mercoledì 30 aprile 2008
Il nostro 25 aprile
Poi il corteo, a piedi.
Qui sotto la preparazione della partenza della "staffetta partigiana", su itinerario Colosseo-via del Tritone-Pigneto, irto di sampietrini e rotaie del tram. Arrivo 5° col numero 43. A correre sul serio erano, credo, 7 o 8, comunque non 5, ci tengo a precisarlo.
Si cambia scenario e ci troviamo, nel tardo pomeriggio, tra sagome inossidabili, arrugginite e le ombre mobili dei ciclisti, pronti a partire per la Critical Mass di aprile. Raggiungendo Piramide ho appreso una straordinaria tecnica per fermare le automobili: non posso divulgare ulteriori particolari, perché è una tecnica segreta e in mano a persone inesperte potrebbe produrre dei danni.
La piazza si gremisce...
E si va (è uno spezzone quasi insignificante):
L'appuntamento per la Critical Mass interplanetaria è il 30 maggio alle 18 a Piramide. Verranno ciclisti da altri pianeti, forme di vita straordinarie, dotate di cento piedi e altrettanti pedali. Invitati tutti coloro che pedalano in mezzo al traffico, anche due volte all'anno.
Per chi suona la campana?
Din, don!
Sandro Portelli, oggi su Liberazione, intervista di Vittorio Bonanni, pp. 2-3.
martedì 29 aprile 2008
Le colpe del PD
Forse quelli del Pd avevano apparecchiato per un ballottaggio chic, invece è stato uno choc. Chi perde va a casa, nelle democrazie. Rutelli e Pecoraro Scanio dovrebbero farlo con la modestia di un rappresentante del popolo. In queste elezioni a Roma c’è stato tutto meno che il buonsenso popolare. Per Rutelli andava bene un posto da europarlamentare.
Quali menti raffinate governano oggi il Pd? Guicciardini, Spinoza, Vico? Il concetto di decozione, di ammuffimento non tocca questi fini analisti della politica italiana, al pari delle mummie egiziane. Infatti hanno perso. La geniale idea di ricandidare Rutelli dopo due mandati, invece di Zingaretti, era dettata da fine prudenza politica. Potevano candidare Forlani. Per dare una patina giovanile erano sufficienti l’economista Madia, in odore di Nobel, il self made man Colaninno Jr., la precaria dei call center, ancora più precaria in Parlamento. Per il posto di sindaco, no. Rutelli ieri si è arrabbiato: ha preso 55 mila voti in meno di Zingaretti, che ha conquistato la provincia di Roma. Intanto il sottobosco capitolino deve fare fagotto.
Oltre a essere nero, Alemanno è un po’ verde. Anni fa contribuì a salvare il parco del Pineto, alla Balduina, dalla speculazione edilizia. Scommettiamo che da nero-verde, diventa nero-grigio cemento?
lunedì 28 aprile 2008
Sogno al crepuscolo di un ciclista urbano
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È importante
Damiano Tommasi
giovedì 24 aprile 2008
mercoledì 23 aprile 2008
Altre annotazioni più discorsive sui suv
1) I miei attacchi ai suv hanno l'intento di scoraggiare altre persone a comprarne di nuovi e a scegliere auto meno ingombranti. Vorrei sottolineare le conseguenze negative che riguardano l'uso di questa auto in città, senza che il guidatore ne tragga alcun beneficio.
2) Un suv in mano a uno che ha bevuto o s'è drogato, o non ha la patente (come nel caso di Enna) è molto peggio di una bianchina in mano alla stessa persona.
3) C'è un fenomeno generale di aumento della cilindrata e della potenza che investe anche le due ruote; è il caso degli scooteroni a 600-800 cc., oggetti orripilanti sotto tutti i punti di vista, anche questi legati a a questioni di status symbol e competitività, derivanti dai dannosi modelli sociali offerti dalla pubblicità. Se poi il guidatore dello scooterone ha un testa un casco mimetico, non ci vuole Freud per inquadrare a grandi linee la psiche di queste persone.
4) La pericolosità (statistica, non individuale) dei suv è evidente: non mi dite che non avete mai visto un suv sfrecciare a 80-90 all'ora sul Lungotevere, la Cristoforo Colombo, ecc. Tempo fa, sulla via Pontina sono stato sorpassato da due Cayenne che andavano, credo, a 160-70!
5) Il fatto che il suv sia al centro dell'attenzione di chi va in bici non è una sorpresa. Questo tipo di automezzo è l'apoteosi dello strapotere delle quattro ruote. Uno se la potrebbe prendere anche con le centinaia di furgoni bianchi delle piccole ditte, che ogni giorno intossicano Roma. Il suv però non è funzionale a qualche lavoro: ha la struttura da fuoristrada, ma ha la carrozzeria tirata a lucido e al massimo metterà le ruote in una pozzanghera. A Milano, è stato osservato di recente su ciclistica.it, i carri attrezzi non ce la fanno a caricare i suv in divieto di sosta.
6) Il suv è diventato un oggetto di culto e in città non ha nessuna utilità pratica. Per inciso, se vedo una vecchia Land Rover Defender, mi fermo a guardarla, perché ha una sua funzionalità.
7) Un marciapiede o un dosso artificiale pensato per le auto normali non hanno lo stesso effetto su un suv, che diventa un oggetto molto pericoloso.
Molte delle cose dette per i suv valgono per tutte le automobili. Io vorrei che la gente usasse l'auto quando è necessario, per la spesa o perché ha male alle gambe, e si sedesse davanti al volante con la serietà e la concentrazione di un pilota, non guidando con un mano e scrivendo sms con l'altra.
martedì 22 aprile 2008
Suv: una macchina da stronzi
La vittima è Michele Favella di 80 anni. Guidava una vecchia 126 sulle strade di campagna di Barrafranca, in provincia di Enna. Il Suv ha colpito l'auto in pieno e ha ucciso l'uomo sul colpo. Il giovane automobilista lo ha abbandonato sulla strada ed è corso dai carabinieri per tentare di costruirsi un alibi: "Mi hanno rubato il Suv".
lunedì 21 aprile 2008
Vittoria!
venerdì 18 aprile 2008
Istruzioni per l'uso
giovedì 17 aprile 2008
Incidenti e dementi
Sto riacquistando lentamente la voglia di scrivere, dopo la sorpresa per questi risultati elettorali. Anche perché, sui giornali Berlusconi ha annunciato “misure impopolari”. Ah, ah, ah, si ricomincia a ridere: credete ancora alla befana, cari libertini?
Dopo 3 giorni felicemente “no oil”, stamattina alle 6.40 ho caricato due bici sull’inquinante per portarle dal dottore. Una in realtà non è una bici, ma lo sarà (e forse la mostrerò). Al ritorno, su via Mattia Battistini, saranno state le 7.20, il traffico era completamente bloccato. Procedo lentamente, fino a scoprire che il blocco è dovuto a un incidente tra un autobus e un’auto. Un’ambulanza è sul posto, con i lampeggianti accesi e due infermieri in abito fosforescente – una cosa da far svenire un daltonico – si trovano in mezzo alla strada, con sulla schiena una enorme scritta INFERMIERE, che anche l’analfabetismo medio degli italiani dovrebbe riuscire a comprendere. L’auto è abbastanza rotta, ma all’altezza del posto di guida tutto sembra quasi intatto. Una signora in evidente stato di choc cammina lentamente, ma parla, e viene accompagnata sottobraccio verso l’ambulanza. Ora, sapete che cosa facevano almeno 6-7 automobilisti nella coda? Si erano attaccati al clacson. Erano a cinque-otto metri dall’ambulanza.
Qui c’è davvero qualcosa che non va.
Superato l’ingorgo, mi dirigo verso via Pineta Sacchetti e cento metri più avanti vedo un auto seriamente danneggiata in mezzo alla strada con un furgone dei vigili urbani a stendere il verbale. Un altro incidente. Poi sono andato a casa, ho lasciato l’auto e ho preso la bici da corsa, quella che adesso monta degli stupendi copertoni da 28 mm, con cui sembra di andare su un hovercraft. E mi sono fatto 18 Km in santa pace, in mezzo alle auto, alla campagna, al vento, al cielo plumbeo e alla stronzaggine umana.
mercoledì 16 aprile 2008
Troppo stile
martedì 15 aprile 2008
Nel buio
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lunedì 14 aprile 2008
Classifica destinazioni
1) Barcellona
2) Valencia
3) Lisbona
4) Atene
5) Digione
venerdì 11 aprile 2008
Questioni e questionari
http://www.comune.roma.it/was/repository/ContentManagement/information
/P84385938/invito%20cittadini.pdf
Riporto un passo del testo: «Obiettivo del progetto è aumentare la consapevolezza dei cittadini e il loro apprezzamento della ricerca Europea sul trasporto urbano sostenibile. In altri termini, far conoscere ai cittadini coinvolti quanto la Comunità Europea sta contribuendo a fare mediante i progetti di ricerca finanziati».
Si chiede poi di compilare un questionario che permetterà di selezionare «
Testuali parole: «Vi invitiamo quindi ad inviare i questionari per partecipare alla selezione del panel di cittadini al più tardi entro il prossimo 5 Maggio, scaricando sin d’ora il questionario da compilare disponibile sul sito del progetto Move Together: www.movetogether.net».
Vado al sito: non esiste. Quello vero è: http://www.move-together.net .
Adesso me lo studio. Guardando i marciapiedi, il traffico, le invisibili striscie pedonali, le buche, le auto e i camion in sosta su via Torrevecchia, finora di Unione Europea da queste parti se ne è vista poca.
La seduta plenaria del PI si chiude
giovedì 10 aprile 2008
Martino Gamper, artista del riciclo
Come raggiungere Monte Mario
Sperando che possiate venire in massa all’appuntamento di sabato per l’inaugurazione della ciclofficina exlavanderia, a partire dalle ore 15, vi elenco le varie strade possibili con qualche annotazione. Sono tutte in salita.
La ciclofficina è situata nel parco di Santa Maria della Pietà (l’ex-manicomio di Roma), nel padiglione 31. Al parco ci si arriva dalla via Trionfale, svoltando al semaforo situato all’altezza del civico 8920, o giù di lì. Se si va verso fuori Roma si deve svoltare a sinistra.
Ecco le principali strade possibili per chi vuole raggiungere il parco in bicicletta.
1) Da San Pietro: mura vaticane – Ospedale San Carlo di Nancy – Largo Boccea – via Pineta Sacchetti. Abbastanza facile, il tratto iniziale è un po’ faticoso, ma si può fare, nonostante lo smog.
2) Da Trastevere: via Dandolo, Gianicolo, via Aurelia Antica, Largo Boccea, via Pineta Sacchetti. Un po’ ripida la salita al Gianicolo, poi tranquilla, a parte il traffico dall’Aurelia in poi.
3) Da Prati: Piazzale degli Eroi, Viale Medaglie d’oro, via Trionfale. La strada meno ripida, ma un po’ più lunga e affumicata.
4) Da Prati: via Trionfale (bella, non molto trafficata, ma un po’ ripida: al limite, i meno allenati si faranno un pezzo a piedi) – via Igea – via Trionfale.
5) Da Piazzale Clodio, viale Falcone e Borsellino, detta anche la “panoramica”: sconsigliabile, ripida e trafficata. Nessuno si aspetta ciclisti su questa strada, in cui il limite è comunque di 30 Km/h.
6) Dallo Stadio Olimpico: via Edmondo De Amicis (il cosiddetto “K2”): la più ripida di tutte e difficile da raggiungere. Poco traffico, ma praticamente impossibile.
7) Da Ponte Milvio (la mia preferita): via Colli della Farnesina (attenzione: ‘Colli’, non ‘Orti’, che è un’altra via). Si imbocca a destra del ministero degli Esteri. Poche auto (alcune del Corpo Diplomatico, occhio) e zero traffico pesante. Giunti alla fine della via, si svolta a sinistra su via della Camilluccia, poi a destra per via Stresa (con le ultime due salitelle), da cui si imbocca via Trionfale.
8) Da Ponte Milvio: via della Camilluccia-Via Stresa-Via Trionfale. Salita piuttosto consistente, ma non impossibile. Poco traffico, ma le macchine corrono, alla faccia dei limiti di velocità.
9) Da via Flaminia, Corso Francia, Piazza dei Giochi Delfici, e dintoni, percorrendo un tratto di via Cassia, si può prendere via Cortina d’Ampezzo. Ci si arriva da via Cassia La mia seconda in classifica. Meno trafficata di altre: è una bella salita, ma meno ripida di via Trionfale. Strada con limite a
Ovviamente ci sono anche altre soluzioni.
Per coloro che prenderanno il treno, la linea è
Potrei installare un segnale inequivocabile su via Trionfale, ma questa è una sorpresa.
mercoledì 9 aprile 2008
Nuova ciclofficina a Monte Mario
martedì 8 aprile 2008
La statistica non è un'opinione
Usando la bici tutti i giorni
Riflessioni di aprile
In città, l'uso dell'auto si manifesta in tre forme dannose o letali: missile, ciminiera e gabbia. L'aspetto positivo è che si possono spostare carichi discreti in un certo tempo, sempre maggiore a causa del traffico e sempre più a caro prezzo. Il problema dell'auto-missile si risolve soltanto con la repressione, non c'è un altro sistema. Se tutti coloro che superano i limiti di velocità, passano con il rosso, compiono le inversioni più assurde avessero diciamo un 30% di possibilità di essere multati, si starebbe tutti più tranquilli
L'auto-ciminiera verrebbe ridimensionata con l'uso di mezzi alternativi, in primis la bici, ma anche con l'uso di auto elettriche, per le quali i Comuni dovrebbero investire, garantendo ricariche gratuite per un certo numero di tempo e con incentivi per l'acquisto.
L'auto-gabbia è una vera jattura, ma ah ah ah, è anche un'alleata, perché forse potrebbe scuotere la passività di chi trascorre ore in coda, magari con il colesterolo alto.
lunedì 7 aprile 2008
Promesse del candidato sindaco
L'esempio di Berlino
Noi a Roma stiamo aspettando ancora il mirabolante lancio del bike-sharing. Se il Vaticano pagasse l'Ici si potrebbero costruire treni sopraelevati di titanio.
Una sessione infinita
venerdì 4 aprile 2008
Comitato centrale del PI
giovedì 3 aprile 2008
G & L bike workshop
mercoledì 2 aprile 2008
Senza rotelle
Gli elementi cruciali sono tre: 1) equilibrio (infondere calma nel neofita, anche specificando che qualsiasi problema si risolve con il punto 2); 2), insegnare a frenare e a mettere il piede per terra; 3) pedalata d'avvio (un piede e poi l'altro). Vale a dire: 1) percorso, 2) arrivo e 3) partenza.
So che non sono stato chiaro, ma ce la potete fare anche voi, questo è il succo del discorso. I neociclisti hanno prodotto diversi materiali interessanti sulla bicicletta, che prossimamente metterò online.
martedì 1 aprile 2008
Notizie dalla ciclabile
Procedendo verso Ponte Milvio, un grazioso animale mi comunica che il tratto di strada che costeggia la ciclabile per un Km ca. viene utilizzato da numerosi motoveicoli come piccola autostrada personale.
Le velocità sono ragguardevoli, si arriva anche a 70-80 Km/h; si tratta di mezzi potenti, anche scooteroni da 400 cc. Alla fine del percorso ci sono dei cordoli che i motociclisti aggirano tranquillamente. Incontro anche due vigili a cui comunico le osservazioni del volatile. Le violazioni del Codice della Strada sono quotidiane, da parte di persone che usano questa "autostrada" tutti i giorni. Mi si dice che loro sono addetti al semaforo, quindi "a terra", e che informeranno la pattuglia. Faccio presente che la ciclabile non ha alcuna protezione rispetto alla strada e ribadisco che si supera costantemente e abbondantemente i limiti di velocità. Tutti i giorni, a tutte le ore.