lunedì 17 maggio 2010

Capitale
«Roma cade a pezzi. Rutelli e Veltroni, che pure l’hanno governata per quindici anni, non hanno saputo pensare al futuro. Avevano i numeri e il consenso per farlo, per innovare lasciando il segno, per sperimentare, per rischiare, perfino per permettersi di sbagliare, ma si sono limitati ad amministrare. Che non è poco, ma neanche abbastanza. Hanno consegnato la città a un centrodestra impreparato e inadeguato. Chi vive a Roma osserva giorno dopo giorno il suo progressivo disfacimento, l’invasione dei pullman turistici, la sporcizia che si accumula, l’abbandono dei parchi, la moltiplicazione dei cartelloni pubblicitari. Per la prima volta nella sua storia, a metà anno il comune è ancora senza un bilancio di previsione: può solo gestire l’ordinaria amministrazione. Le casse sono vuote, si tagliano i servizi per gli anziani, non si aprono nuove scuole. Il degrado materiale della città ha cominciato a intaccare il tessuto sociale. Roma cade a pezzi, specchio fedele del paese di cui è capitale». Giovanni De Mauro, Internazionale, 14-20 maggio 2010.

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