mercoledì 18 aprile 2012

25 milioni di italiani aspettano misure concrete per la ciclabilità, non adesioni

Le auto vanno a fondo, è boom di biciclette

Fonte: Metro

Il caro benzina inizia a cambiare la mobilità: ora sono 25 milioni gli italiani che pedalano

Roma. A marzo scorso le immatricolazioni di nuove auto nella Ue sono crollate a picco (-7% rispetto a marzo 2011) per il sesto mese consecutivo; nel primo trimestre 2012 il mercato automobilistico si è ridotto del 7,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. A picco le vendite di auto di lusso: tra gennaio e marzo si è registrato un -70% nella vendita di Maserati e un -51,5% per le Ferrari. Non potrebbe essere altrimenti, con la benzina che vola verso i due euro al litro e i redditi reali delle famiglie ridotti all’osso.

La rivincita delle due ruote

Si assiste così ad un progressivo travaso verso i mezzi pubblici e la bicicletta. Tanto che gli italiani che pedalano hanno raggiunto quota 25 milioni. La stima è dell’Osservatorio Linear (Unipol), secondo il quale la domanda di mobilità ciclistica è accompagnata da una forte richiesta di infrastrutture dedicate - a partire dalle piste - e necessita di un nuovo “patto di convivenza” sulle strade: secondo il 61% degli automobilisti, infatti, i ciclisti sono solo un “fastidio” mal sopportato.

Salvare i ciclisti

È giunto dunque il momento di un vero e proprio cambiamento culturale. Lo sostengono i promotori della “bicifestazione” nazionale che si terrà sabato 28 aprile a Roma in via dei Fori Imperiali. «È vero che c’è un aumento costante dell’utilizzo della bicicletta - conferma Antonio Dalla Venezia, presidente Fiab - ma questo sta avvenendo solo in quelle città italiane di media grandezza che in questi anni hanno fatto investimenti sulla mobilità ciclabile e dove la dimensione urbana favorisce la riscoperta delle due ruote. Da Roma in giù c’è il nulla e anche il governo sino ad ora non ha fatto niente».

Qualcosa si muove a pedali

Anche nelle grandi città dove si è intervenuti con provvedimenti forti di limitazione del traffico – come di recente a Milano e Firenze – si è registrata un’immediata risposta sul piano dell’aumento delle biciclette. «Mentre la situazione di Roma è emblematica in negativo – spiega ancora Antonio Dalla Venezia – nella capitale gli spostamenti in bici sono pari allo 0,4% contro il 15% di Monaco. La mobilità su due ruote è rimasta al palo sotto giunte di ogni colore. La richiesta di muoversi in bicicletta è fortissima in Italia, ma la crescita avviene solo dove ci sono le condizioni». Prima fra tutte, il non essere investiti appena si esce da casa come chiede la campagna “Salva i ciclisti”.

Pedala di più il Nord Est

Nel 2011 - secondo un sondaggio Gfk-Ancma - il 41% delle vendite di biciclette in Italia si sono concentrate nelle sole regioni del Nord Est (Veneto, Trentino, Friuli ed Emilia Romagna); seguito dal Nord Ovest (in particolare Piemonte e Lombardia) con il 27%. Enorme il divario esistente con il Centro (fermo al 17%) e il Sud insieme alle Isole (15%).

Se la bici è solo un gioco

Nel 2011 in Italia sono state prodotte due milioni e 290 mila biciclette. Di queste, però, circa un milione sono “da ragazzi” (fino a 20 pollici). Nel 2010 la quota di bici “da gioco” è stata del 37%, seguita da un 33% di city bike e sport, 26% di mountain bike e 4% da corsa. Secondo i dati Ancma la marca più diffusa è Decathlon, seguita da Atala e Bianchi.


(Lorenzo Grassi)

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