mercoledì 12 settembre 2012

Cinque anni posson bastare: chiusura blog "Rotazioni"

Henri Cartier-Bresson, Hyères, 1930

A cinque anni esatti dall'inizio di questo blog - applico scrupolosamente la logica dei piani quinquennali sovietici - mi batto da solo la mano sulla spalla, perché scrivere questo blog è stato divertente, e spero che lo sia stato anche per i miei due lettori. Vorrei però cambiare qualcosa, forse scrivere di meno e su argomenti più vari. Quello che è certo è che il web, le sue dinamiche, gli automatismi a cui si soggiace, la conseguente solitudine, anche, tutto questo non mi attira più come un tempo. Sento il bisogno di un maggior tasso di realtà, di materiali tangibili, di lunghe pedalate (urbane e interurbane) senza troppe didascalie. Sembra lontanissimo il tempo in cui estrassi la vecchia mountain bike impolverata dal garage e la rimisi in strada senza neanche spolverarla, anche se penso che il tempo non esista. Da quel lontano giorno penso di aver fatto almeno 80 mila Km sui pedali, incontrando amici, facendo esperienze e cambiando la mia visione del mondo e in particolare delle città. Soprattutto, ho migliorato la qualità della mia esistenza e propagato idee e concetti a un sacco di gente (adoro predicare e sobillare gli animi alla rivolta). Come tutti i pedalatori accaniti e militanti, ho fatto contorcere di invidia chi non ha il coraggio di scendere dall'automobile e di salire in sella, instillando il sano dubbio che sia una cosa facilissima, nonostante la generale pigrizia umana. Quindi, sorelle e fratelli, addio a rotazioni. Il blog resta, guardatevelo, scrivete le vostre opinioni, aprite altri blog, ma soprattutto pedalate, e pedalate in gruppo. Circa un anno fa chiusi il blog, che poi riaprì. Stavolta chiude, ma non riapre. Quella morte apparente indusse molti a scrivermi e ad esprimere la loro solidarietà. Serenamente, penso che sia giunta l'ora di cambiare canale: mi occuperò della Causa in altri modi. Pedalare, sempre e comunque!

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