venerdì 22 ottobre 2010

Se ne avete modo, leggete il servizio sulle piste ciclabili romane pubblicato oggi dal Tempo. Per fortuna, ogni tanto qualcuno va a guardare; in questo caso è stata la brava Laura Della Pasqua. Il rischio in questi casi è che si continui a parlare a vanvera di ciclabilità, di progetti futuri, autostrade ciclabili, mentre le piste esistenti continuano a essere inavvicinabili. La giornalista del quotidiano romano ha percorso le ciclabili, come si deve, in bici.
Buche, immondizia, cani randagi, senzatetto, cassonetti rovesciati, crepe. Dal Complesso del San Michele al Circolo dei canottieri Roma si può pedalare senza inconvenienti. Poi è un dramma, a cominciare dalle scale da risalire cercando di tenere le ruote della bici nella canalina, di cui giustamente si parla male. Oltre a essere stretta, me la ricordo completamente scacazzata dagli uccelli, nella mia ultima visita, l'estate scorsa.

E Della Pasqua finalmente descrive la mia ciclabile quotidiana. Allora non sono io il matto, lo è qualcun altro, che continua a dipingere panorami da sogno. Ecco cosa scrive Laura sul Tempo: «Nei tratti che vanno da Ponte Milvio a Labaro e da Ponte Marconi a Mezzocammino, la ciclabile è in totale abbandono». Sui nomadi personalmente non ho nulla da dire, perché quelli che incontro io si sono sempre comportati bene.
Sulla Ponte Milvio-Labaro ci sono crepe continue, la pista è sempre sporca, quando è bagnato diventa molto pericolosa e si fora di continuo. Una settimana fa ho fatto il pieno di camere d'aria bucate, quattro per l'esattezza. Ma perché non le riparate? No, anzi continuate a gettarle, che le raccolgo e riparo io. Comunque le ciclabili sono sporche, si buca facilmente, hanno le crepe. l'unica cosa che fanno ogni tanto è tagliare la vegetazione. E sulla Ponte Milvio-Labaro hanno messo le recinzioni di legno.
In un articolo a corredo del reportage sulle ciclabili, Natalia Poggi ha raccolto alcune delle novità provenienti dalla giunta capitolina. In tema di uso urbano della bici il Comune di Roma ha tempi geologici. Poi vengono lanciati proclami e progetti. Comunque l'articolo dice che il piano del sindaco Alemanno e degli assessori all'Ambiente Fabio De Lillo e alla mobilità Sergio De Marchi prevede due fasi: la prima dal 2011 al 2013, la seconda dal 2013 al 2020, l'anno fatidico delle Olimpiadi. Di più non è dato sapere. Aumenteranno le ciclabili, mentre a Milano hanno detto che la soluzione sono i percorsi condivisi. A Roma è probabile che non si faccia nulla, con la scusa della crisi. Una città che ha una percentuale altissima di strade senza marciapiedi, con auto parcheggiate a destra e sinistra, dove le mette le piste ciclabili, ammesso che si trovino i soldi? Soppalcheremo in stile Tangenziale?
Intanto, avvolti dalle nuvole e dal freddo, guardiamo il ponte sulla ciclabile Ponte Milvio-Castel Giubileo chiuso dall'ottobre del 2008.

3 commenti:

Bikediablo ha detto...

"Aumenteranno le ciclabili, mentre a Milano hanno detto che la soluzione sono i percorsi condivisi"

Non riesco a ritrovare la legge dove c'e' la regolamentazione per la costruzione delle piste ciclabili, se non ricordo male in città possono essere solo su marciapiedi, per averle su strada devono essere garantiti 1500 transiti l'ora.
Appena trovo ti posto qui.

Bikediablo ha detto...

Si me lo immagino che gita approfondita. bastava leggere i blog romani e vedere le foto che ce ne sono millemila...
il problema è anche a livello di municipi, nel ix siamo messi malissimo a livello viabilità eppure è a maggioranza di centro-sinistra, maggioranza assoluta PD !

Paolo Cremaschi ha detto...

Credo che i "percorsi condivisi" siano la soluzione migliore.

Mi pare che la strada più trafficata del pianeta terra (in termini ciclistici) faccia 1583 transiti ogni ora. Se la legge richiede la garanzia di essere i secondi del pianeta, potevano evitare di farla.