martedì 8 luglio 2008

Spiragli a Monte Mario

Qualche annotazione biecamente localistica e speranzosa su una recente intervista ad Alfredo Milioni, presidente del Municipio 19 di Roma, apparsa sul benemerito periodico "Monte Mario" (numero di maggio-giugno 2008). Si parla anche di mobilità ciclistica, finalmente in termini chiari. L'anonimo intervistatore domanda: «Pensiamo anche a chi vuole muoversi in bicicletta. Ci riferiamo alla deplorevole vicenda della pista ciclopedonale che doveva svilupparsi sulla copertura della FR3, il cosiddetto "parco lineare"». [Rotazioni: Il tratto di pista ciclabile è stato inaugurato due volte, senza essere mai completato, e versa attualmente in condizioni a dir poco disdicevoli]. Risponde Milioni: «I fondi per quella pista ciclopedonale ci sono ed i lavori dovrebbero finalmente cominciare entro il 2008, ma il vecchio progetto dovrà essere sottoposto a qualche verifica; verrà tra l'altro riaperta via dell'Acquedotto Paolo, che attraversa la pista» [Rotazioni: mmh, sarà una buona idea? Non è meglio lasciarla usare solo a pedoni e bici?]. Attenzione, attenzione, il presidente del Municipio 19 continua: «Si sta comunque studiando anche la possibilità di aprire altri percorsi ciclabili, anche lungo le strade esistenti, ricorrendo a misure di rallentamento ordinario e ad idonea segnaletica». Speriamo che l'impegno del Municipio 19 abbia un esito positivo. Pensiamo che Milioni alluda a una riqualificazione urbana del quartiere fatta di zone a 30 Km/h, il miglior modo per ristabilire un equilibrio locale fatto di persone che vanno a piedi, in bici, fanno la spesa nei negozi del quartiere, chiacchierano per strada, lasciano l'auto ferma, portano i figli al parco, in un parco dove non dovrebbero circolare le automobili e i furgoni (come accade, scandalosamente, ancora oggi a Santa Maria della Pietà. Una riqualificazione che non costa quasi niente (i cartelli stradali), anche se dovrebbe essere accompagnata da strisce pedonali rialzate, dossi e controlli mirati sulla velocità effettuati dai vigili urbani. Staremo a vedere.

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