lunedì 30 novembre 2009

L'incontro dei ciclisti con l'assessore De Lillo a Roma

A Roma, venerdì scorso c'è stato un incontro con l'assessore Fabio De Lillo sulla ciclabilità. Un breve resoconto si trova qui. Vorrei andare oltre il contenuto dell'incontro e cercare di capire le dinamiche a cui i ciclisti urbani sono sottoposti nelle loro rivendicazioni rispetto alle istituzioni romane. le rivendicazioni dei ciclisti si concentravano in un ciclo decalogo. Sappiamo che diversi Comuni nel nostro paese hanno adottato una politica decisamente favorevole alla bici, con zone pedonali, piste ciclabili, zone a 30 Km/h, dossi, vasi, parcheggi a pagamento, divieti di circolazione. In altri luoghi, invece, si continuano a costruire strade larghe senza ciclabili, a ricostruirle ancora più larghe, a ridurre i marciapiedi (sta succedendo ora a Piazza Bainsizza, andate pure a vedere), a fare vaghe promesse e qualche piccolo intervento, magari marginale: sulla ciclabile Ponte Milvio-Castel Giubileo lo attestano le ripetute potature, a fronte di una totale trascuratezza nella manutenzione del manto stradale, pieno di crepe.
Del tutto casualmente - una casualità densa di serendipity e di desiderio di approfondire - proprio venerdì mi imbattevo del seguente passo, tratto da un interessante libro che consiglio a tutti. L'autore è un matematico e sta spiegando il perché negli Stati Uniti non si faccia nulla per imporre più controlli sulla vendita e la detenzione delle armi da fuoco. Il discorso è assolutamente pertinente per il nostro caso, se riferiamo i controlli ai veicoli a motore. Possiamo pensare al Codice della strada in vigore, ma anche a futuri inasprimenti delle norme. È facile dedurre che si otterrà molto poco. Cito:

«Considerate una situazione in cui il 20 % dell’elettorato è sfavorevole a controlli [sulle armi] più severi e tre quarti di questo gruppo (il 15 % dell’elettorato) li avversano al punto da votare contro qualunque candidato li sostenga. Supponete inoltre che l’80 % dell’elettorato favorevole a controlli più rigidi non abbia una convinzione altrettanto incrollabile. Diciamo che sono un ventesimo di questo gruppo (il 4 % dell’elettorato) li considererà un elemento decisivo e voterà contro qualunque candidato vi si opponga. Date le premesse, non è difficile immaginare un politico cauto che cerca di ignorare totalmente la questione o si finge contrario ai controlli. Questa strategia gli fa perdere il 4 % dei voti; la strategia opposta, il 15. Una differenza dell’11% sarebbe significativa in gran parte delle elezioni».

John Allen Paulos, Un matematico legge i giornali. Difendersi con la logica dai trucchi dell’informazione, Milano, Rcs, 2009, pp. 100-01.

martedì 24 novembre 2009

lunedì 23 novembre 2009

Naomi Klein, il bike bloc e Copenhagen

Sull'Espresso della settimana scorsa (pp. 92-93), Naomi Klein sostiene che al vertice di Copenhagen molti attivisti faranno un "bike bloc", «dirigendosi a centinaia e facendo della vecchia bicicletta un nuovo e inedito "irresistibile dispositivo di resistenza". Obiettivo dell'iniziativa non è far chiudere i battenti al summit, come a Seattle, bensì spalancarli».
Sullo stesso settimanale, un po' di pagine più in là, si parla di Copenhagen. Un esperto ambientalista danese spiega: «Vogliamo diventare la migliore città al mondo per i ciclisti». Credo che già lo sia, comunque che continuino pure a correre verso il progresso. L'uso della bici fa risparmiare 80 mila tonnellate di CO2. Continua l'ambientalista: «Un terzo dei cittadini va al lavoro in bici. Arriveremo alla metà e aumenteremo la sicurezza». Secondo voi, in una città che ha introdotto la pedonalizzazione del centro urbano nel 1967, il bike sharing nel 1995, che ha 450 Km di piste ciclabili, la qualità della vita aumenta o diminuisce? E i turisti ci vanno più numerosi e più volentieri o no? 

Orsani, campione italiano juniores muore in incidente

Un'auto gli è andata addosso durante un allenamento. Il campione italiano juniores a cronometro, Anthony Orsani, 18 anni, è morto dopo circa un'ora all'ospedale di Empoli. Il giovane ciclista si stava allenando nei pressi di Vinci con la sua nuova squadra, la Mastromarco Sensi.


giovedì 19 novembre 2009

Influenza A, vaccino-truffa?

Il governo polacco ha affermato che non comprerà il vaccino antipandemico perché sarebbe a rischio truffa. Ma va? Invece l'immunologo Aiuti e il sottosegretario Fazio hanno invitato le categorie a rischio a vaccinarsi. [In una intervista rilasciata qualche tempo fa, Aiuti sosteneva che era inutile vaccinarsi e che era più pericolosa l'influenza di stagione]. Per il ministro della salute polacco, Kopacz, il vaccino non è sufficientemente testato. In Italia, pochissimi hanno chiesto di vaccinarsi. Un segnale di saggezza degli italiani? Strano. Comunque i test clinici del vaccino sono durati solo 21 giorni. Mi sa che la mafia del farmaco almeno stavolta s'attacca al tram.

mercoledì 18 novembre 2009

L'acqua è un bene pubblico

L'acqua è un bene pubblico, come l'aria e l'idea della bici. Non è ammissibile che gli acquedotti vengano privatizzati. Tra poco ci metteranno una presa scart nel culo a tutti quanti.

martedì 17 novembre 2009

Opulenza e spreco

«Non è possibile continuare ad accettare opulenza e spreco».

Benedetto XVI, al vertice Fao di Roma

venerdì 13 novembre 2009

Microcar



Dice che così i ragazzini imparano a guidare e si abituano a stare seduti comodi in mezzo al traffico. E imparano anche a stare zitti. A mettere benzina, a controllare la pressione degli pneumatici e a lavare la macchina. Per poi leccarla e adorarla.
Stamattina ho notato i due reperti a distanza di dieci metri. Carine, vero?

mercoledì 11 novembre 2009

Spine, forature, non c'ero

Perché sulle ciclabili romane, almeno quella che percorro io, si pota un giorno sì e uno no? E perché non si mette un bel cartello all'inizio della pista "potatura in corso (fate come vi pare)"? Lo dico perché per la seconda volta ho bucato a causa delle potature. Quando ti accorgi che per terra è tutto un rametto, foglie e ovviamente spine, non puoi tornare indietro. Neanche puoi caricarti in spalla la bici o condurla a mano per un chilometro. Speri che vada bene. A volte va bene, altre volte buchi. Poi, se la foratura è piccola, vai al lavoro e quando esci nel tardo pomeriggio, al buio, scopri che hai bucato. Rigonfi la ruota, perché non sai se qualche birichino te l'ha sgonfiata, poi la rigonfi ancora dopo un paio di chilometri - e già hai capito. Infine, nel buio della ciclabile, ti dedichi a cambiare la camera d'aria alla graziella, impiegandoci una mezz'oretta, perché non è che lo si faccia tutti i giorni alla graziella. La foratura è una grande occasione di crescita, ho scritto una volta per scherzo, ma neanche tanto. Ma di sera è una rottura.
Stamattina devo andare in farmacia. Il traffico è completamente bloccato. In bici ci si impiega un attimo. Al ritorno, un tipo mi svolta a destra davanti, lentamente, senza freccia. Tre-quattro bussate sulla carrozzeria e mi avvicino al finestrino. «M'ha tagliato la strada, senza neanche mettere la freccia, è pericoloso». Il tipo non è proprio sveglissimo, ma dà una risposta formidabile: «Lei non c'era». Dal bar vicino due cominciano a ridere come matti «ma come, non c'era». Rido pure io e me ne vado. Forse però in qualche modo era vero che non c'ero.

martedì 10 novembre 2009

Che brutto clima!

Che brutto clima!
 







ROMA, SABATO 14 NOVEMBRE 2009
Sala della pace “Giorgio La Pira” Provincia di Roma/ Palazzo Valentini Via IV Novembre 119/A

CHE BRUTTO CLIMA! "Fermiamo il mercato dell’aria, riappropriamoci del clima, cambiamo la società"

Seminario nazionale di Attac Italia
Ore 10 - 12.30
introduzione di: Fabrizio Valli ( Attac Italia)
interventi di :
Giorgio Nebbia - ambientalista, saggista, professore emerito di Merceologia Università di Bari.
etc. etc.
link

Bibite

«Se pagate per bere quando dal vostro rubinetto scorre acqua pulita e potabile, avete denaro per cose non realmente indispensabili. nel mondo un miliardo di persone lotta ogni giorno per sopravvivere con meno soldi di quelli da voi spesi per una bibita».

Peter Singer

lunedì 9 novembre 2009

Roma, campione d'Italia

260 ore all'anno in mezzo al traffico, fermi. Mediamente, perché c'è chi trascorre in coda anche il doppio del tempo. Lo attesta uno studio del Codacons. È il record di Roma. E la pubblicità delle automobili continua a promettere veicoli volanti tra i fiorellini e gli altopiani della grafica computerizzata. Intanto il negozio di Suv vicino casa mia ha chiuso. Almeno questo. Ma quelli che abboccano sono sempre tanti...

mercoledì 4 novembre 2009

Morte in bici viaggia sull'automobile

Leggo con rabbia e tristezza della morte di Eva, che su via dei Fori Imperiali è stata travolta da un taxi.Un ciclista occupa quaranta centimetri di strada. Non sta andando sulla Pontina a 150 Km/h. Ecco la notizia scritta da Loskoindividuo, che riporto integralmente:


lunedì 2 novembre 2009

Bici da viaggio


L'idea di fondo era realizzare, con poca spesa, una bici da viaggio, sul tipo di quelle in voga negli anni Settanta-Ottanta. Un modello di bici a tutt'oggi ineguagliato. Soprattutto come filosofia. Quindi manubrio da corsa, pipa un po' alta, ruote da 26", portapacchi. Sul manubrio da corsa e la sua bellezza scriverò un post a parte, comunque non condivido affatto la mania di sostituirlo con manubri dritti, il fatto di dire che è scomodo...Così ho deciso di modificare la Bottecchia che già avevo, installando innanzitutto un manubrio da corsa. Sull'accoppiamento v-brake - leve da corsa devo dire che le cose funzionano abbastanza bene, che la corsa delle leve è più lunga e a un certo punto la frenata è molto rapida: questione d'abitudine. Comunque si può fare, al contrario di quanto affermano certi blog (che ho ovviamente letto con attenzione). Ho cambiato anche la corona grande, montando una 48, che mi permette di tenere una discreta andatura, quando la bici non ha alcun carico. Infine, la nuova sella: la Smp ha prodotto una nuova sella economica (sui 26 euro), più stretta della precedente e più funzionale a una pedalata un minimo dinamica; quella vecchia, più larga, era piuttosto scomoda sulle cadenze elevate.
Pesa un po', comunque, la Bottecchia, è un bel cancello: in salita, è inutile sforzarsi in piedi sui pedali per lunghi tratti, meglio un rapporto tranquillo. Ho fatto solo giri sperimentali all'alba, in particolare per provare i freni e l'assetto generale, ma è necessario provare il mezzo su percorsi più sostanziosi e con almeno una ventina di chili di bagaglio. Comunque per ora sono soddisfatto.

mercoledì 28 ottobre 2009

Anche così nasce un campione: Paolo Bettini

Sto leggendo il libro di Paolo Bettini appena uscito. Molto bello e istruttivo. Mi è saltato subito all'occhio il racconto che segue, che spiega come il futuro campione entrò in possesso di una bella bici da corsa. Una lezione per i feticisti della componentistica, dei materiali, ecc.:

«[C]hiesi al babbo la prima bici da corsa. Papà Giuliano, che come ho già scritto la sempre saputo ingegnarsi per non farci mancar nulla, trovò una vecchia bici da un rigattiere. La rimise in ordine, la riverniciò. E con quella biciclettina rossa, strappata al destino di una discarica, cimelio che oggi fa bella mostra di sé nelle stanze del Bettini Fans Club a La California, spiccai il volo verso mille traguardi».

Paolo Bettini, con Andrea Berton, Così ho pedalato in cima al mondo, Red edizioni, Milano, 2009, p. 19.

lunedì 26 ottobre 2009

A Firenze, Piazza Duomo pedonale

Un altro piccolo tassello nella lotta allo smog, al traffico e allo strapotere dell'automobile. Simbolico, irrinunciabile. A Piazza Duomo da oggi si circola a piedi. Ma la strada da fare in Italia è ancora lunghissima.

martedì 20 ottobre 2009

Strade per le bici in Danimarca

Un po' di tempo fa Stefi mi ha mandato un link a un blog danese che si occupa di bici. Come è noto, la Danimarca è all'avanguardia nel mondo per quanto riguarda l'uso della bici come mezzo di trasporto. Ebbene, le leggi italiane e regionali sulla ciclabilità prevederebbero, teoricamente, ciò che vedete nel video. Ma, di fatto, quando vengono costruite nuove strade molto raramente viene realizzata la ciclabile annessa.  Il risultato è davanti a tutti.
Il link è il seguente: http://www.copenhagenize.com/2009/08/copenhagen-bicycle-superhighways.html

Le accise della benzina

Anche per questo pedaliamo. Qui sotto trovate l'elenco delle accise che gravano sul prezzo al litro della benzina (fonte wikipedia):
  • 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935 (0,001 euro);
  • 14 lire per la crisi di Suez del 1956 (0,007 euro);
  • 10 lire per il disastro del Vajont del 1963 (0,005 euro);
  • 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966 (0,005 euro);
  • 10 lire per il terremoto del Belice del 1968 (0,005 euro);
  • 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976 (0,051 euro);
  • 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980 (0,039 euro);
  • 205 lire per la missione in Libano del 1983 (0,106 euro);
  • 22 lire per la missione in Bosnia del 1996 (0,011 euro);
  • 0,020 euro (39 lire) per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004.

giovedì 15 ottobre 2009

I portici di Bologna

La copertina del Magazine del "Corriere della Sera" di oggi è dedicata all'acqua. Hanno fatto uno scoop pazzesco. Hanno analizzato l'acqua dei rubinetti grazie all'Università di Milano Bicocca e hanno detto che non è affatto male. Ma lo sanno che viene continuamente analizzata da analoghe università e istituti, molto più delle acque minerali in bottiglia (quello sarebbe stato un bello scoop, vedere che cosa si annida in una bottiglia di plastica dopo 800 Km di autostrada, soste sotto al sole, stoccaggio in magazzino, ecc.)? Ma non voglio parlare di questo.
Mi ha colpito l'articolo di Angelo Panebianco, intellettuale di alta caratura, relativo all'uso dei portici di Bologna da parte dei ciclisti. Un membro della giunta comunale ha chiesto - secondo l'illustre politologo "in modo confuso e ambiguo" - di regolarizzare questi comportamenti, ossia di permettere legalmente di circolare sotto ai portici. Di ambiguo e confuso non mi pare che ci sia nulla, non so se il membro del consiglio comunale si è espresso in crittogrammi. Comunque il professore bolognese è contrario. E dice che anche Romano Prodi, che è ciclista, lo è. Dice che è giusto fare piste ciclabili. Panebianco nota con orrore che un altro membro della maggioranza ha proposto che i ciclisti possano circolare contromano. (È una cosa che si fa in diverse parti del mondo civilizzato, dalla Gran Bretagna alla Nuova Zelanda, dalla Danimarca alla Francia, e anche in Italia c'è già chi lo fa.) Panebianco inorridisce a queste proposte forse perché non è ciclista. L'idea di circolare sotto i portici in bici, per me viene associata all'approccio agli edifici, quando si cerca un palo o una rastrelliera per parcheggiare, oppure per qualche spostamento ravvicinato quando piove. Per il resto, penso che i ciclisti non siano mica sado-masochisti, al punto da infognarsi tra la folla per slalomare, più noiosamente che rischiosamente, tra ombrelli, passeggini, anziani, comitive di studenti, ecc. Credo che ogni ciclista di buonsenso vada per strada, appena può, se il percorso da compiere supera i 50 metri. Invece, secondo me, ha pienamente ragione Panebianco quando afferma che la maggior parte dei ciclisti gira di notte senza luci. Ok, questo è giusto: luci a led per tutti con batterie ricaricabili. Basta fari a dinamo con lampadine fulminate. Se fossi un amministratore comunale (ovviamente apparterrei all'area trozkista moderata) le regalerei, le luci a led. Molto più utili, economiche e gratificanti di tanti gadget e iniziative dispendiose messe in atto in tutti i Comuni italiani. (Su questo tornerò, forse, perché mi è venuta un'idea.) E, dopo aver regalato le luci a led, giù multe per chi non le usa. Nota lo studioso felsineo che la notte i vigili scompaiono. Anche a Roma, forse in tutta Italia, chissà: ed è il Far West. Ma non per colpa delle bici. Indovinate per colpa di chi? Delle automobili, avete indovinato. ma come avete fatto? A Bologna non ci sono le falangi di suv, microcar, smart e  scooteroni che abbiamo a Roma? Beati voi. È questo il dramma di Roma e di altre grandi città: beata Bologna che ha i portici pieni di ciclisti, e di pedoni a cui prestare molta attenzione. Il degrado della vita urbana nelle grandi città è colpa della auto, delle soste selvagge, dello smog e della psiche degli automobilisti, plasmata dall'ambiente, ormai persuasa che non sia possibile alcuna alternativa: beato chi ne ha scoperta una e se la tiene da conto.