martedì 27 settembre 2011

Il casco dei ciclisti sul Corriere della Sera

I ciclisti oggi si sono guadagnati la prima pagina del Corriere della Sera, con un articolo di Fulvio Scaparro. L'argomento è il casco. L'incipit dell'articolo: "Nel solo 2009, ultimo dato utile, i ciclisti morti in Italia in incidenti stradali sono stati 294. Servirebbe un ulteriore passo verso la sicurezza: perché non rendere obbligatorio l'uso del casco?".
È evidente fin dall'inizio che l'autore dell'articolo non è un seguace del metodo scientifico, né tantomeno dello stile giornalistico anglosassone che imporrebbe di separare i fatti dalle opinioni.
L'autore dell'articolo consiglia di iniziare a rendere il casco obbligatorio a Milano, evidentemente incurante del fatto che esista un "Codice della strada" valido su tutto il territorio della Repubblica Italiana.
Lo sanno al Corriere come muoiono i ciclisti, con o senza casco? Muoiono presi dalle automobili. Il casco non aiuta. Serve se cadi a 20 Km/h: allora la protezione in testa ha un senso. 

La pagina 29 del Corriere è interamente dedicata a questo tema. Con il solito codazzo ormai insopportabile sulle piste ciclabili e il bike sharing.
Oggi il casco per i ciclisti non è obbligatorio, "malgrado lo sforzo delle aziende che, oggi, li realizzano in tante forme, colorazioni e per tutte le tasche", scrive il Corriere. Le tasche, appunto.
A nessuno è venuto il dubbio che sia colpa degli automobilisti, che alla guida corrono, scrivono messaggi, regolano la radio, accendono la sigaretta

Mai una volta che qualcuno scriva in prima pagina un articolo sul divieto dei suv, sui danni quotidiani dello smog, dello stress da traffico, sul costo sociale dei traumi e delle morti causate dai mezzi a motore privati, sulle zone 30 e le zone 20 e anche su come vengono uccisi e feriti davvero i ciclisti.


Gli articoli di oggi del Corriere, relativi al casco dei ciclisti, sono indegni di un Paese civile. Non solo i fatti, ma anche il modo di argomentare le opinioni individuali andrebbero sottoposti a una valutazione seria, prima di stampare.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Perché non prova lei, che mi sembra davvero preparato e che se ho capito bene fa il giornalista, a proporre al corriere della sera una visione un po' più ampia e realistica della situazione? Le sembra impossibile che siano interessati?
Smoothband

ha detto...

Quello che posso lo faccio con il blog e mi pare che funzioni.

cooksappe ha detto...

non voglio mettere il casco :s

ha detto...

Incredibile. Riporto un link a un articolo del Corriere della Sera, risalente al 2009, che risponde al brutto articolo del Corriere di oggi. Dice che il casco non basta:

http://archiviostorico.corriere.it/2009/maggio/17/Allarme_incidenti_bici_casco_non_co_9_090517075.shtml

ha detto...

Anche il "Coordinamento Di traffico si muore" ha commentato questo articolo del Corriere, qui:

http://www.ditrafficosimuore.org/2011/09/il-danno-e-la-beffa/

Anonimo ha detto...

ho letto anch'io il servizio di ieri sul corriere, descriverlo come demenziale è il minimo. dove siano tutte 'ste città di paesi più progrediti di noi che obbligano l'uso del caschetto... lo sa solo il giornalista. quando visito città straniere la prima cosa che faccio è affittare una bici: parigi, barcellona, basilea, amsterdam, lubiana... non ne ho trovata una che mi abbia obbligato al caschetto. ho invece trovato molto rispetto da parte degli automobilisti: rallentano, ti danno la precedenza, sanno che hanno qualche quintalata di ferro attorno e tu no. ho trovato città che mettono in sicurezza le bici con corsie a loro predisposte, ho trovato sensi unici dove le bici posso andare in contromano e l'automobilista è avvisato della cosa quando imbocca la via. sarebbe ora di finirla con queste proposte oscene, far mettere il caschetto ai ciclisti implica solamente un maggior menefreghismo da parte degli automobilisti e provoca, soprattutto, un allontanamento delle persone dalle due ruote.

robert

Anonimo ha detto...

scusate.
e avete scritto al corriere per dirglielo ?
mad max

isi ha detto...

più che gli articoli demenziali, ciò che trovo indegno è la mancanza rispetto degli automobilisti (e motociclisti) nei confronti dei ciclisti.
Mi riferisco agli automobilisti di milano, nelle altre città non so come siano

ha detto...

Anche peggio.

Zankalab ha detto...

Il casco è utile (in fondo ogni tanto cadiamo anche senza essere investiti da un suv a 120 kmh) come è utile il casco in moto anche se è altrettanto ovvio che "non sono io a dovermi corazzare ma sei tu a doverti disarmare". Tuttavia, il casco obbligatorio, porterebbe delle ripercussioni negative nell'ambito della sicurezza stradale. Perché? Le città con un tasso di incidentalità minore sono le città con una maggiore modalità di trasporto ciclistico. Il detto +bici - incidenti è reale ed è riscontrabile sulle tabelle statistiche e su alcuni studi specifici reperibili sul sito della FIAB. Più che "- incidenti" il dato si riferisce ai morti e ai feriti che diminuiscono in maniera direttamente proporzionale all'aumento della modalità ciclistica. Il casco obbligatorio rappresenterebbe un fattore deincentivante l'uso della bici in città (utile si, ma deincentivante). Ecco perché Copenhagen è una delle capitale della sicurezza stradale (anche dei ciclisti) senza che il casco sia obbligatorio.

Zankalab ha detto...

Il casco è utile (in fondo ogni tanto cadiamo anche senza essere investiti da un suv a 120 kmh) come è utile il casco in moto anche se è altrettanto ovvio che "non sono io a dovermi corazzare ma sei tu a doverti disarmare". Tuttavia, il casco obbligatorio, porterebbe delle ripercussioni negative nell'ambito della sicurezza stradale. Perché? Le città con un tasso di incidentalità minore sono le città con una maggiore modalità di trasporto ciclistico. Il detto +bici - incidenti è reale ed è riscontrabile sulle tabelle statistiche e su alcuni studi specifici reperibili sul sito della FIAB. Più che "- incidenti" il dato si riferisce ai morti e ai feriti che diminuiscono in maniera direttamente proporzionale all'aumento della modalità ciclistica. Il casco obbligatorio rappresenterebbe un fattore deincentivante l'uso della bici in città (utile si, ma deincentivante). Ecco perché Copenhagen è una delle capitale della sicurezza stradale (anche dei ciclisti) senza che il casco sia obbligatorio.

Anonimo ha detto...

Bravissimo Luca,

Mi trovi assolutamente d'accordo!
Sono felice di aver scoperto il tuo blog. Lo metterò tra i link!

:)

atzu ha detto...

Sono sempre stato per il caschetto obbligatorio, ma da tempo sto "anaizzando" la situazione e sto cambiando giudizio.
Io non uscirei mai di casa senza caschetto, ma è vero che disincentiverebbe moltissimi all'uso della bicicletta. Sicuramente andrebbe lasciata la possibilità di scelta e si potrebbero evitare molti problemi agevolando la condizione dei ciclisti in città.
Fori da casa mia ci sono 300 (300!!!) metri di ciclabile, ma messa talmente male che con una buca ho rotto 2 raggi. Più bici vorrebbero dire meno incidenti, ma soprattutto più civiltà vorrebbe dire incidenti tendenti a zero. Questa estate ho percorso l'Italia dalla sicilia al piemonte in bici e situazioni di paura/pericolo non sono mancate, ma nel 2011 mi sembra tanto assurdo quanto impossibile... Eppure è così...