giovedì 3 novembre 2011

Imparate a ripararle

Fonte: Il Mattino di Padova.

«Non comprate più biciclette rubate: imparate a ripararle»

L’appello di Pavan, presidente del Consiglio di quartiere 5. Previsti corsi per apprendere subito un pratico «fai da te»                  di Elvira Scigliano
SACRA FAMIGLIA. Non comprare una bicicletta rubata a 30 euro, ripara la tua a 3 euro. Una filosofia economica e, soprattutto, onesta per contrastare il dilagante mercato di due ruote rubate in città. L’idea è del presidente del Cdq 5 Francesco Pavan (Pd) con la collaborazione dell’Associazione Lamentecomune, Legambiente e Aps. Il timoniere della quinta circoscrizione, stanco di assistere impotente a questo stillicidio di biciclette e desideroso di coinvolgere adolescenti e studenti universitari per dare loro anche un’occasione di aggregazione, ha avviato un progetto su larga scala che toccherà i rioni del Borgo, Montà, Natività e Palestro. Il fenomeno del mercato nero delle biciclette a settembre aveva già registrato 500 cicli rubati dall’inizio dell’anno.
Solo i carabinieri di Prato della Valle avevano ricevuto 250 denunce. Di giorno i luoghi in cui maggiormente vengono commessi i furti sono quelli a ridosso del centro: piazza delle Erbe, piazza dei Signori e perfino davanti al Duomo. Naturalmente fanno gola anche le sedi universitarie, come il Portello, palazzo Maldura o nelle vicinanze del Bo. Mentre in periferia, la stazione resta la capofila dei furti. I predoni aspettano i momenti di maggiore concentrazione di gente come lo spritz del mercoledì sera o gli orari dei pendolari. Di notte poi ogni luogo è paese. I delinquenti si armano di cesoia e ogni notte portano a casa signore refurtive. Succede alla Stanga, all’Arcella e, di recente, il fenomeno è comparso anche in zona Montà-Bezzecca e addirittura Città Giardino. Il passo successivo è portare la merce ai Giardini dell’Arena, bazar di questo mercato nero. Ma non è l’unico. L’Arcella si difende e così il Portello. Dunque nel Cdq 5 è arrivato il tempo di correre ai ripari. Il progetto dell’abc della manutenzione della bicicletta partirà a fine mese.
Il primo (di tre appuntamenti) è già in calendario per sabato 26 e domenica 27 novembre e si terrà al Borgo, in via Romana Aponense 122 dalle 14.30 alle 19.30. La partecipazione è gratuita ma è richiesta l’iscrizione entro il 22 novembre per e-mail a lamentecomune@gmail.com; mentre per informazioni basta cliccare www.lamentecomune.it. Il corso dura 10 ore ed è articolato in 4 incontri di 2 ore e mezza ciascuno o 2 intensivi di 5 ore ciascuno. Saranno stampati 1000 volantini per ogni corso. L’idea è facilissima: la bici è un mezzo salutare, ecologico, economico e imperituro. Basta recuperare qualche componente e imparare una buona manutenzione per assicurarsi un mezzo eterno. Nei laboratori saranno insegnati i fondamenti della riparazione, la manutenzione e la personalizzazione della bici (la punzonatura). La logica dell’iniziativa è insegnare ai ragazzi che la bici non è un mezzo usa e getta e allontanarli dal pericolo della ricettazione. Tanto più che riparare la camera d’aria o le ruote o sistemare freni, manubrio e pedali, non è così difficile come si pensa. Nemmeno la catena farà più paura dopo un incontro con Lamentecomune.Il secondo passo sarà battere a tappeto gli angoli della città e le riciclerie: troppi pezzi riciclabili finiscono per diventare ferri vecchi da smaltire. Del resto il quartiere si è sforzato nella riuscita di questo progetto ma i fondi sono quelli che sono (pochi) e un po’ di risparmio non guasterebbe. «Vogliamo dichiarare guerra al mercato nero – attacca Francesco Pavan – . L’operazione bicicletta è collegata anche con la punzonatura del mezzo che faremo alla fine di ogni lezione. Spesso c’è da dire che viaggiano delle biciclette che definirle insicure è un eufemismo. Sarebbero, da fermare e multare: freni inesistenti, luci dimenticate».

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