giovedì 4 giugno 2009

Morto il bike sharing a Roma

Il servizio di affitto bici a Roma, dal 1° giugno è passato dalla Cemusa all'Atac. Le bici sono state ridipinte di verde (o cambiate, non saprei, si parla nel sito dell'Atac di 150 nuove biciclette e 19 parcheggi). Novità dolenti anche per quanto riguarda le tariffe: adesso si pagano 50 centesimi per ogni mezz'ora di affitto della bici, per un massimo di 24 ore. Quindi non è più bike sharing, che prevede la prima mezz'ora gratis. Adesso è noleggio. La bici può continuare a essere consegnata in parcheggi diversi da quello in cui è stata prelevata. Le tariffe non sono convenienti: un'ora di bici affittata equivale a un'ora e un quarto in autobus, o un corsa in metropolitana o in treno. Quindi quando il sito dell'Atac dice "conveniente negli spostamenti" dice una bugia: non conviene proprio affittare una bici. Non essendoci convenienza economica, per quale motivo la gente dovrebbe prendere la bici, sudare, respirare smog degli autobus? Per filantropia?
Se non si trova posto nel parcheggio di arrivo si telefona (a proprie spese) a un numero dell'Atac che indica un parcheggio libero: entro un tempo massimo di 24 ore.

Dice il sito dell'Atac: «L'obiettivo del Bike Sharing è quello di favorire gli spostamenti brevi all'interno della città, oltre che contribuire alla riduzione del traffico cittadino mediante un sistema di condivisione del mezzo di trasporto, la bicicletta appunto».

Questo evidentemente è falso, perché altrimenti il prezzo non della prima mezz'ora, ma della prima ora, sarebbe stato pari a zero, e poi si sarebbe fatto pagare l'affitto per indurre l'utente a riportare la bici in un parcheggio in tempi brevi. La verità è che gli stessi autobus e tram dell'Atac sono più economici e comodi della bici affittata.
Anche le altre regole stabilite dall'Atac invitano ampiamente a disertare questo inutile servizio. Il tempo minimo di tolleranza gratuito è pari a 5 minuti. Ossia se sto 36 minuti in bici pago un euro. Se mi rubano la bici pago una penale di € 250; per il superamento del tempo massimo di utilizzo (di 24 ore) pago € 10,00 + € 5,00 ogni ora; in caso di abbandono della bicicletta senza avvertire il numero unico Atac (06/57003, di cui parlo poco più sotto) si pagano 30 euro, una vera manna per la riduzione dell'inquinamento a Roma.
Chiamo il numero dell'Atac alle 14.37. Il numero è: 06/57003. La solita serie di avvisi registrati, poi una voce comincia a scusarsi varie volte e assicura che un operatore mi risponderà appena possibile. Poi, sopo quattro minuti, la linea cade, suona occupato.
L'impressione è che gli operatori non siano occupati, come dice il disco, ma disoccupati, stiano cioè a casa loro o in giro a cercare lavoro. Insomma un servizio inesistente per continuare a prenderci in giro, sospetto con l'idea di affossare questo servizio e far sparire queste bici dalla circolazione. Tanto nessuno le affitterà. La scusa sarà: sono stati i romani, allora, con la loro saggezza antica a decidere che sono meglio l'autobus e l'auto della bici. Vox populi vox...

3 commenti:

BICICAPITALE ha detto...

hai detto bene questo e' noleggio.....mah speriamo almeno che la usino i turisti in visita a Roma.........

frank ha detto...

uno pensa male di quello di milano, poi scopre che si può anche fare di peggio

ha detto...

Oggi, ore 10.53, provo a richiamare lo 06/57003; risponde una ragazza gentile.
Chiedo: «Se prendo in affitto una bici e foro una ruota c'è un servizio di assistenza?».
«Lo verifichiamo un attimino».
(Trascorrono 5 minuti di mozartino elettronico). Però alla fine mi rispondono esaurientemente.
«Se lei ha un incidente non c'è penale a suo carico e deve raggiungere il parcheggio più vicino per bloccare il credito. Questo perché il manutentore passa la sera per vedere le problematiche. Altrimenti la lascia in un punto, la lega e ci chiama».