giovedì 29 luglio 2010

Dal 24 giugno giro per Roma solo in bici. Un  po' di fastidio per l'ozono in salita nelle ore calde. E un po' di fretta, tipo montare ganasce del freno troppo corte sulla graziella fissa. Sembrava a posto, ma nella frenata i pattini si spostano volentieri in alto. E poi, siccome la ruota si controlla senza salire sulla bici, il copertone quando si sta in sella si allarga verso l'esterno. In questi casi, le frenate in discesa consumano il copertone che può scoppiare o consumarsi (e far scoppiare la camera). Risultato: ho bucato tre volte nel giro di mezz'ora, prima di scoprire da cosa dipendesse. Perché riparavo la camera, la rimontavo e ripartivo. Il copertone non dev'essere necessariamente rotto, si può essere solo assottigliato e il danno è difficile da scoprire. Per fortuna avevo delle toppe grandi appresso e sulla ciclabile mi sono messo a rattoppare il copertone (da buttare) per arrivare a casa. Tutto è filato liscio e ho fatto una ventina di chilometri in questo modo. Se mi fosse successo la sera prima avrei bucato a mezzanotte dentro Villa Borghese: un po' peggio, per la carenza di luce e per la tempistica.
Nell'ultima settimana ho trovato 5,50 euri per terra. Chi va a motore corre e non si accorge neanche dei soldi per terra. Quindi il bilancio dei miei tragitti è in attivo, nonostante le toppe e il mastice.
Come sempre, ho anche trovato vari oggetti che entreranno a far parte della mia raccolta. Ecco soltanto quelli dell'altroieri. Metallo che possiede una texture particolare, direbbero gli esperti, perché è un consumato. Domanda: i veicoli che si perdono tutta questa roba per strada, prima o poi non cadono a pezzi?

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