«Ora che ho lasciato il professionismo e sono passati tanti anni da
quando ho percorso i primi metri senza ruotine, posso confermare che per
me la bicicletta è stata davvero un simbolo di libertà. Mi sono
allenato facendo fatica, ho gareggiato, ho viaggiato tanto, ma riuscendo
sempre a mantenere la mia autonomia. Durante gli allenamenti ero libero
di scegliere le strade da percorrere: se ne avevo voglia, andavo sulle
colline, se invece preferivo lo scenario del mare, mi bastava girare il
manubrio e pedalare lungo la strada a pochi metri dalle onde. Questa è
libertà».
Paolo Bettini,
Tutti campioni, red! Edizioni, Milano, 2010, p. 11.
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