mercoledì 28 luglio 2010

In alcuni tratti, la via Flaminia in bicicletta si rivela impervia (rischi di morire), a causa degli svincoli e per il mancato rispetto dei limiti di velocità, delle regole del sorpasso e per l'uso delle corsie d'emergenza da parte dei veicoli a motore. In vita mia, non ho mai visto una pattuglia a controllare la velocità.
A volte, però, capita di fare qualche incontro interessante. Come stamattina. Sulla corsia d'emergenza, contromano, cammina Georg.


(Non so se avete notato sullo sfondo l'abbagliante bellezza della mia Bottecchia mtb trasformata da corsa.) Partito da Passau e giunto al Km 1017 del suo viaggio, Georg è un pellegrino. Come un cavallo, trascina il suo carretto, montando una spessa cintura di cuoio con bretelle, allo stesso tempo pratica e penitenziale. Il mezzo ha una ruota bucata, e mi chiede dove può ripararla. Gli dico che gliela posso riparare io (oddio, forse il mastice è finito, dopo quello che è successo l'altroieri, ne parlerò un'altra volta). Mi dice che non capisce bene l'inglese e che la ruota ha un problema serio. [Adesso ho capito, pensava che gliela volessi gonfiare.] Il carretto di Georg è interamente autocostruito. Il carico è essenziale, meno che per gli arredi sacri. Il colpo d'occhio è barocco.

  Non solo la croce di Gesù, ma pure quelle dei ladroni, vuote però.


Georg deve arrivare a San Pietro, e ha pure una certa fretta: infatti mi indica l'orologio. Un po' surreale, dopo tutta quella strada.

1 commento:

Paolo Cremaschi ha detto...

Quasi surreale. Bellissimo.