lunedì 4 aprile 2011

La strada pianificata e il sentiero spontaneo

«Provate a passeggiare in un parco o in un campus universitario e lì, in mezzo a marciapiedi e sentieri ben tracciati, troverete confuse piste tracciate dalle persone, sentieri irregolari prodotti dal passaggio ripetuto di persone in mezzo a prati, giardini e anche aiuole fiorite. Le piste sono significanti sociali, chiara indicazione che i desideri delle persone non corrispondono alla visione dei pianificatori».

Donald A. Norman, Vivere con la complessità, Pearson Italia, Milano-Torino, 2011, p. 110.

via di Forte Trionfale, stamattina


È l'inizio della ribellione dal basso. Hanno progettato qualcosa, ma i cittadini ritengono che possa essere perfezionata. Oppure non sono d'accordo. Come per il nucleare, l'acqua pubblica e la mobilità nelle metropoli.
Orti urbani, uso della bici, miglioramento dei mezzi pubblici, qualità dell'aria: tutto questo, veramente, ai pianificatori non interessa. Si fa un po' di scena sotto le elezioni, ma tutto resta come prima.
Ci sono molti sentieri da aprire: bisogna farlo da soli.