martedì 12 maggio 2009

Sull'articolo "Ciclisti, un morto al giorno"

Mi è stato più volte mostrato dai colleghi, simpaticamente, l'articolo uscito ieri su La Repubblica. Ho letto qua e là il forum sviluppato dai navigatori sul sito del giornale. Si badi bene, l'articolo sulla bici è apparso nella rubrica "motori". L'autore, Vincenzo Borgomeo, ricorre a un'affettuosa metafora: «Avete presente il numero dei ciclisti che partecipano al Giro d'Italia e quelli che fanno il Tour de France? Immaginate un maxi incidente in cui muoiano tutti sul colpo. È questa la tragedia che si consuma sulle strade italiane», ecc.
Propongo una versione alternativa:

Avete presente tutti i giornalisti che si occupano di automobili? Immaginate un maxi incidente, mentre provano il nuovo Hummer, esercitando il loro severissimo giudizio critico, in cui muoiano tutti sul colpo.

Non è una notizia più allettante? Da ieri, comunque, mi gratto in continuazione. Le statistiche date nell'articolo verranno pubblicate integralmente dal Centauro, organo ufficiale dell'Asaps, Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale. Il centauro, quello vero, per quanto vero possa essere, non andava a motore. A rigore, il centauro dovrebbe parlare della polizia a cavallo. Tornando a un tono serio, dico che purtroppo la polizia stradale non lavora nelle città. Il controllo della velocità dei veicoli viene controllato in città da...Da chi viene controllato? Dallo zio Peppe. Non ci sono neanche gli autovelox e tutti scorrazzano impunemente.
Comunque, passo oltre. Al di là delle nostre lamentazioni ciclistiche, pochi si interrogano su chi uccide i ciclisti nelle strade, meno che mai lo fanno i responsabili delle rubriche motori. Scrive Borgomeo: gli automobilisti bnon rispettano chi va in bici, ma i ciclisti (secondo lui) rispettano poco il codice. Quindi finisce 1-1. Tipo un concorso di colpa generale, tutti a casa e tutti zitti. (Chi aggiunge qualche altra cosa è comunista e mangia i bambini. In questo modo siamo finiti nella merda.) I benzinomani hanno forse la coscienza sporca? Ovviamente l'articolo del supplemento motori non approfondisce; sarebbe troppo imbarazzante. Meglio parlare delle auto verdi. Se gonfi le ruote e pulisci la carrozzeria inquini di meno, che bello!

4 commenti:

frank ha detto...

hem... mi puoi prestare lo zio Peppe per fare qualche controllino anche a milano? grazie :)

ha detto...

Caro Frank, purtroppo lo zio Peppe ora è molto preso dalle elezioni europee.

Anonimo ha detto...

Caro Luca,
ecco una riflessione, da un diverso punto di vista, sulla notizia data a suo modo da Repubblica:
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/societa/52387/strage-dimenticata-ciclisti-unimportante-categoria-cosiddetti-utenti-deboli-della-strada.htm
Chi l'ha scritta vive la bici, come me, a Palermo (ah, fatti raccontare dal nostro amico Antonio com'è la mia trentacinquenne bici:-). Quanto a sicurezza si rivaleggia :-(si fa per dire) con voi romani, ma come dislivelli siamo nel Paradiso del ciclista pigro!
A presto,
Dario Lo Cicero

ha detto...

Caro Dario, l'ultima volta che sono stato a Palermo, mi ha colpito la quantità di ciclisti urbani e le piste ciclabili discrete. Era buio, non faceva caldo ma la gente andava e veniva, anche in giacca e cravatta. Il territorio pianeggiante aiuterà pure, ma credo sia tutta questione di pianificazione urbana. Ciao, Luca