: La Repubblica Muore a 77 anni travolta in b...
      • Sommario 929 (23/29 dicembre 2011) ...
      • Altri tre buoni motivi per usare la bici tutti i g...
      • Mobilità velocipedonale
      • Buon Natale dai pendolari
      • Roma, ventesima città più "sostenibile" d'Italia
      • Fonte: L'Arena Ciclista ucciso dal camion. «Servon...
      • Sarà difficile, questo regalo di Natale
      • Fonte: Ravenna Today Beve troppo vino e cade dall...
      • [6.10] "Un successo parziale sembra verosimilment...
      • In bici, fatti vedere! A Milano
      • Attenti a cosa regalate a Natale
      • In Usa i referendum contano
      • Vorrei proporre dei saldi convenientissimi per que...
      • Rotazioni QR code
      • Comunicato Camminacittà v\:* { BEHAVIOR: url(#d...
      • Al Nuovo Pignone in bici, a Firenze
      • Comunicato del Coordinamento dei comitati di Roma ...
      • Fonte: Corriere della Sera ANCHE IN BICI CONTANO L...
      • Fonte: AnsaCon la bicicletta contro u...
      • Fonte: Salernotoday Incidente alla stazione di Po...
      • Sabrina è rinata
      • Psicogeografie
      • Proprio come a Roma
      • Fonte: MBNews Monza, pirata della strada travo...
      • Rivedere le norme, usare le strade, basta con la r...
      • Genova: mobilitazione di ciclisti sabato 17 dicembre
      • Comunicato Fiab Allarme da Bruxelles: bici a peda...
      • Fonte: Piacenza24 Una bici per i pompieri rimasti ...
      • Roma brilla per la sua assenza
      • Pirata della strada investe una bambina a Tortoret...
      • Fonte: Il Resto del Carlino Lugo, travolto in bici...
      • Fonte: Corriere del Mezzogiorno Foggia, parte be...
      • Autentici geni al governo In via delle Vigne Nuov...
      • E veniamo alla cronaca locale. A quanto pare le te...
      • Comunque non è italiano, state tranquilli.
      • La pubblicità illegale sì, gli avvisi di pericolo ...
      • Terminillo Experience
      • Fonte: ACI 13.12.2011L'auto al tempo della crisi:...
      • Consigli per le Buone Feste (buonnataleefeliceanno...
      • Articolo di Gennaro Savio  Appese le stampelle a...
      • Fonte: Il Resto del CarlinoBici sui marciapiedi e ...
      • Pedalate!
      • Lettera oggi su Metro Roma, p. 10. Si fa un gran ...
      • Young people on the Brooklyn waterfront on Sept...
      • Amsterdam uguale uguale a Roma
      • E' morta la studentessa spagnola travolta tra vial...
      • Sabato 17 dicembre a Milano: Chiesa Pastafariana R...
      • Fonte: Corriere della Sera. NEL PAVESEVidigulfo, ...
      • Fonte: La Repubblica In bicicletta contro il Motor...
      • Fonte: Ansa Pedalare in bici all'indietro avrebbe ...
      • Oregon Manifest 2011 Constructors' Show
      • La Santa b'ICI a Roma
      • Cesena, travolta da un'auto: muore una 47enne „Fon...
      • Fonte: Newz Giovane migrante muore cadendo con la ...
      • giornalismo a pedali
      • Fonte: La Provincia Pavese Ciclista travolto e ucc...
      • Fonte: Corriere della Sera Ogni condomino ha diri...
      • Mobilità, "Cari modenesi, ridateci le chiavi delle...
      • Suvviste parsimoniose
      • (n.d.r.: Beati i fiorentini, che fanno il censimen...
      • Human motor a Bologna: 10 dicembre
      • Comunicato Greenpeace GREENPEACE: GLI AMBIENTALIS...
      • <!--[if gte mso 9]> Normal 0 14 f...
      • manovra: la soglia delle automobili da tassare con...
      • Un aiuto concreto alla ciclabilità urbana
      • Fonte: blitzquotidiano Roma, Cassazione: fuorilegg...
      • Una buona notizia
      • Comunicato Greenpeace GREENPEACE IN AZIONE DAVA...
      • (ANSA) - MILANO, 5 DIC - SECONDO L'ECONOMISTA GIUL...
      • Nuovo incidente a Fukushima
      • Gara per il bike-sharing a Roma
      • Fonte: Ininsurbia Travolta con la sua bicicletta: ...
      • Comunicato dei Verdi TARGHE ALTERNEBONESSIO (V...
      • <!-- /* Font Definitions */ @font-face {font-f...
      • Timide aperture verso un'equa tassazione dell'auto...
      • Bike sharing a Caserta
      • Fonte: Il Mattino di Padova Padova, morto il dodic...
    • ►  novembre (74)
    • ►  ottobre (91)
    • ►  settembre (61)
    • ►  agosto (2)
    • ►  luglio (17)
    • ►  giugno (37)
    • ►  maggio (36)
    • ►  aprile (66)
    • ►  marzo (63)
    • ►  febbraio (44)
    • ►  gennaio (15)
  • ►  2010 (297)
    • ►  dicembre (33)
    • ►  novembre (36)
    • ►  ottobre (30)
    • ►  settembre (35)
    • ►  agosto (4)
    • ►  luglio (27)
    • ►  giugno (16)
    • ►  maggio (28)
    • ►  aprile (24)
    • ►  marzo (26)
    • ►  febbraio (16)
    • ►  gennaio (22)
  • ►  2009 (211)
    • ►  dicembre (26)
    • ►  novembre (14)
    • ►  ottobre (18)
    • ►  settembre (19)
    • ►  agosto (6)
    • ►  luglio (22)
    • ►  giugno (21)
    • ►  maggio (17)
    • ►  aprile (15)
    • ►  marzo (23)
    • ►  febbraio (17)
    • ►  gennaio (13)
  • ►  2008 (212)
    • ►  dicembre (9)
    • ►  novembre (13)
    • ►  ottobre (12)
    • ►  settembre (22)
    • ►  agosto (1)
    • ►  luglio (26)
    • ►  giugno (15)
    • ►  maggio (25)
    • ►  aprile (31)
    • ►  marzo (19)
    • ►  febbraio (22)
    • ►  gennaio (17)
  • ►  2007 (77)
    • ►  dicembre (7)
    • ►  novembre (21)
    • ►  ottobre (11)
    • ►  settembre (15)
    • ►  agosto (5)
    • ►  giugno (4)
    • ►  maggio (14)
  • Saverio Bragantini
Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 2.5 Italia License
Valido solo per i testi originali di questo blog.

link rotazionali

  • Ciclofficina popolare Ex Lavanderia
  • Ciclofficine popolari
Tema Etereo. Powered by Blogger.