Alcuni lo sanno dalle mailing list, altri dal comunicato dell'Associazione ExLavanderia. Non ho dormito molto e la rabbia e lo sdegno sono in me ai massimi livelli. Il nostro amico César, ciclista urbano e uno degli attivisti della ciclofficina popolare ExLavanderia, è una delle persone ferite la settimana scorsa dai pacchi bomba recapitati in due ambasciate di Roma. Da chi, non mi interessa neanche saperlo. Invece quello che voglio raccontare è il fatto che César da anni si muove per Roma soltanto in bicicletta e presta buona parte del suo tempo libero, come altri di noi, a risistemare biciclette vecchie e ad aiutare gli altri a farlo. Adesso è all'ospedale, ha una mano ridotta male (gli sono state amputate due dita), ma non gli manca il carattere per affrontare anche questo problema. Sono davvero molto incazzato.
Pedalate.
lunedì 27 dicembre 2010
venerdì 24 dicembre 2010
Iran: la prima pattuglia di polizia in bici
Potete vedere altre foto qui.
Anche in Iran lo hanno capito, in Italia no.
giovedì 23 dicembre 2010
«Era il 1951. Avevo ventun'anni. Studiavo l'arte. Logico quindi che volessi venire in Italia. Ho fatto un viaggio in bicicletta: avevo pochi marchi in tasca. L'Italia era un altro mondo, non solo rispetto alla mia "Germania anno zero". [...] L'Italia è diventata il contrario di quella che ho girato in bici mezzo secolo fa. È un Paese ricco, sorretto da una sostanza etica molto fragile. Non saprei cosa un giovane tedesco possa imparare girando in bici per l'Italia di oggi».
"Wagenbach l'italiano", L'Espresso, 29 dicembre 2010, p. 91, [colloquio con Kurt Wagenbach di Stefano Vastano].
"Wagenbach l'italiano", L'Espresso, 29 dicembre 2010, p. 91, [colloquio con Kurt Wagenbach di Stefano Vastano].
Finalmente una buona notizia dal Consiglio dei ministri: ha confermato lo stop all'utilizzato dei sacchetti di plastica dal 1 gennaio 2011, senza proroghe. Archiviati 20 miliardi di buste di plastica all'anno, ora tocca ai 12 miliardi di bottiglie di plastica gettati annualmente in Italia: un'offesa all'intelligenza e alla dignità dell'essere umano.
Idea regalo per i vostri figli a Natale: il piccolo ingegnere nucleare. La scatola contiene fra l'altro un pezzo di uranio (attenzione: lavarsi le mani dopo averlo toccato), un modellino di reattore di cemento, un piccolo fusto per le scorie. Impara anche tu a produrre a casa tua l'energia pulita che rispetta l'ambiente. Per sicurezza, è meglio giocare con il reattorino nucleare all'aperto o in locali areati. Alimentate i vostri elettrodomestici con l'energia birichina dell'atomo. Fate amicizia con i nuclei radioattivi. E anche tu sei più attivo.
mercoledì 22 dicembre 2010
Nel numero del 17 dicembre 2010, l'egregia rivista Internazionale - che ci fa vedere le cose italiane da lontano e da prospettive più indipendenti, quindi meglio, e ci fa scoprire il mondo - pubblica un articolo dedicato alla bicicletta in città. È uscito non su La Nuova Ferrara (linko a un articolo sui ciclisti ferraresi indisciplinati) o la Gazzetta di Mantova, ma sul New York Times. La città in questione non è Lodi, né Bolzano, né l'immancabile Copenhagen, ma Los Angeles. Questo per dire che non siamo esattamente alla periferia del mondo, in isole felici dove la gente si rompe un po' le palle, la qualità della vita è buona e la sera non c'è nessuno in giro, ma in una delle principali metropoli del pianeta. La città delle star del cinema, da Bugs Bunny a Ed Wood. Va anche chiarito che l'articolo non è uscito nella rubrica "Science Fiction", ma in quella dei viaggi. La fantascienza, casomai, è la bici a Roma, Milano, Torino, Napoli, Palermo, Genova: lì sì che si potrebbe vedere il capitano James Tiberius Kirk a bordo di una bici con telaio di fotoni e ruote di antimateria, alle prese con gli automobilisti alieni dalla pelle verde, che ascoltano Gigi D'Alessio e si danno fare con le mani nel naso in una lunga, interminabile coda.
Seth Kugel, l'autore dell'articolo sul NYT-Internazionale, si è preso la briga di girare in bici a Los Angeles per una settimana. La famosa città stereotipata in tanti "se non hai un automobile muori di fame", "dove tutti girano in auto", "non ci sono i marciapiedi, tanto non servono, perché i pedoni non esistono", e via di questo passo. La città a cui si adattano meglio questi stereotipi non è Los Angeles, ma Roma.
Infatti nei 6400 chilometri quadrati della metropoli statunitense stanno messi molto meglio che da noi. Ci sono lunghissime piste ciclabili, le bici possono salire sugli autobus e sui treni.
«Cartelli sparsi in tutta la città invitano gli automobilisti a "dividere la strada" con i ciclisti e a lasciare almeno un metro di spazio alle bici».
L'autore fa begli incontri e scopre angoli meravigliosi della città, proprio perché si sposta pedalando. Leggetevi l'articolo intero, se potete.
Vi ricopio il finale: «Sono questi i momenti veri di Los Angeles, momenti che molti turisti, bloccati nel traffico delle tangenziali al volante delle loro auto a noleggio, non possono godersi. Se sono fortunati, ne hanno solo un assaggio quando si fermano per comprare un taco o un bahn mi dal camioncino di un venditore ambulante».
Il mondo che ci circonda sta cambiando molto rapidamente, le grandi città italiane no. Nel frattempo la benzina sale e nessuno può far nulla. Per favore, a Natale non regalate automobiline, evitate di crescervi in casa delle scimmie ammaestrate. Anche perché quando i vostri figli saranno grandi il petrolio sarà finito.
Forse è l'auto del promotore della Formula 1 a Roma |
Infatti nei 6400 chilometri quadrati della metropoli statunitense stanno messi molto meglio che da noi. Ci sono lunghissime piste ciclabili, le bici possono salire sugli autobus e sui treni.
«Cartelli sparsi in tutta la città invitano gli automobilisti a "dividere la strada" con i ciclisti e a lasciare almeno un metro di spazio alle bici».
L'autore fa begli incontri e scopre angoli meravigliosi della città, proprio perché si sposta pedalando. Leggetevi l'articolo intero, se potete.
Vi ricopio il finale: «Sono questi i momenti veri di Los Angeles, momenti che molti turisti, bloccati nel traffico delle tangenziali al volante delle loro auto a noleggio, non possono godersi. Se sono fortunati, ne hanno solo un assaggio quando si fermano per comprare un taco o un bahn mi dal camioncino di un venditore ambulante».
Los Angeles Bicycle Club, 1887 |
martedì 21 dicembre 2010
«Il paese è a tal punto decaduto che il commercio non esiste praticamente più. Solo il cambio degli NZ con i dollari permette di procurarsi merci in Uganda. Esistono centinaia di khadahuiles che assicurano il rifornimento di olio nel nordest del Congo per un pezzo di pane. Trasportano così poco più di cento chili di olio di palma, di cherosene o di zucchero per 600 chilometri! Il carico è bloccato con delle camere d'aria ai portabagagli delle loro bici indiane o cinesi, senza velocità».
Claude Marthaler, Il canto delle ruote, Ediciclo, 2008, p. 234.
Claude Marthaler, Il canto delle ruote, Ediciclo, 2008, p. 234.
Fuga di cervelli, anche con buone gambe
Dopo l'invio del proprio curriculum, c'è voluta una quindicina di minuti perché i titolari di un'agenzia di bike-messenger di Parigi chiamassero Riccardo al telefono e gli dicessero che era assunto. Così anche Riccardo ha lasciato l'Italia. D'altra parte, non ci voleva molto a capire che uno che aveva corso in bicicletta la Parigi-Brest-Parigi, la Londra-Edimburgo-Londra, la 1001 miglia, poteva essere in grado di consegnare lettere e pacchetti con una discreta efficienza, e anche con un certo tornaconto economico per la ditta. In Francia, come in molti altri Paesi civilizzati, il bike-messenger è una figura diffusissima. In Italia, a Milano, ci sono gli Urban Bike Messenger, a Roma Eadessopedala, e pochi altri casi. Ma da noi il servizio di messaggeria sembra ancora una stranezza, come lo sembra l'uso della bici in città, del resto. Eppure, consegnare senza inquinare e facendo prima si può. Ditelo anche ai commendatori del motore a scoppio, che si ostinano a utilizzare motorini e automobili per consegne che arrivano sempre più tardi o mai.
Il posto di Riccardino è stato preso da Er Fabri, a cui facciamo i nostri migliori auguri. Incombenza gravosa, ma sembra che i quadricipiti e i polpacci del giovane stiano rispondendo bene.
Il posto di Riccardino è stato preso da Er Fabri, a cui facciamo i nostri migliori auguri. Incombenza gravosa, ma sembra che i quadricipiti e i polpacci del giovane stiano rispondendo bene.
Bonelli (Verdi); “Con tagli a Tpl stato-regione biglietto a 1,5 euro e 10% di servizio in meno”
lunedì 20 dicembre 2010
Ore 16.15 ca: la ruota anteriore della graziella all'inizio del viaggio pomeridiano |
Concludendo: montare un copertone un po' scolpito, anche 1.35-1.40. Portarsi i pantaloni impermeabili e forse perfino gli ingombrantissimi sovrascarpe del Tucano. La scarpa per il ciclista sotto l'acqua è davvero una nota dolente. Avevo messo due sacchetti, che si sono distrutti e poi, posando il piede, si rischia di scivolare.
giovedì 16 dicembre 2010
Queste sono soddisfazioni vere
Ciao, dopo anni di bici e piedi, con qualche scivolone tardogiovanile per le moto ora fortunosamente superato, mi sono ritrovato nuovamente gettato in città per lavoro! Pochi giorni fa sono andato in libreria a prendere un libro della Montessori e, mentre aspetto al banco vedo il tuo. E' dal '95 che ho fatto la scelta di non avere l'auto e di muovermi a piedi, con il treno, i pullman pubblici e , naturalmente, la bici. Ho preso il tuo testo in mano e mi sono sorpreso nel constatare che lo sfogliavo con la sufficienza di chi pensa di saperla lunga. L'ho, allora, acquistato e l'ho letto tutto d'un fiato! Mi è piaciuto molto, moltissimo la parentesi che dedichi alla solitudine di chi si sposta in bici.
Grazie per averlo scritto.
AZ
Grazie per averlo scritto.
AZ
LIBERARE RISORSE PER LA MOBILITA' DEBOLE, ORA!!!
Non lo ha detto Greenpeace o qualche oscuro professore, lo dice l'AIE, il massimo organismo mondiale che si occupa di energia. Oggi sul Sole-24 ore (giornale della Confindustria), supplemento Nova, si legge:
«La produzione di petrolio convenzionale ha già raggiunto il picco». Nobuo Tanaka, direttore del l'Aie, l'Agenzia Internazionale per l'energia, ammette che l'output mondiale di greggio ha già toccato il limite massimo raggiungibile: da oggi non potrà che scendere. In altre parole, in questo decennio e nei prossimi, sarà progressivamente più difficile e costoso soddisfare una domanda di energia in crescita. «Un motivo in più per firmare un accordo internazionale sul clima, che apra la strada alle rinnovabili e all'efficienza energetica», sentenzia Tanaka. E dipendere meno dal greggio.
L'articolo completo si trova qui.
Non lo ha detto Greenpeace o qualche oscuro professore, lo dice l'AIE, il massimo organismo mondiale che si occupa di energia. Oggi sul Sole-24 ore (giornale della Confindustria), supplemento Nova, si legge:
«La produzione di petrolio convenzionale ha già raggiunto il picco». Nobuo Tanaka, direttore del l'Aie, l'Agenzia Internazionale per l'energia, ammette che l'output mondiale di greggio ha già toccato il limite massimo raggiungibile: da oggi non potrà che scendere. In altre parole, in questo decennio e nei prossimi, sarà progressivamente più difficile e costoso soddisfare una domanda di energia in crescita. «Un motivo in più per firmare un accordo internazionale sul clima, che apra la strada alle rinnovabili e all'efficienza energetica», sentenzia Tanaka. E dipendere meno dal greggio.
L'articolo completo si trova qui.
Giovedì 16 dicembre alle ore 17.30 presso la Provincia di Roma - Sala Impastato
Palazzo Valentini, Via IV novembre 119/a, si terrà la presentazione della
“Indagine sulle Piste Ciclabili a Roma”. Un progetto a cui hanno lavorato, a titolo volontario e gratuito, i Ciclomobilisti, per l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma.
Secondo un recente rapporto di Legambiente, fra le città italiane Roma sta messa molto male. Il rapporto calcola l'indice di ciclabilità, non solo tenendo conto delle piste ciclabili, ma anche in base all'estensione delle aree pedonali e delle zone 30 e alle zone a traffico limitato. A livello comunale, si prospettano molte promesse per il futuro (il 2020), sempre insistendo troppo sulle ciclabili, come se fossero l'unico parametro. Ciclabili che sono costose da costruire e da mantenere.
Ma se paragonata a grandi città come New York, Berlino, Parigi, Londra, la ciclabilità di Roma sta messa ancora peggio.
Speriamo che l'incontro di oggi sia un punto di partenza per ridefinire la mobilità debole nella Capitale.
Stasera il frutto della ricerca dei volenterosi Ciclomobilisti sarà disponibile al sito www.agenzia.roma.it
Il nuovo sito dei Ciclomobilisti è invece www.ciclomobilisti.it
Palazzo Valentini, Via IV novembre 119/a, si terrà la presentazione della
“Indagine sulle Piste Ciclabili a Roma”. Un progetto a cui hanno lavorato, a titolo volontario e gratuito, i Ciclomobilisti, per l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma.
Secondo un recente rapporto di Legambiente, fra le città italiane Roma sta messa molto male. Il rapporto calcola l'indice di ciclabilità, non solo tenendo conto delle piste ciclabili, ma anche in base all'estensione delle aree pedonali e delle zone 30 e alle zone a traffico limitato. A livello comunale, si prospettano molte promesse per il futuro (il 2020), sempre insistendo troppo sulle ciclabili, come se fossero l'unico parametro. Ciclabili che sono costose da costruire e da mantenere.
Ma se paragonata a grandi città come New York, Berlino, Parigi, Londra, la ciclabilità di Roma sta messa ancora peggio.
Speriamo che l'incontro di oggi sia un punto di partenza per ridefinire la mobilità debole nella Capitale.
Stasera il frutto della ricerca dei volenterosi Ciclomobilisti sarà disponibile al sito www.agenzia.roma.it
Il nuovo sito dei Ciclomobilisti è invece www.ciclomobilisti.it
mercoledì 15 dicembre 2010
ASTA DI NATALE
sabato 18 h 16:30
Ex Lavanderia
sabato 18 h 16:30
Ex Lavanderia
QUESTO NATALE
regala un fluidificante per la tua intasata città,
regala la libertà di muoversi senza inquinare,
regala il diritto ad una mobilità gratuita,
regala spazio libero dalle macchine,
regala tempo libero dal traffico,
REGALA UNA BICICLETTA!
regala un fluidificante per la tua intasata città,
regala la libertà di muoversi senza inquinare,
regala il diritto ad una mobilità gratuita,
regala spazio libero dalle macchine,
regala tempo libero dal traffico,
REGALA UNA BICICLETTA!
La soluzione al problema della mobilità
muore all'interno della tua cantina
sotto forma di rottame accantonato.
Le Ciclofficine ti insegnano a salvarti dal consumismo
imposto dall'industria dei trasporti.
IMPARA COME RIPARARE LA TUA BICI!
muore all'interno della tua cantina
sotto forma di rottame accantonato.
Le Ciclofficine ti insegnano a salvarti dal consumismo
imposto dall'industria dei trasporti.
IMPARA COME RIPARARE LA TUA BICI!
PROGRAMMA:
h 16:30 - Bimbo Bike !!! Tombola per bambini
h 18:00 - Incontro: "Se la mobilità fosse dolce", presentazione del libro "Manuale di resistenza del ciclista urbano" con l'autore Luca Conti, Marcello Aranci (presidente della Consulta per la sicurezza stradale della Provincia di Roma), Vito De Russis (presidente dell'Associazione dei Diritti del Pedone)
h 19:30 - Cicloasta
h 20:30 - Cena
h 21:30 - Concerto ed estrazione Riffa:
Mescolanza (jazz sperimentale)
First Valley Blue Band (blues e world music)
Criansa (intermezzo di percussioni brasiliane)
h 16:30 - Bimbo Bike !!! Tombola per bambini
h 18:00 - Incontro: "Se la mobilità fosse dolce", presentazione del libro "Manuale di resistenza del ciclista urbano" con l'autore Luca Conti, Marcello Aranci (presidente della Consulta per la sicurezza stradale della Provincia di Roma), Vito De Russis (presidente dell'Associazione dei Diritti del Pedone)
h 19:30 - Cicloasta
h 20:30 - Cena
h 21:30 - Concerto ed estrazione Riffa:
Mescolanza (jazz sperimentale)
First Valley Blue Band (blues e world music)
Criansa (intermezzo di percussioni brasiliane)
Venerdì 17 alle ore 18, da Bike, via Ettore Giovenale, 16 si presenta il libro di Cecilia Gentile, Segui le donne, Ediciclo editore. Con degustazione di tè alla salvia.Altre informazioni qui.
giovedì 9 dicembre 2010
A Napoli, arrestati ieri due ciclisti della Critical Mass, Ana e Alfonso. Bici rotte e processo per direttissima. Aggressione del tutto immotivata delle forze dell'ordine. Il video è qui. Dettagli dal resoconto di clambfr sul blog di ciclistica.it.
.
Aggiornamento ore 15.33: i due ciclisti sono stati scarcerati.
Dal sito del manifesto:
«Più lontano un gruppetto di universitari e una ventina di ragazzi della Ciclofficina "Massimo Troisi": erano nella discesa di calata Trinità Maggiore, a due passi dalla piazza, a cambiarsi gli abiti al centro sociale Ska. Sono gli attivisti della Critical mass, si battono per una mobilità sostenibile. Ieri si preparavano al flash mob «Il presepe morente», biciclette colorate e abiti da pulcinella. Sono stati loro a finire sotto i manganelli della polizia, buttati giù dalle bici e picchiati.
Alfonso Borelli, 28 anni, e Ana Paula Barbosa Rezende, una venticinquenne brasiliana, sono stati portati via dalle forze dell'ordine. L'accusa è di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e di inottemperanza all'ordine di sciogliere la manifestazione. Quando gli amici, increduli, hanno cercato di seguirli è partita la seconda carica. «Eravamo con il nostro striscione - racconta Roberta, studentessa dell'Orientale - "Anche l'obelisco è precario", accanto ai ragazzi in bici, defilati rispetto alla piazza. La polizia è arrivata già con i manganelli in mano, nessuno si aspettava la carica, soprattutto i compagni della Critical mass che semplicemente volevano andare in giro per il centro storico». La violenza gratuita ha innescato la risposta, con cassonetti rovesciati e dati alle fiamme.
«I ragazzi sono stati picchiati brutalmente», racconta Paola del progetto Bros, 48 anni e 25 di inutile iscrizione al collocamento: «Le forze dell'ordine ormai fanno solo disordine, hanno creato il panico tra i turisti per picchiare dei ragazzi che chiedono le piste ciclabili! Noi siamo abituati a questo: quando ci presentiamo, le istituzioni si nascondono dietro la polizia, la loro strategia è intimidirci. Ma qui nessuno si fa spaventare».
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Aggiornamento ore 15.33: i due ciclisti sono stati scarcerati.
Dal sito del manifesto:
«Più lontano un gruppetto di universitari e una ventina di ragazzi della Ciclofficina "Massimo Troisi": erano nella discesa di calata Trinità Maggiore, a due passi dalla piazza, a cambiarsi gli abiti al centro sociale Ska. Sono gli attivisti della Critical mass, si battono per una mobilità sostenibile. Ieri si preparavano al flash mob «Il presepe morente», biciclette colorate e abiti da pulcinella. Sono stati loro a finire sotto i manganelli della polizia, buttati giù dalle bici e picchiati.
Alfonso Borelli, 28 anni, e Ana Paula Barbosa Rezende, una venticinquenne brasiliana, sono stati portati via dalle forze dell'ordine. L'accusa è di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e di inottemperanza all'ordine di sciogliere la manifestazione. Quando gli amici, increduli, hanno cercato di seguirli è partita la seconda carica. «Eravamo con il nostro striscione - racconta Roberta, studentessa dell'Orientale - "Anche l'obelisco è precario", accanto ai ragazzi in bici, defilati rispetto alla piazza. La polizia è arrivata già con i manganelli in mano, nessuno si aspettava la carica, soprattutto i compagni della Critical mass che semplicemente volevano andare in giro per il centro storico». La violenza gratuita ha innescato la risposta, con cassonetti rovesciati e dati alle fiamme.
«I ragazzi sono stati picchiati brutalmente», racconta Paola del progetto Bros, 48 anni e 25 di inutile iscrizione al collocamento: «Le forze dell'ordine ormai fanno solo disordine, hanno creato il panico tra i turisti per picchiare dei ragazzi che chiedono le piste ciclabili! Noi siamo abituati a questo: quando ci presentiamo, le istituzioni si nascondono dietro la polizia, la loro strategia è intimidirci. Ma qui nessuno si fa spaventare».
Stamattina sono intervenuto a Radio24, nel programma in diretta Moebius 2.0. Stasera va in onda la replica, mi pare dalle 22 alle 23, e poi si trova in podcast. Abbastanza autocentrica, la puntata. Non si riesce a capire come viene in mente a certe persone di girare in bici per la città, il ciclista è un problema, ecc.
Il mio incipit, grossomodo:
«Fin qui sembra che il ciclista costituisca un grave pericolo per la carrozzeria delle automobili e per l'innalzamento delle statistiche sulla mortalità».
Il mio incipit, grossomodo:
«Fin qui sembra che il ciclista costituisca un grave pericolo per la carrozzeria delle automobili e per l'innalzamento delle statistiche sulla mortalità».
mercoledì 8 dicembre 2010
A CONCLUSIONE DELLA FUNZIONE UN APPLAUSO HA SOTTOLINEATO LE
PAROLE FORTI PRONUNCIATE DAL GENERO DI ROSARIO PERRI CHE HA
CHIAMATO IN CAUSA LE ISTITUZIONI: "ORA NON CI SEI PIU' - HA
DETTO IL GIOVANE RIVOLGENDOSI AL SUOCERO - SEI RIMASTO VITTIMA
NON DELLA BICI, CHE AMAVI TANTO, MA DELLO STATO, DELLE
ISTITUZIONI CHE NON TUTELANO A DOVERE IL CITTADINO".
(fonte: ANSA)
PAROLE FORTI PRONUNCIATE DAL GENERO DI ROSARIO PERRI CHE HA
CHIAMATO IN CAUSA LE ISTITUZIONI: "ORA NON CI SEI PIU' - HA
DETTO IL GIOVANE RIVOLGENDOSI AL SUOCERO - SEI RIMASTO VITTIMA
NON DELLA BICI, CHE AMAVI TANTO, MA DELLO STATO, DELLE
ISTITUZIONI CHE NON TUTELANO A DOVERE IL CITTADINO".
(fonte: ANSA)
martedì 7 dicembre 2010
Appuntamento sabato 18 dicembre, grossa iniziativa all'ExLavanderia!
ore 16.30: tombola per bambini.
ore 18: presentazione libro "manuale di resistenza del ciclista urbano".
ore 19.30: asta di biciclette.
ore 20.30: cena [buonissima].
ore 21.30: concerto Bonghisti e Malamurga; estrazione cicloriffa e II battuta asta.
ore 18: presentazione libro "manuale di resistenza del ciclista urbano".
ore 19.30: asta di biciclette.
ore 20.30: cena [buonissima].
ore 21.30: concerto Bonghisti e Malamurga; estrazione cicloriffa e II battuta asta.
lunedì 6 dicembre 2010
Manca poco. Il 22 dicembre (21 negli Stati Uniti e in altri Paesi) si celebra la Giornata Mondiale dell'Orgasmo Globale per la Pace. Affrettatevi. Preparatevi. Rilassatevi. Pedalate. Fate l'amore, non la guerra. Potete prendere visione dei rituali per dedicare l'energia orgasmica.
Italia al cinquantottesimo posto mondiale per le politiche climatiche (fonte: rapporto Germanwatch). Non ha fatto nulla, a parte gli effetti della crisi.
Domani a Roma (Salone della media e piccola editoria "Più libri più liberi", Eur) presento il Manuale di resistenza del ciclista urbano, assieme a Vittorio Giacopini: ore 15, Sala rubino.
Se ci venite, per qualche motivo, passate pure.
-Il biglietto d'ingresso al Salone costa 6 euro;
-gli under 14 non pagano;
-possessori di CartaGiovani, tessera Bibliocard, possessori di biglietto obliterato in giornata, di abbonamento o carta METREBUS: 4 euro;
-ragazzi tra 15 e 18 anni e visitatori over 65 biglietto ridotto a 3 euro.
A seguire, presentazione in diretta su Radio3 a Fahrenheit
Wikileaks, Premio Nobel per la Pace 2011 subito!
quando avrò tempo, articolerò meglio il mio pensiero a proposito.
Il primo invito è boicottare PayPal e Ebay. Ci sono vari motivi per farlo, il più recente è che hanno arbitrariamente cancellato wikileaks dai loro clienti. Info qui. Altre informazioni di carattere generale qui. In Italia, almeno sul web, ci si sta muovendo poco. Potete leggere anche una guida qui su come lavora PayPal.
Mi sono appena cancellato da PayPal. È molto facile. Si va sul sito, si accede, si va a profilo; e si clicca su "chiudi conto". Oh, povero me, non potrò fare più la spesa su ebay!
quando avrò tempo, articolerò meglio il mio pensiero a proposito.
Il primo invito è boicottare PayPal e Ebay. Ci sono vari motivi per farlo, il più recente è che hanno arbitrariamente cancellato wikileaks dai loro clienti. Info qui. Altre informazioni di carattere generale qui. In Italia, almeno sul web, ci si sta muovendo poco. Potete leggere anche una guida qui su come lavora PayPal.
Mi sono appena cancellato da PayPal. È molto facile. Si va sul sito, si accede, si va a profilo; e si clicca su "chiudi conto". Oh, povero me, non potrò fare più la spesa su ebay!
venerdì 3 dicembre 2010
Riccardo Forte, presidente del coordinamento motociclisti romani (associato alla Fema internazionale), ha dichiarato: «Fino agli anni '90 il motociclista era un appassionato che andava su due ruote per scelta. Oggi è una persona costretta in sella dal traffico che spesso guida con la stessa arroganza e impazienza di un automobilista esasperato. E credo che una delle cose da fare sia aumentare i controlli sul posto, fermare gli incoscienti in strada lì per lì».
[fonte La Repubblica, Cronaca di Roma, 3 dicembre 2010, p. III].
Considerazioni sorte a commento dei dati allarmanti diffusi Aci-Istat: nel 2009 13 mila feriti e 100 morti fra i motociclisti.
[fonte La Repubblica, Cronaca di Roma, 3 dicembre 2010, p. III].
Considerazioni sorte a commento dei dati allarmanti diffusi Aci-Istat: nel 2009 13 mila feriti e 100 morti fra i motociclisti.
Il decalogo enunciato da Salvatore Settis nel suo nuovo libro, Paesaggio, Costituzione, Cemento, pubblicato da Einaudi.
Come tutelare il paesaggio dagli scempi edilizi:
1) Verificare a che punto è l'iter amministrativo.
2) Verificare se sono state seguite tutte le procedure di autorizzazione.
3) Avviare una mobilitazione di cittadini.
4)Controllare se ci sono progetti analoghi nelle zone vicine.
5) Coinvolgere le associazioni di tutela.
6) Sollecitare gli incontri con gli uffici comunali e/o regionali.
7) Sollecitare incontro con i partiti.
8) Organizzare forme di protesta e segnalare la vicenda ai media.
9) Consultare un avvocato amministrativista.
10) Prepararsi a un'iniziativa giudiziaria presso i tribunali amministrativi.
Come tutelare il paesaggio dagli scempi edilizi:
1) Verificare a che punto è l'iter amministrativo.
2) Verificare se sono state seguite tutte le procedure di autorizzazione.
3) Avviare una mobilitazione di cittadini.
4)Controllare se ci sono progetti analoghi nelle zone vicine.
5) Coinvolgere le associazioni di tutela.
6) Sollecitare gli incontri con gli uffici comunali e/o regionali.
7) Sollecitare incontro con i partiti.
8) Organizzare forme di protesta e segnalare la vicenda ai media.
9) Consultare un avvocato amministrativista.
10) Prepararsi a un'iniziativa giudiziaria presso i tribunali amministrativi.
giovedì 2 dicembre 2010
I giornali oggi riferiscono che per l'ottavo mese consecutivo, il mercato italiano dell'automobile segna un bilancio negativo rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Grida di aiuto provengono dagli industriali per il -21,1%. La verità è che si sta lentamente tornando a una situazione normale, tolti di mezzo gli incentivi. Questione di approcci diversi alla lettura dei dati. Pensassero a riconvertirsi, producendo fuel cells, pannelli fotovoltaici, centrali eoliche e idroelettriche portatili. Non ci sono scuse.
Invece si continua ad andare avanti a forza di bugie. L'imminente Motorshow a Bologna e tutti i supplementi auto della stampa da almeno un anno annunciano a gran voce e con toni profetici i nuovi modelli elettrici, molto costosi, sperimentali sempre o a tiratura limitata. Una grande truffa ai danni dei lettori. Sapete quando è stata realizzata la prima autovettura elettrica? Nell'Ottocento. Il primo servizio di ricambio di batterie elettriche per le auto risale al 1896: un modo per ottimizzare le ricariche e non restare per strada.
Nel 1899 un'auto elettrica superò i 100 Km/h, ma questo lo sanno in pochi. La maggioranza continua a bersi le fandonie delle aziende produttrici e i loro costosissimi modelli innovativi, i motori ibridi, ecc.
Una lettura che non guasta è qui.
Invece si continua ad andare avanti a forza di bugie. L'imminente Motorshow a Bologna e tutti i supplementi auto della stampa da almeno un anno annunciano a gran voce e con toni profetici i nuovi modelli elettrici, molto costosi, sperimentali sempre o a tiratura limitata. Una grande truffa ai danni dei lettori. Sapete quando è stata realizzata la prima autovettura elettrica? Nell'Ottocento. Il primo servizio di ricambio di batterie elettriche per le auto risale al 1896: un modo per ottimizzare le ricariche e non restare per strada.
Nel 1899 un'auto elettrica superò i 100 Km/h, ma questo lo sanno in pochi. La maggioranza continua a bersi le fandonie delle aziende produttrici e i loro costosissimi modelli innovativi, i motori ibridi, ecc.
Una lettura che non guasta è qui.
sabato 4 dicembre 2010 ore 10.30 a Porta Maggiore, Roma
La via dell’Acqua (Pubblica) che scorre
una pedalata e una camminata lungo l’itinerario dell’acqua da Porta Maggiore a piazza Santi Apostoli.
Una proposta di PrimaveraRomanae della Rete delle Ciclofficine Popolari di Roma in occasione della giornata di mobilitazione nazionale per l’acqua, promossa a Roma dal Crap (Coordinamento Romano Acqua Pubblica) a piazza SS. Apostoli.
Costruiamo insieme un percorso sull’acqua, l’acqua pubblica, l’acqua bene comune… l’Acqua di cui nessuno può essere privat(izzat)o…Individuiamo luoghi, storie da raccontarci e azioni da fare lungo il percorso che cammineremo insieme con chi vuole sostenere il movimento dell’Acqua Pubblica nella battaglia referendaria.
Per chi volesse collaborare alla costruzione del percorso, la mappa per aggiungere luoghi dove vi piacerebbe passare, se avete un motivo, un testo, un link su internet, una memoria, un'indignazione, una curiosità.
una pedalata e una camminata lungo l’itinerario dell’acqua da Porta Maggiore a piazza Santi Apostoli.
Una proposta di PrimaveraRomanae della Rete delle Ciclofficine Popolari di Roma in occasione della giornata di mobilitazione nazionale per l’acqua, promossa a Roma dal Crap (Coordinamento Romano Acqua Pubblica) a piazza SS. Apostoli.
Costruiamo insieme un percorso sull’acqua, l’acqua pubblica, l’acqua bene comune… l’Acqua di cui nessuno può essere privat(izzat)o…Individuiamo luoghi, storie da raccontarci e azioni da fare lungo il percorso che cammineremo insieme con chi vuole sostenere il movimento dell’Acqua Pubblica nella battaglia referendaria.
Per chi volesse collaborare alla costruzione del percorso, la mappa per aggiungere luoghi dove vi piacerebbe passare, se avete un motivo, un testo, un link su internet, una memoria, un'indignazione, una curiosità.
E la sera dalle 20 tutti a Centocelle all'inaugurazione della nuova Ciclofficina Popolare Luigi Masetti.
mercoledì 1 dicembre 2010
«Si sbaglia quando si pensa che la cultura sia nozionismo, erudizione. Invece significa aver vissuto in un contesto e averne capito i margini precisi. Significa credere in quello che fai, con verità e abnegazione ed essere pronto a tutto per poterlo realizzare».
Mario Monicelli (fonte: "Noi siamo di un altro tempo", di Michela Tamburrino, La Stampa, 30 novembre 2010, p. 19).
Mario Monicelli (fonte: "Noi siamo di un altro tempo", di Michela Tamburrino, La Stampa, 30 novembre 2010, p. 19).
martedì 30 novembre 2010
Mario Monicelli (1915-2010)
«A Ballarò e Annozero sono sempre gli stessi, tutti presidenti. Tutti parte della stessa classe dirigente, che si mette insieme, che fa questi spettacolini. Sono quelli che avallano quanto sta avvenendo. In quelle trasmissioni non si dice niente. Dicono che va male, si danno un po' su la voce e poi alla fine c'è la battuta. Non è così, la cosa è molto più grave, molto più drastica, molto più sanguinosa, in senso non materiale ma morale. Sono tutti spettacoli che avallano quello che sta avvenendo e che dovrebbero essere spazzati via anche quelli».
«A Ballarò e Annozero sono sempre gli stessi, tutti presidenti. Tutti parte della stessa classe dirigente, che si mette insieme, che fa questi spettacolini. Sono quelli che avallano quanto sta avvenendo. In quelle trasmissioni non si dice niente. Dicono che va male, si danno un po' su la voce e poi alla fine c'è la battuta. Non è così, la cosa è molto più grave, molto più drastica, molto più sanguinosa, in senso non materiale ma morale. Sono tutti spettacoli che avallano quello che sta avvenendo e che dovrebbero essere spazzati via anche quelli».
[...]
«I giovani devono darsi da fare, unirsi, costruire. Invece di stare fermi sui banchi di scuola fate delle cose che vi impegnino, che mettano anche in pericolo, non la vita, ma la vostra momentanea situazione: occupate le scuole, cacciate il preside, bisogna fare delle cose che facciano nascere un qualche capo. Spingere con la forza e non tacere, sovvertire. Fatelo voi che siete giovani. Io non ho più l'età».
Roma e Lazio, campioni di morti
Nella classifica delle regioni cono il maggior numero di vittime fra i pedoni il Lazio è al primo posto con 106 vittime e 2.795 feriti (65 morti 2.139 feriti solo nel comune di Roma). Da sola, la regione causa il 10% delle morti tra i pedoni in Italia. Un primato non invidiabile, complice l'inattività delle istituzioni...inattive.
lunedì 29 novembre 2010
venerdì 26 novembre 2010
giovedì 25 novembre 2010
mercoledì 24 novembre 2010
Comunicato del coordinamento "Di traffico si muore", a proposito del grottesco incontro sulla ciclabilità di oggi organizzato dall'Ambasciata di Danimarca e dal Comune di Roma:
I ciclisti romani sono stanchi delle parole di chi amministra la città. Il traffico romano uccide, indisturbato, chi ha scelto di muoversi in modo semplice e intelligente, e soprattutto innocuo.
Il vostro nascondervi dietro le parole non è più tollerabile, perché i ciclisti urbani sono cresciuti di numero, e muoiono solo per incuria vostra e altrui.
Perché voi sapete solo parlare di un futuro che per noi e per quasi tutta Europa è già un presente, mentre sulle strade si continua ad essere aggrediti e a volte uccisi da un passato che state ostinatamente mantenendo in vita.
Solo in quel momento voi siete in silenzio: quando lasciate soli noi ciclisti a subire ogni giorno la ferocia di una massa indisciplinata e indisturbata di umani senza argini, gli automobilisti.
In questa città domina una sola entità, una sola ideologia: l’automobile.
Persino sotto le finestre del governo cittadino le automobili sfrecciano, davanti alle finestre del campidoglio in una piazza molto nota e altrettanto trafficata non si riesce ad attraversare a piedi sulle strisce pedonali se non a rischio, e sempre litigando, a volte anche picchiandosi.
Voi non dovreste essere mesi in grado di amministrare neanche un condominio, se non riuscite a vedere ciò e a far rispettare le norme stradali di base, quelle di minima sicurezza. altro che Copenhagen.
Figurarsi se siete in grado di capire cosa succede, e come, in luoghi dove la logica, l’intelligenza e la convivenza su strada sono da tempo la normalità.
Copenhagen lamenta di non essere ancora al 50% della mobilità ciclistica quotidiana.
Beati loro.
Noi qui a Roma siamo a rischio di morte o invalidità permanente anche in soli 200 metri, in ogni zona della città e a qualunque ora del giorno.
Eppure continuiamo a credere che le cose possano cambiare e che una civiltà stradale, dopo decenni di vostro colpevole lasciar fare, di abbandono alla barbarie, sia possibile. vi abbiamo indicato soluzioni e voi le avete ignorate.
Ora siete qui ad un convegno, poi ce ne sarà un altro, e un altro ancora, e nel frattempo qualcuno tra noi ciclisti o camminatori sarà morto, di sicuro lo sarà. e sarà colpa anche delle vostre inutili parole, della vostra inerzia e della paura che avete di affrontare una realtà dura e feroce, cosa che invece noi ciclisti urbani di Roma affrontiamo ogni giorno, cercando di mantenere il più possibile il sorriso e la gioia di muoversi liberamente e senza fare alcun danno alla città, e allo stesso tempo cercando di tornare a casa vivi.
Delle vostre parole non sappiamo più che farcene. vogliamo fatti a partire da subito.
E’ ora di cambiare questa città, e poco importa se verrete rieletti o rinominati nei vostri posti attuali: voi avete il dovere di governare, non di fare convegni le cui parole non arrivano mai a concretezza.
Da subito limite di 30 km/h in città.
Da subito controlli sui limiti di velocità, sospensione della patente e sequestro del mezzo per chi va oltre i limiti.
Da subito corsie ciclabili ai lati di ogni strada.
Da subito ingresso in metro per le biciclette.
Da subito repressione della sosta illegale e dei comportamenti illeciti.
Noi sappiamo già che non lo farete. Ma voi sapete da tempo che è questo che dovreste fare. Ogni morto in più resterà nella nostra memoria, e graverà sulla vostra coscienza.
I ciclisti romani sono stanchi delle parole di chi amministra la città. Il traffico romano uccide, indisturbato, chi ha scelto di muoversi in modo semplice e intelligente, e soprattutto innocuo.
Il vostro nascondervi dietro le parole non è più tollerabile, perché i ciclisti urbani sono cresciuti di numero, e muoiono solo per incuria vostra e altrui.
Perché voi sapete solo parlare di un futuro che per noi e per quasi tutta Europa è già un presente, mentre sulle strade si continua ad essere aggrediti e a volte uccisi da un passato che state ostinatamente mantenendo in vita.
Solo in quel momento voi siete in silenzio: quando lasciate soli noi ciclisti a subire ogni giorno la ferocia di una massa indisciplinata e indisturbata di umani senza argini, gli automobilisti.
In questa città domina una sola entità, una sola ideologia: l’automobile.
Persino sotto le finestre del governo cittadino le automobili sfrecciano, davanti alle finestre del campidoglio in una piazza molto nota e altrettanto trafficata non si riesce ad attraversare a piedi sulle strisce pedonali se non a rischio, e sempre litigando, a volte anche picchiandosi.
Voi non dovreste essere mesi in grado di amministrare neanche un condominio, se non riuscite a vedere ciò e a far rispettare le norme stradali di base, quelle di minima sicurezza. altro che Copenhagen.
Figurarsi se siete in grado di capire cosa succede, e come, in luoghi dove la logica, l’intelligenza e la convivenza su strada sono da tempo la normalità.
Copenhagen lamenta di non essere ancora al 50% della mobilità ciclistica quotidiana.
Beati loro.
Noi qui a Roma siamo a rischio di morte o invalidità permanente anche in soli 200 metri, in ogni zona della città e a qualunque ora del giorno.
Eppure continuiamo a credere che le cose possano cambiare e che una civiltà stradale, dopo decenni di vostro colpevole lasciar fare, di abbandono alla barbarie, sia possibile. vi abbiamo indicato soluzioni e voi le avete ignorate.
Ora siete qui ad un convegno, poi ce ne sarà un altro, e un altro ancora, e nel frattempo qualcuno tra noi ciclisti o camminatori sarà morto, di sicuro lo sarà. e sarà colpa anche delle vostre inutili parole, della vostra inerzia e della paura che avete di affrontare una realtà dura e feroce, cosa che invece noi ciclisti urbani di Roma affrontiamo ogni giorno, cercando di mantenere il più possibile il sorriso e la gioia di muoversi liberamente e senza fare alcun danno alla città, e allo stesso tempo cercando di tornare a casa vivi.
Delle vostre parole non sappiamo più che farcene. vogliamo fatti a partire da subito.
E’ ora di cambiare questa città, e poco importa se verrete rieletti o rinominati nei vostri posti attuali: voi avete il dovere di governare, non di fare convegni le cui parole non arrivano mai a concretezza.
Da subito limite di 30 km/h in città.
Da subito controlli sui limiti di velocità, sospensione della patente e sequestro del mezzo per chi va oltre i limiti.
Da subito corsie ciclabili ai lati di ogni strada.
Da subito ingresso in metro per le biciclette.
Da subito repressione della sosta illegale e dei comportamenti illeciti.
Noi sappiamo già che non lo farete. Ma voi sapete da tempo che è questo che dovreste fare. Ogni morto in più resterà nella nostra memoria, e graverà sulla vostra coscienza.
Baruch de Spinoza (Amsterdam, 24 novembre 1632- L'Aja, 21 febbraio 1677)
Ha davvero poca importanza da quale pulpito sia venuta la maledizione, perché i dispositivi delle religioni sono gli stessi in tutte le epoche. Nel tempo sono divenuti più sofisticati, ma l'obiettivo è sempre lo stesso: isolare il virus dell'intelligenza ed evitare il confronto con il pensiero critico.
Un manifesto di libertà per tutte le epoche, l'anatema (cherem) impartito solennemente il 27 luglio 1656 contro il filosofo e mai revocato dalla comunità ebraica olandese.
Ecco, dunque, il violentissimo anatema rivolto contro Spinoza quasi quattrocentocinquant'anni fa, che noi sbandieriamo oggi come vessillo di libertà valido per tutte le epoche. Esso non ha scalfito la sua filosofia, l'ha rinforzata:
«Con il giudizio degli angeli e la sentenza dei santi, noi dichiariamo Baruch de Spinoza scomunicato, esecrato, maledetto ed espulso, con l'assenso di tutta la sacra comunità [...]. Sia maledetto di giorno e maledetto di notte; sia maledetto quando si corica e maledetto quando si alza; maledetto nell'uscire e maledetto nell'entrare. Possa il Signore mai più perdonarlo; possano l'ira e la collera del Signore ardere, d'ora innanzi, quest'uomo, far pesare su di lui tutte le maledizioni scritte nel Libro della Legge, e cancellare il suo nome dal cielo; possa il Signore separarlo, per la sua malvagità, da tutte le tribù d'Israele, opprimerlo con tutte le maledizioni del cielo contenute nel Libro della Legge [...]. Siete tutti ammoniti, che d'ora innanzi nessuno deve parlare con lui a voce, né comunicare con lui per iscritto; che nessuno deve prestargli servizio, né dormire sotto il suo stesso tetto, nessuno avvicinarsi a lui oltre i quattro cubiti [circa due metri], e nessuno leggere alcunché dettato da lui o scritto di suo pugno».
Una lezione per tutti i conformisti che si adeguano a regimi dittatoriali e sedicenti democratici, dannosi per gli altri, per sé e per l'ambiente.
A proposito di ciclismo urbano, non vi viene in mente nulla? Senza alcuna pretesa di glorificare la nostra mesta quotidianità, il ciclista urbano, oggi, nelle grandi città italiane appare come un reietto della società. Non si adegua al sistema e gliela si fa pagare cara. Rischia molto, da solo. È preso per i fondelli dalle istituzioni. Oggi, per esempio, c'è un incontro a Roma, organizzato dall'Ambasciata di Danimarca e dal Comune, sponsorizzato fra l'altro dalla Nissan, in cui si mettono a confronto la ciclabilità a Copenhagen e a Roma. Nel pomeriggio, alle 14.30, la parte più ghiotta: un convegno intitolato “La ciclabilità: Italia e Danimarca a confronto”, moderato da Marco Contadini. Come dire: "L'industria degli Stati Uniti e del Malawi a confronto". Peccato non poterci andare a farsi due risate, ma i miei giorni di ferie sono preziosi.
Ci sarà anche una mostra sulla ciclabilità: chissà se esporranno anche una foto del ponte sulla ciclabile Castel Giubileo-Ponte Milvio chiuso da due anni e le crepe tipo faglia di Sant'Andrea della pista suddetta. Come faranno a fare il confronto tra Roma e Copenhagen? Chiedetelo a Spinoza.
Anche oggi, chi vuole uscire dal sistema riceve i suoi anatemi ovattati o generiche rassicurazioni su un futuro migliore. Il pensiero comune è solidissimo e inattaccabile, alla faccia del metodo scientifico e dell'Illuminismo; lo stigma della follia e dell'isolamento è sempre pronto a colpire ovunque il ribelle come un drone letale.
In quest'epoca oscurantista, chi non abusa di plastica e carburanti fossili è ritenuto strano, al pari di colui che sceglie di sottrarsi alla martellante propaganda pubblicitaria delle case automobilistiche o allo svilente spettacolo della politica odierna (nel governo, nella maggioranza e nell'opposizione) e di coloro che si rifiutano di prender parte a interminabili discussioni sui motori e il calcio.
«Luddista, sedizioso, pauperista, integralista, irrazionale, trozkista...»
Chi si oppone al controllo biopolitico viene espulso; chi combatte, mosso dal senso civico e dal senso di responsabilità, viene paradossalmente isolato (o ucciso, come il sindaco di Pollica), oppure svilito e normalizzato dalla burocrazia e dall'impermeabilità delle istituzioni.
N.B.: Per chi può. I Ciclomobilisti mi segnalano l'appuntamento all'Aranciera di San Sisto (Piazzale Metronio/Via dell'Ambaradam) dalle 13.30 alle 14 per protestare contro l'ennesima presa in giro del Comune di Roma a danno dei ciclisti urbani.
Baruch de Spinoza |
Ha davvero poca importanza da quale pulpito sia venuta la maledizione, perché i dispositivi delle religioni sono gli stessi in tutte le epoche. Nel tempo sono divenuti più sofisticati, ma l'obiettivo è sempre lo stesso: isolare il virus dell'intelligenza ed evitare il confronto con il pensiero critico.
Un manifesto di libertà per tutte le epoche, l'anatema (cherem) impartito solennemente il 27 luglio 1656 contro il filosofo e mai revocato dalla comunità ebraica olandese.
Ecco, dunque, il violentissimo anatema rivolto contro Spinoza quasi quattrocentocinquant'anni fa, che noi sbandieriamo oggi come vessillo di libertà valido per tutte le epoche. Esso non ha scalfito la sua filosofia, l'ha rinforzata:
«Con il giudizio degli angeli e la sentenza dei santi, noi dichiariamo Baruch de Spinoza scomunicato, esecrato, maledetto ed espulso, con l'assenso di tutta la sacra comunità [...]. Sia maledetto di giorno e maledetto di notte; sia maledetto quando si corica e maledetto quando si alza; maledetto nell'uscire e maledetto nell'entrare. Possa il Signore mai più perdonarlo; possano l'ira e la collera del Signore ardere, d'ora innanzi, quest'uomo, far pesare su di lui tutte le maledizioni scritte nel Libro della Legge, e cancellare il suo nome dal cielo; possa il Signore separarlo, per la sua malvagità, da tutte le tribù d'Israele, opprimerlo con tutte le maledizioni del cielo contenute nel Libro della Legge [...]. Siete tutti ammoniti, che d'ora innanzi nessuno deve parlare con lui a voce, né comunicare con lui per iscritto; che nessuno deve prestargli servizio, né dormire sotto il suo stesso tetto, nessuno avvicinarsi a lui oltre i quattro cubiti [circa due metri], e nessuno leggere alcunché dettato da lui o scritto di suo pugno».
Una lezione per tutti i conformisti che si adeguano a regimi dittatoriali e sedicenti democratici, dannosi per gli altri, per sé e per l'ambiente.
A proposito di ciclismo urbano, non vi viene in mente nulla? Senza alcuna pretesa di glorificare la nostra mesta quotidianità, il ciclista urbano, oggi, nelle grandi città italiane appare come un reietto della società. Non si adegua al sistema e gliela si fa pagare cara. Rischia molto, da solo. È preso per i fondelli dalle istituzioni. Oggi, per esempio, c'è un incontro a Roma, organizzato dall'Ambasciata di Danimarca e dal Comune, sponsorizzato fra l'altro dalla Nissan, in cui si mettono a confronto la ciclabilità a Copenhagen e a Roma. Nel pomeriggio, alle 14.30, la parte più ghiotta: un convegno intitolato “La ciclabilità: Italia e Danimarca a confronto”, moderato da Marco Contadini. Come dire: "L'industria degli Stati Uniti e del Malawi a confronto". Peccato non poterci andare a farsi due risate, ma i miei giorni di ferie sono preziosi.
Ci sarà anche una mostra sulla ciclabilità: chissà se esporranno anche una foto del ponte sulla ciclabile Castel Giubileo-Ponte Milvio chiuso da due anni e le crepe tipo faglia di Sant'Andrea della pista suddetta. Come faranno a fare il confronto tra Roma e Copenhagen? Chiedetelo a Spinoza.
Anche oggi, chi vuole uscire dal sistema riceve i suoi anatemi ovattati o generiche rassicurazioni su un futuro migliore. Il pensiero comune è solidissimo e inattaccabile, alla faccia del metodo scientifico e dell'Illuminismo; lo stigma della follia e dell'isolamento è sempre pronto a colpire ovunque il ribelle come un drone letale.
In quest'epoca oscurantista, chi non abusa di plastica e carburanti fossili è ritenuto strano, al pari di colui che sceglie di sottrarsi alla martellante propaganda pubblicitaria delle case automobilistiche o allo svilente spettacolo della politica odierna (nel governo, nella maggioranza e nell'opposizione) e di coloro che si rifiutano di prender parte a interminabili discussioni sui motori e il calcio.
«Luddista, sedizioso, pauperista, integralista, irrazionale, trozkista...»
Un ciclista urbano: moderno caso di spinozismo |
N.B.: Per chi può. I Ciclomobilisti mi segnalano l'appuntamento all'Aranciera di San Sisto (Piazzale Metronio/Via dell'Ambaradam) dalle 13.30 alle 14 per protestare contro l'ennesima presa in giro del Comune di Roma a danno dei ciclisti urbani.
martedì 23 novembre 2010
lunedì 22 novembre 2010
giovedì 18 novembre 2010
Sul Messaggero di oggi (p. 21) intervista al comandante dei vigili urbani di Roma, Angelo Giuliani: «Abbiamo il dovere di garantire la sicurezza a tutte le persone che si trovano sulle strade di Roma, soprattutto a quei cosiddetti soggetti deboli, come pedoni e ciclisti, che pagano le conseguenze più gravi».
Autostrada Roma-Latina
Bonessio (Verdi): “Autostrada Roma-Latina sarà incubo per cittadini e pendolari. È regalo a lobby cemento”
“Il progetto della Roma Latina, ora autostrada a pagamento, passato oggi al Cipe aprirà scenari da incubo per i cittadini delle aree interessate e per i pendolari. - afferma Nando Bonessio, Presidente dei Verdi del Lazio – Il progetto, infatti, sposa la logica più retriva in materia di mobilità favorendo ulteriormente il trasporto passeggeri e merci su gomma, in controtendenza a tutta Europa, ma la vera opera inconcepibile è il raccordo tra Tor De Cenci e l’A12 che sarà, per forza di cose un’opera faraonica e inquinante a uso e consumo del trasporto merci su gomma. Il raccordo, infatti, dovrà per forze di cose passare nell’area Protetta del Litorale e scavalcare, non si sa come, la Cristoforo Colombo, l’Ostiense e il treno Roma Ostia, proseguendo sulle aree golenali del Tevere a rischio esondazioni. È incredibile che anziché mettere in sicurezza la Pontina e sviluppare una metropolitana di superficie lungo l’asse Roma-Latina si mettano in campo opere dannose come questa, a uso e consumo delle lobby dei costruttori. Il costo previsto di 2,7 miliardi, infine, è assolutamente ipotetico visto che si dovrà procedere a espropri di territorio agricolo pregiato per centinaia di chilometri. Il 25 novembre noi Verdi saremo alla manifestazione indetta dai comitati, tra i quali il “Comitato no corridoio Roma-Latina per la metropolitana leggera” davanti alla Regione Lazio per protestare contro questo progetto”.
La strage continua
Istat e Aci pubblicano il nuovo rapporto sulla sicurezza stradale. I dati generali migliorano a livello nazionale, grazie soprattutto al tutor sulle autostrade, in cui si verifica un calo degli incidenti e della mortalità.
Le cose vanno in modo diverso a livello locale.
A Roma e provincia la situazione peggiora sensibilmente. Rispetto all'anno scorso, gli scontri mortali sono aumentati del 4,2%.
Comune di Roma, incidenti 2008: 18.181
2009: 18.561
Provincia di Roma, incidenti 2008: 22.636
2009: 23.213
Comune di Roma, feriti 2008: 24.062
2009: 24.638.
Provincia di Roma feriti 2008: 30529
2009: 31.558
Sono scarsi e non coordinati i controlli sul territorio; non esiste una politica seria di riduzione del traffico, le politiche sulla mobilità sono inesistenti, i servizi pubblici sono allo sfascio.
Venendo alla questione della mobilità ciclistica, è evidente lo stato di totale abbandono di qualsiasi concretezza. Per parlare di bici, si è scelta la strada della progettualità non finanziata. Fa scena e non costa niente. I sogni ad occhi aperti costano meno e sono meno impegnativi.
Mentre le maggiori città del pianeta si attrezzano con misure serie, non necessariamente costose, a sostegno della ciclabilità, Roma si avviluppa sulle tariffe dei taxi le botticelle, con piste ciclabili che fanno schifo.
Vanno forte le promesse sulla carta, le leggi inapplicate, i tavoli per incontrare le "associazioni".
Le cose vanno in modo diverso a livello locale.
A Roma e provincia la situazione peggiora sensibilmente. Rispetto all'anno scorso, gli scontri mortali sono aumentati del 4,2%.
Comune di Roma, incidenti 2008: 18.181
2009: 18.561
Provincia di Roma, incidenti 2008: 22.636
2009: 23.213
Comune di Roma, feriti 2008: 24.062
2009: 24.638.
Provincia di Roma feriti 2008: 30529
2009: 31.558
Sono scarsi e non coordinati i controlli sul territorio; non esiste una politica seria di riduzione del traffico, le politiche sulla mobilità sono inesistenti, i servizi pubblici sono allo sfascio.
Venendo alla questione della mobilità ciclistica, è evidente lo stato di totale abbandono di qualsiasi concretezza. Per parlare di bici, si è scelta la strada della progettualità non finanziata. Fa scena e non costa niente. I sogni ad occhi aperti costano meno e sono meno impegnativi.
Mentre le maggiori città del pianeta si attrezzano con misure serie, non necessariamente costose, a sostegno della ciclabilità, Roma si avviluppa sulle tariffe dei taxi le botticelle, con piste ciclabili che fanno schifo.
Vanno forte le promesse sulla carta, le leggi inapplicate, i tavoli per incontrare le "associazioni".
Nucleare: gli italiani hanno detto e dicono NO
Fra i miei migliori ricordi di gioventù c'è il voto al referendum contro il nucleare (8-9 novembre 1987). Ora i programmi degli Strangeheart di governo prevedono di tornare a costruire centrali atomiche in Italia. La chimera è rendere l'Italia più autosufficiente a livello energetico, con quattro-cinque centrali. Sogni a occhi aperti. In tempi rapidi, con tecnologie già vecchie e non molto collaudate, con il problema dello stoccaggio delle scorie (una bomba atomica regalata ai nostri figli), del futuro smantellamento - costosissimo - di queste centrali (una bomba economica regalata ai nostri figli) e la scarsità mondiale e il costo sempre più alto dell'uranio.
Un recente sondaggio dell'Ipsos mette in evidenza che il 62% degli italiani è contrario alle centrali. Nel maggio 2009 i contrari erano a quota 49%.
Il nucleare costa moltissimo e ha un impatto tremendo sul territorio. Se le cose vanno bene. Se qualcosa va storto, nessuno ti dirà chiaramente che ci sono dei problemi, per non allarmare la popolazione. Nasceranno vitelli con due teste, leucemie, ecc. Pazienza. I controlli li faranno loro.
Ma se le cose vanno male moriamo tutti. Incidenti, terremoti, frane, alluvioni, come se ne vedono sempre di più in Italia in questi anni, possono scatenare effetti imprevedibili nonostante le appassionate rassicurazioni dei paladini dell'atomo.
Sapete quante compagnie assicurative a livello mondiale hanno scelto di assicurare una centrale nucleare?
Un recente sondaggio dell'Ipsos mette in evidenza che il 62% degli italiani è contrario alle centrali. Nel maggio 2009 i contrari erano a quota 49%.
Il nucleare costa moltissimo e ha un impatto tremendo sul territorio. Se le cose vanno bene. Se qualcosa va storto, nessuno ti dirà chiaramente che ci sono dei problemi, per non allarmare la popolazione. Nasceranno vitelli con due teste, leucemie, ecc. Pazienza. I controlli li faranno loro.
Ma se le cose vanno male moriamo tutti. Incidenti, terremoti, frane, alluvioni, come se ne vedono sempre di più in Italia in questi anni, possono scatenare effetti imprevedibili nonostante le appassionate rassicurazioni dei paladini dell'atomo.
Sapete quante compagnie assicurative a livello mondiale hanno scelto di assicurare una centrale nucleare?
mercoledì 17 novembre 2010
«Pinot dipinse negli ultimi dieci anni della sua vita. E per lui fu come entrare in una nuova vita. Ho simpatia, affetto e, oggi, ammirazione per quest’uomo incazzosissimo e generosissimo. Ricordo che le ultime opere di mio padre – a cominciare da “L’anticamera della morte” – furono un presagio della sua fine. Negli ultimi quadri dominava il nero e l’idea che la materia si decomponesse. Pinot Gallizio morì in salita: né troppo famoso, né troppo sconosciuto. Come su quelle rampe faticose che i ciclisti percorrono verso un traguardo, così lui cercò più che il successo una personale forma di libertà».
Antonio Gnoli, “Il pittore di Debord” [intervista a Giorgio Gallizio], La Repubblica, 28 dicembre 2002.
Fondatori dell'Internazionale situazionista a Cosio d'Arroscia (aprile 1957). Da sinistra a destra: Giuseppe Pinot Gallizio, Piero Simondo, Elena Verrone, Michele Bernstein, Guy Debord, Asger Jorn e Walter Olmo.
martedì 16 novembre 2010
Sono passati cent'anni
«Il motto dei misantropi "poca brigata vita beata" non è stato creato per i ciclisti. In questa classe la camaraderie è formidabile; è una specie di massoneria universale trasportata nel campo sportivo: se ad un ciclista capita di litigare per istrada, state pur certi che si trovano subito dieci altri ciclisti disposti - almeno - a dargli il minor torto possibile.
Il fenomeno ha ragioni storiche. Il velocipedismo è passato attraverso un'epoca di persecuzione e di odio tanto ingiustificato e irragionevole quanto profondo. Oggi noi siamo già abituati all'automobile, e può sembrarci strano che vent'anni sono delle persone anche intelligenti abbiano maledetto l'innocua ed inutile bicicletta come un flagello sociale. Queste persecuzioni, che talvolta giunsero a deplorevoli eccessi, provocarono una vigorosa reazione di concordia e di solidarietà fra tutti coloro che non la pensavano come i cani da pagliaio e che divinando la futura riabilitazione si erano concessi alla Santa Bicicletta. I ciclisti d'allora, considerati un po' come rivoluzionari pericolosi e come sovvertitori della quiete pubblica, incominciarono a riunirsi in comizio, con tanto di musica e di bandiere, in ogni parte d'Italia - se non altro per misurare le proprie forze collettive e mostrare ai reazionari che, benché matti, erano in tanti».
Umberto Grioni, Il ciclista, Hoepli, Milano, 1910, pp. 104-105.
Il fenomeno ha ragioni storiche. Il velocipedismo è passato attraverso un'epoca di persecuzione e di odio tanto ingiustificato e irragionevole quanto profondo. Oggi noi siamo già abituati all'automobile, e può sembrarci strano che vent'anni sono delle persone anche intelligenti abbiano maledetto l'innocua ed inutile bicicletta come un flagello sociale. Queste persecuzioni, che talvolta giunsero a deplorevoli eccessi, provocarono una vigorosa reazione di concordia e di solidarietà fra tutti coloro che non la pensavano come i cani da pagliaio e che divinando la futura riabilitazione si erano concessi alla Santa Bicicletta. I ciclisti d'allora, considerati un po' come rivoluzionari pericolosi e come sovvertitori della quiete pubblica, incominciarono a riunirsi in comizio, con tanto di musica e di bandiere, in ogni parte d'Italia - se non altro per misurare le proprie forze collettive e mostrare ai reazionari che, benché matti, erano in tanti».
Umberto Grioni, Il ciclista, Hoepli, Milano, 1910, pp. 104-105.
Il primo ministro britannico, David Cameron, ha annunciato che inizierà un nuovo sistema di rilevazione, alla ricerca dei parametri di benessere comune, basato sulla felicità dei cittadini. Soddisfazione, qualità della vita, realizzazione personale, felicità sono parametri indipendenti dal prodotto interno lordo. Per anni ci si è attaccati al Pil come a un parametro oggettivo, che però si è rivelato ampiamente inefficace per misurare la qualità della vita. Anche se per molti deve crescere sempre, alla ricerca della felicità: un miraggio, finito male peraltro. Certo, in tempi di crisi economica è facile parlare di benessere legato a qualcos'altro.
Comunque il re del Bhutan arrivò a queste conclusioni nel lontano 1972 (cfr. ns post del 2008, qui).
Sul Corriere della sera di oggi, p. 23, c'è una clamorosa "toppa" che vorrebbe la Fil (Gross national Happiness) introdotta in Bhutan soltanto nel 2008.
lunedì 15 novembre 2010
«Quando ho cominciato i miei studi economici la differenza salariale tra un operaio e un amministratore delegato era di quaranta a uno, quando lo segnalavi c'era uno scatto di indignazione. Ora è di quattrocento a uno e non scatta più nessuno».
Romano Prodi, "Al futuro chi ci pensa?", L'Espresso, 7 ottobre 2010, p. 54.
Romano Prodi, "Al futuro chi ci pensa?", L'Espresso, 7 ottobre 2010, p. 54.
mercoledì 10 novembre 2010
Oggi sono a Palermo, Libreria Feltrinelli, ore 18.30, a presentare il mio libro. Se venite mi fa piacere, se venite in bici ancora meglio...
Ricevo, giro e aderisco. (Ideale una bandana, costa poco e ha vari usi)::
Cari amici,
volevo proporre a tutti i ciclisti romani di girare da oggi in avanti con un drappo color rosso sangue al braccio per protestare contro l'immobilismo criminale delle istituzioni a
fronte della strage di ciclisti che si consuma sulle strade.
Potrebbe essere un segnale forte anche per coinvolgere i cittadini.
Se siete d'accordo spargere la voce!
Lorenzo Grassi
Cari amici,
volevo proporre a tutti i ciclisti romani di girare da oggi in avanti con un drappo color rosso sangue al braccio per protestare contro l'immobilismo criminale delle istituzioni a
fronte della strage di ciclisti che si consuma sulle strade.
Potrebbe essere un segnale forte anche per coinvolgere i cittadini.
Se siete d'accordo spargere la voce!
Lorenzo Grassi
martedì 9 novembre 2010
A fine anno, nella città di Zaragoza, Spagna settentrionale, entrerà in vigore un nuovo regolamento comunale. Quasi tutte le strade della città avranno un limite di velocità a 30 Km/h.
Zaragoza è la quinta città spagnola e ha una popolazione di 674.317 abitanti. La misura è stata presa su tutte le strade a un'unica carreggiata per tutelare i ciclisti e gli altri utenti deboli della strada. L'intervento costa 300 mila euro (equivalenti a un paio di chilometri di pista ciclabile). Altri dettagli qui.
Fatti, non parole.
Zaragoza è la quinta città spagnola e ha una popolazione di 674.317 abitanti. La misura è stata presa su tutte le strade a un'unica carreggiata per tutelare i ciclisti e gli altri utenti deboli della strada. L'intervento costa 300 mila euro (equivalenti a un paio di chilometri di pista ciclabile). Altri dettagli qui.
Fatti, non parole.
Un regalo a tutti i ciclisti urbani italiani, un'operetta morale a modo mio. La trovate qui. Buona lettura.
lunedì 8 novembre 2010
Non gettare tra i rifiuti urbani. A batterie esaurite, riporre le batterie negli appositi raccoglitori di pile usate. Se li trovate. Altrimenti, cercateli nelle città, finché non li trovate. Al limite, cambiate città. Se il raccoglitore è pieno, cercatene un altro. Non cercare di ricaricare le batterie, né tentate di aprirle. Evitare il contatto con il fuoco e tenere lontano da fonti di calore eccessive. Questo prodotto va usato soltanto per gli usi consentiti. Il distributore non è responsabile di ogni eventuale uso improprio del prodotto.
Il prodotto non va smaltito come rifiuto ma, a fine vita, ne dovrà essere effettuata la raccolta differenziata a norma della Direttiva 2002/96/EC. Tenetelo a casa.
Il prodotto non va smaltito come rifiuto ma, a fine vita, ne dovrà essere effettuata la raccolta differenziata a norma della Direttiva 2002/96/EC. Tenetelo a casa.
Paolo Cascavilla, 40 anni, di Vitinia, è morto sulla Cristoforo Colombo mentre andava in bicicletta. È stato travolto da un mezzo a motore; l'autista non si è fermato. Il corpo è stato trascinato per diversi metri e, ipotizza la polizia municipale, potrebbe essere stato schiacciato da una seconda auto che sopraggiungeva.
«Paolo usciva da due anni in bici perché non poteva più guidare e quindi non aveva la patente», ha riferito una parente della vittima. Le indagini sono in corso.
Ha detto il sindaco Alemanno: «La prossima settimana faremo un incontro con l'assessore Marchi, l'assessore De Lillo e con le associazioni dei ciclisti per verificare il rispetto delle regole a tutela di chi va in bicicletta e per accelerare lo sviluppo delle piste ciclabili a Roma».
«Paolo usciva da due anni in bici perché non poteva più guidare e quindi non aveva la patente», ha riferito una parente della vittima. Le indagini sono in corso.
Ha detto il sindaco Alemanno: «La prossima settimana faremo un incontro con l'assessore Marchi, l'assessore De Lillo e con le associazioni dei ciclisti per verificare il rispetto delle regole a tutela di chi va in bicicletta e per accelerare lo sviluppo delle piste ciclabili a Roma».
venerdì 5 novembre 2010
«La mia triste conclusione è allora che, senza che ci sia una sufficiente coscienza al riguardo, la sparizione delle piccole case editrici e delle piccole librerie culturalmente impegnate, della stampa e dei mass media indipendenti, costituisce una vera rinuncia alla democrazia basata sull'opinione critica del cittadino, svincolato dall'ideologia del dio denaro, che è la più sottile e bugiarda fra le politiche, pronte a nascondersi dietro falsi riferimenti di libertà e idonee a rivendicare la fine delle ideologie».
Guido Rossi, Postfazione ad André Schiffrin, Il denaro e le parole, Voland, Roma, 2010, p. 106.
Guido Rossi, Postfazione ad André Schiffrin, Il denaro e le parole, Voland, Roma, 2010, p. 106.
Un semaforo salvapedoni (con il conto alla rovescia per il rosso) è stato installato nelle vicinanze del Colosseo. Ne hanno parlato i giornali.Secondo me si tratta di una macchina schiavistica, utile a far affrettare i pedoni. Come se gli automobilisti avessero il diritto di passare sui corpi dei pedoni attardati. Un semaforo a misura di automobile, non di pedone, quindi.
È utile, è inutile, è vitale per la salvaguardia dei pedoni? Difficile dirlo. Certo, sarebbe molto più importante, su via dei Fori Imperiali, l'installazione di autovelox, vista la velocità media dei mezzi motorizzati e i morti. Una richiesta avanzata da Di traffico si muore qualche mese fa, a tutt'oggi inascoltata.
È utile, è inutile, è vitale per la salvaguardia dei pedoni? Difficile dirlo. Certo, sarebbe molto più importante, su via dei Fori Imperiali, l'installazione di autovelox, vista la velocità media dei mezzi motorizzati e i morti. Una richiesta avanzata da Di traffico si muore qualche mese fa, a tutt'oggi inascoltata.
Se volte far risparmiare un po' di soldi pubblici, potete inviare al Governo la presente lettera.
Con riferimento all'annuncio del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi di inviare ad ogni famiglia italiana il libro "Due anni di governo", mi preme comunicarVi che desidero NON riceverlo, essendo un mio diritto in
base alla legge per la tutela della privacy n. 675/1996 ed il relativo D.P.R. n. 501/1998, nella fattispecie articolo 13 comma e).
Cordiali saluti,
Con riferimento all'annuncio del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi di inviare ad ogni famiglia italiana il libro "Due anni di governo", mi preme comunicarVi che desidero NON riceverlo, essendo un mio diritto in
base alla legge per la tutela della privacy n. 675/1996 ed il relativo D.P.R. n. 501/1998, nella fattispecie articolo 13 comma e).
Cordiali saluti,
giovedì 4 novembre 2010
Libertà
«Ora che ho lasciato il professionismo e sono passati tanti anni da
quando ho percorso i primi metri senza ruotine, posso confermare che per
me la bicicletta è stata davvero un simbolo di libertà. Mi sono
allenato facendo fatica, ho gareggiato, ho viaggiato tanto, ma riuscendo
sempre a mantenere la mia autonomia. Durante gli allenamenti ero libero
di scegliere le strade da percorrere: se ne avevo voglia, andavo sulle
colline, se invece preferivo lo scenario del mare, mi bastava girare il
manubrio e pedalare lungo la strada a pochi metri dalle onde. Questa è
libertà».
Paolo Bettini, Tutti campioni, red! Edizioni, Milano, 2010, p. 11.
mercoledì 3 novembre 2010
«La città è il luogo ideale per una svolta contro la politica barbarica che se ne infischia delle regole e dei cittadini. si comincia dalla polis per arrivare allo Stato, visto che a livello nazionale non c'è una democrazia deliberativa. [...] Qualcuno dirà che siamo ancora nel campo delle utopie, e un po' è vero. Ma nella storia le utopie hanno realizzato tante cose. A volte bisogna crederci: la paura del futuro si può vincere solo con un soprassalto di parecipazione».
Guido Rossi, intervistato sul Corriere della Sera , 31 ottobre, p. 13.
Guido Rossi, intervistato sul Corriere della Sera , 31 ottobre, p. 13.
A ottobre il mercato dell'auto segna un - 39,9% nelle vendite. Nessun nuovo modello, nessuna pubblicità, nessun incentivo potrà cambiare questo stato di cose. I risultati negativi sono legati proprio alla fine degli incentivi. Pompato il mercato, ora si torna alle dimensioni normali. In realtà, sarebbe ora di riconvertire interi settori dell'industria automobilistica. Dovrebbero iniziare a progettare e costruire qualcos'altro...
Intanto, pur di non cambiare, l'industria si adegua, prospettando un futuro di auto piccole, senza introdurre nuovi modelli a breve termine. Un primo risultato sarebbe non vedere più quegli squallidi suv nelle nostre città.
Intanto, pur di non cambiare, l'industria si adegua, prospettando un futuro di auto piccole, senza introdurre nuovi modelli a breve termine. Un primo risultato sarebbe non vedere più quegli squallidi suv nelle nostre città.
martedì 2 novembre 2010
Requiem per una libreria
Davvero una brutta notizia. Il 31 luglio scorso ha chiuso la libreria Remainders di Piazza San Silvestro a Roma. È stata per molti anni una mia meta prediletta, caverna di serendipità, scoperte e appassionate indagini da bibliofilo squattrinato. Ci si trovavano libri fuori catalogo e anche qualche vecchio esemplare. Certo, come nei mercati, al banco delle pezze, bisognava perderci tempo. Poi si doveva scremare le scelte, perché i soldi non bastavano. Se ne usciva molto soddisfatti. La libreria di Piazza San Silvestro, nei suoi quarant'anni di attività, è stata per moltissime persone una meta importante. Assieme alla scomparsa di Remigio Leonardis, performer di Piazza Barberini, questa chiusura segna la fine di un'epoca. Un'epoca già finita da un pezzo. La fine del centro di Roma come meta culturale iniziò con l'apertura di un fast food proprio a Piazza Barberini. Poi arrivarono le jenserie e altre troiate nelle vie centralissime del Tridente. Fine delle botteghe degli artigiani. Andando ancora indietro si potrebbe arrivare a descrivere il lento declino degli antiquari, ma risalirei arbitrariamente a un periodo che non ho vissuto direttamente. Il centro si trasforma fino a non avere quasi più senso. Piazza del Popolo è uno spazio espositivo per automobili e altre minchiate; a Villa Borghese ci cantano Baglioni e Renato Zero. Il centro di Roma non è tutelato a sufficienza. Ci passa tanta gente, pochi ci si fermano. Sono ancora troppe le strade aperte alla circolazione automobilistica. Fra auto blu, taxi, autobus e mezzi dei residenti, la ztl serve a poco. Alcune strade andrebbero considerate alla stregua di monumenti da tutelare. Qualche via ha un suo comitato di esercenti che mantengono una certa personalità, ma non può essere tutto affidato alla volontà dei singoli. A intervenire dovrebbe essere il Comune di Roma.
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