mercoledì 24 giugno 2009

Solidarietà a Joel Button

Leggiamo la notizia dell'ennesimo atto di violenza contro persone a vario titolo identificabili come deboli o "anormali": donne, immigrati, senzatetto. È la tipica espressione di una incultura civile, avallata dalle politiche securitarie dell'attuale governo (il 30 il ddl sicurezza sarà al Senato) e da striscianti rigurgiti in violazione della Legge 20 giugno 1952, n. 645. Vedi la ragazza pestata a sangue a Napoli, vedi altri casi simili di ammazzati e pestati un po' dovunque nel nostro Bel Paese, terra di ineguagliabili bellezze naturali, il maggior possessore di beni artistici, si mangia bene un po' dovunque, basta che conosci, bene come in Italia non si sta da nessuna parte, a Roma c'è il Papa non succede niente, poi Roma sotto è vuota, il terremoto non ci sarà mai, e se ci fosse finirebbe il mondo. E poi la sicurezza, la gente vuole più sicurezza...
Button partì da Parigi a piedi dieci anni fa, con un messaggio di pace per i popoli. A Piazza Mastai, a Trastevere, nel cuore di Roma, il suo viaggio ha conosciuto una brusca frenata. Alle 7,30 di ieri qualcuno ha incendiato il suo carrello. Era andato un momento al bagno. Leggo che finora Button ha percorso 45.300 Km. Al di là delle sue intenzioni, quelle di portare in giro un messaggio di pace, è interessante notare che Button si ascrive alla categoria dei "deboli" suddetti. Sui deboli si abbatte irrazionalmente l'ira dei vigliacchi: anche i ciclisti urbani sono deboli, anormali, non ve ne dimenticate.
Button aveva raccolto delle firme per la pace: tutte bruciate nel carrello, come pure i suoi effetti personali.
Button afferma: «Credo siano stati dei fascisti. Nella piazza ci sono i gazebo di Rifondazione Comunista per la Festa di Liberazione, magari era un dispetto fatto a loro». Non sappiamo se le cose stiano così, ma già era successo qualcosa a Trastevere, l'altroieri: due loschi individui erano scesi da un auto e avevano cominciato a menare alcuni degli organizzatori.
Adesso Joel vuole ricostruire un carrello e riprendere il suo viaggio: lui riparte da Roma, noi ci restiamo.

1 commento:

frank ha detto...

hai detto tutto: vigliacchi. (o, come canta fausto amodei, "si credon tori, ma son buoi")