martedì 20 luglio 2010

No (Memories of Nun te reggae più)

No a Berlusconi, no a Bersani, no a Di Pietro.
No a Beppe Grillo.

No ai tatuaggi. Specialmente le cornicette sul culo delle donne.
No ai cristalli Swarovski, in qualsiasi forma.
No alle bici in fibra di carbonio. No alle bici da corsa
d'epoca con il manubrio dritto. Sbagliato che si stia più comodi.
No ai ciclisti estivi della domenica. Inutili al ciclismo urbano. Forse pure
controproducenti. Fine della parentesi ciclistica, in fondo è un blog di ciclismo.
No all'aria condizionata. No al salame: fa veramente male, nutre solo i brufoli e lo fanno
con i manici di scopa, come diceva mio padre.

No a spa, resort, fitness center.
No alla fissazione per l'igiene. L'incubo della cosiddetta influenza suina è passato,
ma troppi continuano ancora a passarsi litri di amuchina sulle mani.
No ai campi da golf, sotto qualsiasi forma. Solo un mezzo per speculazioni edilizie.
Con ettolitri di diserbante nel terreno.
No al golf. Uno sport del cazzo.

No ai CIE. Se scappano sono contento.

No all'aquagym: andate a farlo al mare, anche d'inverno: fa dimagrire di più.
No a qualsiasi variazione alla Costituzione della Repubblica Italiana. prima studiatela.
Quanto ha preso Ghedini all'esame di Diritto Costituzionale?

No a qualsiasi attività nelle aziende relativa alla "responsabilità sociale d'impresa". Ce l'ha anche la BP.
No all'ingiusto oblìo del tropical (per chi non lo sapesse, latte e menta).
No all'idea di "fluidificazione del traffico", una scempiaggine per versare altro cemento e altro asfalto.

No all'acqua privata.
No ai cellulari: almeno per come li si usa. Mayday, Mayday.
Anch'io ce l'ho, ma lo uso come radio d'emergenza.
No ai condoni.
No alle Olimpiadi a Roma.
No a Facebook. A mio modesto parere, è una colossale boiata, ma nessuno ha il coraggio di dirlo.

Nessun commento: