lunedì 23 gennaio 2012

Buone idee per Forlì: il Comune non risponde (un classico)

Fonte: Il Resto del Carlino

Betti: "Le mie idee per il centro Il Comune? Mai risposto"

 Forlì, 23 gennaio 2012 - HA PASSATO l’estate in bicicletta a controllare ogni senso unico, ogni divieto, ogni bus, ogni semaforo. Doveva preparare la tesi, e il suo libro di riferimento è stata Forlì. O, meglio, il trasporto pubblico cittadino. Francesco Betti, 27 anni, si è laureato qualche mese fa in Ingegneria dei sistemi edilizi e urbani. La sua ambizione? Ridisegnare la mappa dei trasporti della città. [...] 

Bene. Ora lo ripeta con calma ai forlivesi, allergici agli autobus.
«In effetti non siamo proprio dei bus-dipendenti. Certo, ripensare i trasporti di una città significa proiettarsi nel lungo periodo. Non si può credere che cambiamenti del genere avvengano nel giro di una manciata di mesi».
Intanto però il suo progetto c’è. Provi a raccontarcelo.
«Allora, innanzitutto ho studiato la mappa della nostra città punto per punto per arrivare ad individuare delle macroaree. Ho passato l’estate in bici proprio per percorrere tutte le strade del centro: in questo modo ho capito nelle varie zone cosa c’è e cosa servirebbe in termini di mobilità».
Si spieghi meglio.
«Ho diviso le varie aree della città in cinque categorie, per capire cosa avevo davanti: shopping; negozi intesi come servizi alla residenza (supermercati, calzolai, lavanderie...); negozi a gestione e clientela straniera; terziario aperto al pubblico e locali. Fatto questo, ho ripartito in sezioni la mappa della città cercando di capire quali tipi di trasporti sarebbero stati più funzionali nelle varie aree di riferimento».
[...]
«Pedonalizziamo le aree dello shopping, dove la gente deve poter passeggiare e guardarsi intorno. Penso ai corsi Repubblica e Mazzini, che di giorno dovrebbero essere chiusi al traffico. Ma rendiamo raggiungibili in maniera immediata i luoghi dove bisogna andare per svolgere determinate commissioni quotidiane. Grazie a questa razionalizzazione si può passare alla reale valorizzazione dell’esistente».
[l'articolo intero è qua]

Nessun commento: