venerdì 17 ottobre 2008

Calo di vendite

Dove non può la coscienza ecologica, può la crisi. È in calo del 25%-28% il mercato vendite dell'automobile in Italia (dati AsconAuto). Non c'è euro 5, lettore mp3 o altro accessorio che tenga. I soldi sono finiti. C'è la più alta concentrazione di auto per abitante del mondo. Adesso stiamo a vedere che cosa si inventeranno, dopo gli incentivi: tipo se vuoi mandare il figlio alla scuola pubblica, devi comprare almeno un auto ogni tre anni. Negli Usa drastico ridimensionamento del settore Suv. In Italia anche, ma chi ce l'ha continua a sfrecciare a 90 all'ora tra Tangenziale e Olimpica, come mi è capitato di vedere stamattina (almeno quattro), e nonostante il traffico.
La pubblicità correrà ai ripari con clamorosi spot in cui il proprietario dell'auto incontra Dio sul cruscotto e ascende in paradiso tra colonne di angeli e musica di Haendel. Ma poi le cazzate finiranno. Il calo produttivo non è male, significa meno inquinamento. Qui di solito si alzano alte grida: «I posti di lavorooo!». Chi produce suv, per quanto mi riguarda, può perdere il posto subito. ma anche chi li compra. Devi soffocare di debiti, come io soffoco di smog quando pedalo a Roma.

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