venerdì 30 gennaio 2009

Profetico o scientifico?

«Il divario tra le stime attuali e l’effettiva disponibilità degli approvvigionamenti petroliferi sarà tale che le fonti energetiche – dal gas naturale alle energie rinnovabili, dai combustibili liquidi al nucleare – non saranno in grado, né singolarmente né combinate fra loro, di colmare quella lacuna in tempo per scongiurare il trauma economico derivante dal picco produttivo».

Jeremy Legget, Fine corsa, Einaudi, Torino, 2006, p. 297; titolo originale: Half Gone, 2005[!].

3 commenti:

Papà Volontario ha detto...

e' quello che temo anche io...

frank ha detto...

forse non ce ne sarà bisogno: può essere arrivi prima l'esaurimento di un'economia che ormai si basata sui surplus di produzione di prodotti inutili

ha detto...

Il petrolio finirà, prima o poi (più prima che poi). Non ci sarà incentivo alla rottamazione che tenga. Il mercato è più intelligente delle aziende: nsi vendono molte meno auto. Il problema è che non ci vuole preparare allo shock derivante dalla fine del petrolio per un tornaconto economico. Bisogna vendere fino all'ultima automobile, fino all'ultimo motore, fino all'ultimo litro di benzina. A risolvere il problema ci penseranno i posteri: i ricchi sfruttatori saranno andati sotto terra.