giovedì 29 dicembre 2011

Gasore in Ruanda pedala

Gasore Hategeka ha comprato la sua prima bicicletta nel 2008. Monomarcia, di fabbricazione cinese e visibilmente usata, costava 35 mila franchi ruandesi, circa una sessantina di dollari, All'epoca, Gasore aveva quasi vent'anni e lavorava da dieci per potersela permettere. Un tempo anche suo padre aveva una bicicletta. "Mi piaceva come funzionava, il suo meccanismo", racconta Gasore, che non ricorda altro della sua infanzia. "Mio padre mi caricava sulla bici e mi portava con lui quando andava a lavorare nei campi. Dopo che è morto, ho continuato a pensare alla bicicletta. Era il mio sogno. non riuscivo a togliermela dalla mente". Quando parla della bici, sembra riferirsi a un'entità quasi mistica: l'incarnazione di un ideale di autopropulsione.


Il passo è tratto dall'articolo di Philip Gourevitch, "Il futuro è arrivato in bici", The New Yorker, tr. it. Internazionale, 23 dicembre 2011, pp. 60-68. L'originale in inglese si trova qua. Un articolo bellissimo. Gasore ora fa parte della nazionale di ciclismo su strada ruandese, dopo molti anni come conducente di bici-taxi.

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