venerdì 10 febbraio 2012

Olimpiadi a Roma nel 2020? No, grazie.

Un'occasione per versare altro cemento e altro asfalto nella Capitale, con un po' di interventi cosmetici. 
Aumenteranno i disagi con altri anni di lavoro in corso, aumenterà il deficit pubblico. A rimetterci saranno i cittadini, che ancora ammirano i monumenti dei mondiali di calcio di Roma 1990. Morirono molti operai, perché si doveva finire in fretta. Ve lo ricordate?
Andate a chiedere ai cittadini torinesi che cosa hanno avuto di buono dalle Olimpiadi invernali del 2006. O vogliamo parlare dei mondiali di nuoto di Roma del 2009?

Adesso atleti e attori pregano il presidente del consiglio Mario Monti di perorare la causa delle Olimpiadi. Forse non hanno capito bene a chi stanno facendo pubblicità. Alemanno, in occasione della prima emergenza neve, ha detto che c'è una congiura nordista contro Roma. La congiura la fanno semmai la crisi economica, la disattenzione alla mobilità ciclistica, pedonale, la mancanza di controlli, ecc. Ma il rimedio non sono certo le Olimpiadi.

Pietro Mennea (fonte qua), invece, ha capito: "Per un paese in crisi come il nostro sarebbe una follia, ormai le Olimpiadi sono diventate un'occasione per fare affari privati con il denaro pubblico".

Uno studio della General Electric, uno dei potenziali sponsor dei giochi olimpici, stima in 9,8 miliardi di euro la spesa per portare le Olimpiadi a Roma (fonte: La Repubblica). Si sa, però che i preventivi sono sempre più bassi, a volte molto più bassi della realtà.  
Oggi servizio di Fabrizio Gatti su L'Espresso (pp. 28-33).

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