venerdì 8 maggio 2009

Il miracolo di Santa Graziella Scatenata


Nei giorni scorsi, è uscita una notizia: una donna malata è guarita durante un pellegrinaggio a Lourdes. Si è gridato al miracolo, la signora è stata invitata in tv, dove ha raccontato commossa la sua storia. Insomma, una buona notizia. Non ci soffermiamo qui sulle varie interpretazioni di questo fatto, su tutti coloro che durante viaggi del genere non sono guariti (le percentuali sarebbero impietose), ecc. Invece, vorrei raccontare un caso di guarigione che mi ha riguardato. La forza miracolosa, in questo caso, è stata una bici da corsa. L'entità superiore può identificarsi, credo, in Santa Graziella Scatenata, che ci protegge tutti.
Devo spiegare come mi sono procurato il mio malanno fisico. Ho scoperto per strada una porta, completa di montante e persino della chiave nella toppa. Avevo bisogno di una porta, perché a casa avevo un passaggio dalla scala a chiocciola alla cucina, dove d'inverno l'aria calda scappava via e la bolletta del gas mi faceva incazzare molto. Siccome sono un monnezzaro patentato, ho pensato "slurp" e ho caricato la porta sulla mia inquinante, portandomela a casa. Non pensavo che la porta si sarebbe adattata al buco; infatti era più grande. Allora ho allargato il buco, prima segnando esattamente il taglio, poi incidendolo con il frullino e alla fine spaccando tutto con scalpello e mazzetta. Nubi di gesso nell'aria e alla fine le cose andavano quasi bene.
Qui mi sono fatto male. Progredivo con tecniche piuttosto sommarie; non mi mettevo a misurare i millimetri e davo qualche colpetto di scalpello di tanto in tanto per allargare il passaggio. Nei numerosi tentativi di provare le misure, spostavo la pesante porta con tutto il montante e la collocavo nella sua sede; muovevo il tutto, cercando una soluzione soddisfacente, tendendolo in equilibrio con mani e piedi. Spostavo con il piede tutto quel peso. Quando ho cominciato a fare i buchi per gli stop, già sentivo alla schiena un dolore consistente. Mi era venuta una sciatica, credo, o comunque uno strappo muscolare molto forte che mi sono portato appresso per più di un anno. Dolore sintomatico sulla natica, fisso giorno e notte. A un certo punto si è un po' attenuato, ma rimaneva intenso e fastidioso.
Continuavo a essere afflitto da questo dolore e, nel corso di una perlustrazione alla ricerca di due ruote da corsa, l'eccellente meccanico Colopardi mi proponeva una bici da corsa intera. Una Lazzaretti degli anni Ottanta, con ruote nuove a 110 euro. Un prezzo buono. Un po' piccola di telaio, ma per cominciare andava bene (adesso l'ho smantellata). Ho iniziato a muovermi nel traffico con questa nuova postura e ci ho preso veramente gusto. Così ho cominciato per la prima volta a fare i chilometri sul serio. Non la Parigi-Brest-Parigi, ma 60-80 Km di fila. Qui scatta l'azione di Santa Graziella. Nel giro di qualche mese il dolore scompare per sempre. La posizione sul manubrio da corsa e il mulinare sui pedali compiono il miracolo. Adesso la porta è al suo posto e anche la natica. Amen.
No, ricomincio. Come su certi muri di Roma, mi piace appendere qui sotto un po' di ex-voto di Santa Graziella reperiti sul web. È davvero commovente vedere di quanta fiducia goda questa entità immateriale fra i ciclisti di tutta Italia.





2 commenti:

frank ha detto...

anche a me anni fa la bicicletta curò un infiammazione al nervo lombare con dolori ce partivano da sopra la natica destra e s'rradiavano lungo la gamba fino al ginocchio. non riuscivo a correre, nemmeno per prendere l'autobus. invece dopo anche un breve giro in bici passava tutto e mi sentivo benissimo. anche il medico confermò: per la schiena, una buona posizione in bici da corsa è molto meglio di una prolungata seduta di stretching e di forti dosi di anti-infiammatori

Unknown ha detto...

Mi si è stretto il cuore per quella porta. accenderò un cero a Santa Graziella.