giovedì 20 ottobre 2011

La pioggia forte, la bici in città

Stamattina Roma si è svegliata sotto un violento nubifragio. Molte le cantine allagate, anche la mia. Il traffico è bloccato. Mi dicono che molte persone sono in auto sotto casa e non riescono neanche a muoversi. Altri, che viaggiavano con i mezzi pubblici, si sono inzuppati e sono stati costretti a tornare a casa a cambiarsi. Per il ciclista attrezzato nessun problema, anzi l'aria era pulita e le strade erano lavate. Gli odori della Natura hanno scacciato temporaneamente lo smog mortifero che i proprietari di mezzi a motore creano con la loro indolenza, ripagata con tante spese e lunghe soste nel traffico immobile.
Stamattina ho avuto finalmente l'occasione di collaudare il nuovo equipaggiamento da pioggia. Non sono sicuro che vada bene per l'inverno inoltrato, ma stamattina ha funzionato alla grande. Consiste in uno zaino capiente e davvero impermeabile, un paio di pantaloni impermeabili (sotto i quali indosso i pantaloncini da ciclista corti), una giacca a vento da ciclista molto leggera e un paio di scarpette, di quelle che si usano per fare il bagno al mare sugli scogli o i sassi.

La scarpetta per fare il bagno sugli scogli, utile anche al ciclista pluviale
Il principio è che le scarpe si inzuppano, tu ti inzuppi abbastanza e poi, una volta giunto a destinazione, ti cambi con i vestiti asciutti, comprese le scarpe, che hai riposto nello zaino. Ti devi lavare i piedi, basta un lavandino.
Nessun problema, quindi. La ciclabile era invasa dalle foglie e, se l'asfalto fosse drenante, sarebbe stato meglio, ma comunque è stata una bella passeggiata, facendo attenzione a qualche spina. Ho incontrato un solo ciclista e il pastore, che sulla ciclabile ci lavora.
E poi il panorama impagabile.
Tutto è temporaneo a questo mondo. Anche il lago dove i gabbiani planavano poco fa.

Ragazze e ragazzi di tutte le età, ma che cazzo aspettate a usare la bici tutti i giorni! Ribellatevi allo strapotere del mezzo a motore. Liberatevi dell'automobile, e soprattutto liberate le vostre menti dalla dipendenza dai veicoli a motore, che trasforma le persone in cani ammaestrati, annichiliti da stress e costi che ci hanno abituato a credere indispensabili, aoffocati dal traffico che uccide lentamente o di colpo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

anche io oggi,come tutti i giorni dal 1998, sono andato a lavoro in bici. Sono stato l'unico ad arrivare puntuale (ritardi anche di due ore)e... completamente asciutto!
Usato calosce da moto, sovrapantaloni gommati, due giacche impermeabili aperte alle ascelle.
Che e ne pare?
Luca

ha detto...

Mi pare fantastico, Luca. Diversi colleghi hanno giurato che passeranno alla bici, ieri.

Anonimo ha detto...

sorvolato scenari da blade runner pedalando leggera e rivestita di gomma. giunta a destinazione asciutta e pulita. grata per le mie giunture resistenti.
smoothband