venerdì 1 giugno 2012

Ottimisti


COMUNICATO STAMPA ILO
Venerdì 1 giugno 2012

Nel mondo sono 21 milioni le vittime del lavoro forzato
Secondo le nuove stime dell’ILO, tre persone su mille al mondo sono costrette a svolgere un lavoro che è stato loro imposto mediante coercizione o inganno e che non possono abbandonare.
Ginevra (ILO News) — Secondo un nuovo rapporto dell’ILO, sono quasi 21 milioni nel mondo le vittime del lavoro forzato ovvero 3 persone su 1000.

Il rapporto fornisce anche stime sulle tipologie di lavoro forzato

- 18,7 milioni (il 90%) vengono sfruttati nell’economia privata da individui o imprese. Di questi, 4,5 milioni (22%) sono vittime di sfruttamento sessuale e 14,2 milioni (68%) sono vittime di sfruttamento lavorativo in attività economiche come l’agricoltura, le costruzioni, il lavoro domestico e l’industria manifatturiera.

- 2,2 milioni (10%) sono sottoposti a forme di lavoro forzato imposte dallo Stato, ad esempio in carcere in condizioni che violano le norme dell’ILO, oppure da eserciti nazionali o da forze armate ribelli.

Per quanto riguarda l’età, 5,5 milioni (26%) dei lavoratori forzati hanno meno di 18 anni

- Il tasso di prevalenza, cioè il numero di lavoratori forzati per 1.000 abitanti, è più elevato in Europa centrale e sudorientale e nella Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), con un rapporto di 4,2 per 1000 abitanti, e in Africa con un rapporto di 4,0 per 1.000 abitanti. Il tasso è più ridotto, 1,5 per 1000 abitanti, nelle economie industrializzate e nell'Unione Europea. La prevalenza relativamente alta in Europa centrale e sudorientale e nella CSI deriva dal fatto che la popolazione è meno numerosa rispetto, ad esempio, all'Asia mentre, allo stesso tempo, risultano essere numerosi nella regione i casi di tratta (trafficking) per lavoro e per sfruttamento sessuale e casi di di lavoro forzato imposto dalla Stato.

- La regione Asia-Pacifico conta il maggior numero di lavoratori forzati nel mondo — 11,7 milioni (56%) del totale mondiale. Al secondo posto l’Africa con 3,7 milioni (18%), seguita dall’America Latina con 1,8 milioni di vittime (9%).

- I paesi sviluppati e l’Unione Europea contano 1,5 milioni (7%) di lavoratori forzati, mentre i paesi dell’Europa centrale e sudorientale e della CSI ne contano 1,6 milioni (7%). Si stimano in 600.000 le vittime nel Medio Oriente.

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