martedì 25 maggio 2010

Elio Germano, premiato come miglior attore al Festival di Cannes (fonte: Corriere della Sera)
«In tanti mi hanno detto di essersi riconosciuti. Io sono un attore, ma prima ancora sono un lavoratore dello spettacolo e un cittadino. E come tale mi identifico in tanti altri che, come me, credono in un impegno nella collettività. Gli italiani che ogni giorno senza proclami si rimboccano le maniche per cercare di intervenire là dove lo stato latita. Gruppi di volontariato cattolici o laici, che si occupano di centri sociali, di accoglienza, di cultura. E spesso, proprio per questo, vengono bollati come nemici, violenti, eversivi. Ogni attività "esterna" viene guardata con sospetto dallo stato e dai partiti».
«Ci fosse stata al governo la sinistra avrei detto le stesse parole. Perché anche la sinistra, anche i sindacati, si sono allontanati dalla gente comune. La distanza cittadini-istituzioni ormai si è fatta enorme».

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