mercoledì 25 gennaio 2012

Lettera da Catania, città italiana

Non ce la faccio più, solo tu puoi capirmi!
La scorsa settimana c'è stato qui in Sicilia lo sciopero degli
autotrasportatori. I miei concittadini catanesi sono impazziti. Ormai
se devi fare benzina sei costretto a fare file incredibili. Anche se lo
sciopero è terminato la situazione non si placa. Si aspetta l'esito
dell'incontro fra il nostro Presidente della Regione On. Lombardo ed il
Presedente del Consiglio. Sappiamo tutti che la fumata sarà nerissima
ed in molti temono che lo sciopero riprenderà. Quindi la gente appena
apre un distributore si fionda lì. Si formano così file interminabili
di automobili, anche dinanzi a distributori chiusi, in attesa che
portino il prezioso combustibile.
Domenica scorsa mi sono recato a casa di mia madre in bicicletta. Era
una bellissima giornata invernale con un sole stupendo. C'erano poche
macchine in giro, ma quei pochi automobilisti erano assatanati. Il
codice della strada sembrava un libro di barzellette ( a Catania può
essere considerato nella norma, ma domenica le infrazioni superavano
ogni limite di sopportazione). Un pazzo mi stava superando, non aveva
ancora completato il sorpasso che, avendo visto sulla destra un
distributore (peraltro chiuso), ha sterzato repentinamente rischiando
di travolgermi. Fortunatamente il mio urlo lo ha indotto a fermarsi. Le
giuro che mi sono visto già a terra!
Io credo che la migliore risposta a questi scioperi sarebbe
l'assoluta indifferenza da parte della gente. Invece accade il
contrario.
Così come la migliore risposta ai continui aumenti dei carburanti
sarebbe limitarne al massimo i consumi. Ma la gente invece si fa le
scorte con ogni tipo di contenitore. Non si trovano più bidoni. Forse
ora useranno anche le pentole.
Sono stati presi d'assalto anche i supermercati come se fosse
scoppiata la terza guerra modiale! Secondo me tutto si tradurrà in un
grande sperpero di roba che verrà buttata nell'immondizia perché andata
a male.
Mi chiedo come si possa far ragionare la gente. Qualcuno ha ripreso
la vecchia bicicletta, speriamo che almeno uno di questi la prenda come
abitudine anche quando tutto ciò sarà finito.
Il problema è che tanta gente è andata a vivere fuori città, in
quelle villette accorpate che vengono considerate case singole ma che
in realtà sono dei condomini differenti dai semplici palazzi del
centro. Si tratta sempre di case in condominio per il semplice fatto
che hanno in comune stradine, cancelli, giardinetti, ecc.. La maggior
parte di queste case non sono state costruite in pianura, ma alle
pendici dell'Etna. Potrei dire che al giorno d'oggi non si può neanche
parlare di pendici del monte, bensì ai piedi del cratere centrale. I
costruttori addirittura chiedono che vengano modificati i limiti del
"Parco dell'Etna"...Pazzi furiosi!!!
In questo modo, la gente fa su e giù con le auto anche più volte in
una stessa giornata. Quanta benzina viene bruciata in questo modo?
Bisogna anche considerare che a Catania il servizio di trasporto
pubblico è penoso per cui scarsamente utilizzato. Nonostante questo la
gente va ad abitare fuori città. Si sono formati dei dormitori
orribili. Anche dei paesini graziosi sono divenuti col tempo terribili
agglomerati di palazzi e villette accorpate. Le stesse piazze spesso
vengono utilizzate come aree di parcheggio. Così, mentre il centro
urbano muore, prendono vita i grossi centri commerciali. Forse io sto
invecchiando, ma odio i centri commerciali. Già devo munirmi di grande
pazienza quando mia moglie mi coinvolge a girare per negozi in città,
figuriamoci andare in un centro commerciale. Ma come si può preferire
un centro commerciale all’aria aperta di una città, seduti al tavolino
di un bar su una bella piazza, fra i palazzi barocchi? Le vie centrali
di Catania il sabato sono ormai territorio di bande di ragazzi che
fanno di tutto. Le forze dell’ordine in giro sono sempre meno. Vedi
solo il personale che fa le multe per le soste nelle zone a pagamento.
Vorrei organizzare un movimento che induca ad un cambiamento radicale
della nostra vita. Ma da dove cominciare? I nostri politici sono poco
credibili. Magari sposano un’iniziativa perché fa spettacolo e loro si
mettono in mostra, ma alla fine non fanno nulla di sostanzioso per la
città. Il sindaco di Catania On. Stancanelli ha creato per fare un po’
di spettacolo pochi metri di pista ciclabile, praticamente inutile. Non
le dico il costo! Ogni tanto regala qualche bicicletta elettrica ad un
paio di studenti. Una domenica all’anno organizza un giro in bicicletta
per la città e finisce tutto lì. Poi se ne va in giro con la sua faccia
di bronzo a fare conferenze sull’ecologia e quant’altro, come se fosse
il sindaco di Copenaghen. Anche l’On. Bianco, ha creato in passato una
pista ciclabile in una zona balneare di Catania, sempre slegata da ogni
altro collegamento. In inverno questa diventa una pista di gare per
scooters e d’estate è un’area di parcheggio abituale. I vigili? Non
fanno nulla. Non creda che non ci siano; ci sono ma per questo tipo di
infrazioni non fanno multe.
Bisogna far capire alla gente che i grandi politici non sono poi così
grandi. Bisogna far comprendere che il consumismo ci sta proprio
consumando il cervello. Ma da dove cominciare?
Forse le mie sono solo illazioni di un tizio che sta invecchiando e
che non accetta i cambiamenti del mondo!

Distinti saluti,
                    Antonio

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